Condanne pesanti per quindici membri di una cellula dell’Isis in Belgio, smantellata all’inizio del 2015 a Verviers.
Sei erano in tribunale, gli altri nove sono oggetto di un mandato di cattura internazionale. Tre sono stati condannati a sedici anni di carcere ciascuno, gli altri a pene inferiori. L’avvocato di Souhaib El Abdi, ritenuto uno dei leader, parla di sentenze condizionate dal clima generale, e quindi non giuste. Il suo cliente, tra l’altro, non era nell’appartamento di Verviers in cui furono trovate armi e piani operativi:
“Non è una decisione di giustizia. Evidentemente Parigi e Bruxelles hanno messo molta pressione ai magistrati, che quindi sono saliti ai piani alti, in quanto alle pene. Ora quello che sembra a loro probabile è divenuto giustizia. Io penso che a voler fare della giustizia per dare un esempio non si fa una buona giustizia, e non serve a cambiare le cose”.
Secondo gli inquirenti belgi il gruppo sarebbe stato in contatto costante con Abdelamid Abaaoud, la mente degli attentati di Parigi, rimasto poi ucciso in un conflitto a fuoco.
La cellula di Verviers avrebbe progettato attentati a diversi obiettivi, compreso un aeroporto di Bruxelles, ma non avrebbe alcuna relazione con l’attentato effettivamente avvenuto sullo stesso obiettivo nel marzo scorso.
Sei erano in tribunale, gli altri nove sono oggetto di un mandato di cattura internazionale. Tre sono stati condannati a sedici anni di carcere ciascuno, gli altri a pene inferiori. L’avvocato di Souhaib El Abdi, ritenuto uno dei leader, parla di sentenze condizionate dal clima generale, e quindi non giuste. Il suo cliente, tra l’altro, non era nell’appartamento di Verviers in cui furono trovate armi e piani operativi:
“Non è una decisione di giustizia. Evidentemente Parigi e Bruxelles hanno messo molta pressione ai magistrati, che quindi sono saliti ai piani alti, in quanto alle pene. Ora quello che sembra a loro probabile è divenuto giustizia. Io penso che a voler fare della giustizia per dare un esempio non si fa una buona giustizia, e non serve a cambiare le cose”.
Secondo gli inquirenti belgi il gruppo sarebbe stato in contatto costante con Abdelamid Abaaoud, la mente degli attentati di Parigi, rimasto poi ucciso in un conflitto a fuoco.
La cellula di Verviers avrebbe progettato attentati a diversi obiettivi, compreso un aeroporto di Bruxelles, ma non avrebbe alcuna relazione con l’attentato effettivamente avvenuto sullo stesso obiettivo nel marzo scorso.
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