• 10 anni fa
Prima chiamate, poi pedinamenti e minacce, fino ad arrivare nei casi peggiori a violenze fisiche tutto per amore, in molti casi finito da tempo, che in realtà amore non è. Queste le caratteristiche dello stalking divenuto negli ultimi anni fatto noto alle cronache non solo nazionali, ma anche locali. A Rimini, solo nello scorso anno, sono stati 24 i casi per i quali è scattato l’ammonimento da parte del Questore, due in più rispetto all’anno precedente. Un fenomeno che vede principalmente come vittime le donne, solo due casi hanno riguardato uomini. Presenti tutte le tipologie di stalker: dall’erotomane che non accetta la fine della relazione che aveva intrecciato con una escort, al corteggiatore 40enne respinto da una minorenne che risiedeva poco lontano dalla sua abitazione.
Tra le altre anche una particolare categoria, quella degli stalker condominiali, che vedono a Rimini due casi al centro dei quali sia persecutore che vittima sono di sesso femminile. Un escalation di situazioni, dal gettare immondizia ed urina davanti alla porta di casa, al fare confusione tutta la notte, mirate al generare una situazione di controllo e di oppressione ai danni della vittima.
La maggioranza restano comunque ex che non accettano la fine di un rapporto e, soprattutto con l’aumento dell’uso dei social network, la forza delle azioni messe in atto dagli stalker è cresciuta in modo esponenziale.
Parlando in generale di situazioni di maltrattamento in famiglia e stalking, i casi affrontati dal 1 gennaio 2014 dalla Squadra Mobile della Polizia di Rimini sono stati 157.

Un aumento dei casi dettato da un lato da una crescita effettiva di questa tipologia di reati, ma anche da un’importante azione di sensibilizzazione svolta sul territorio in collaborazione tra forze dell’ordine e Comune di Rimini, che ha spinto molte più donne a farsi avanti e denunciare le violenze subite.

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