Carinaro (CE) - Elezioni, il comizio di Annamaria Dell'Aprovitola (11.05.14)

  • 10 anni fa
http://www.pupia.tv - Carinaro (Caserta) - "Durante la presentazione avevo fatto un accorato appello al mio amico Peppino, nonché candidato sindaco della lista numero 2 'Uniti per cambiare', chiedendo di cercare di tenere alto il livello civile e politico del confronto elettorale. Ebbene prendo atto, con infinita tristezza, che questo appello è stato disatteso, inascoltato".

Con queste parole la candidata a sindaco di "Carinaro -- Libera", Annamaria Dell'Aprovitola, interviene al primo comizio pubblico della lista numero 1. "Il suo comizio ha riguardato chiacchiere da bar, senza alcun accenno a quello che riguarda la campagna elettorale, cioè senza nessun riferimento ai programmi. Si è limitato ad attaccare me e la mia provenienza. Ancora peggio ha attaccato i miei candidati, calunniandoli. In riferimento a quelle parole noi vogliamo chiarezza", ha detto la leader della lista numero uno che ha aggiunto: "Mentre tu (dice riferendosi a Giuseppe Barbato) -- tolleri la prima, la seconda occasione di illegalità e solo alla terza pensi di dover denunciare noi non tolleriamo nemmeno la prima. Non tolleriamo nemmeno l'idea dell'illegalità".

La capolista risponde alle accuse lanciate dal suo avversario secondo cui un componente della lista numero1, insegnante in uno degli istituti limitrofi, avrebbe minacciato di "bocciare alunni a scuola" laddove il voto non fosse stato concesso alla propria compagine elettorale. "Stai attento - continua Dell'Aprovitola - perché quando depositeremo le armi dovrai dare spiegazioni a chi di dovere, le tue affermazioni sono passibili di denuncia penale".

Mostrando come il suo diretto rivale non abbia argomentazioni politiche da proporre ai propri cittadini, la leader di "Carinaro Libera" punta poi il dito contro le accuse rivolte anche alla sua persona: "Ha detto che io sono 'forestiera' e che 'il paese è del paesano'. Rispetto a queste dabbenaggini che tu racconti, non mi mancherebbero i modi di risponderti e di ridicolizzarti. Ma non

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