Spunta qualche immagine del leopardo delle nevi nel distretto di Wakhan in Afghanistan dove si stima sopravvivano un centinaio di questi splendidi felini.
A causa della perdita dell’habitat, del bracconaggio e dei conflitti con le comunità la sopravvivenza di questi animali è appesa a un filo anche in tutto l’Himalaya. Eppure grazie a uno sforzo di conservazione l’Afghanistan sta tutelando questa ridotta colonia animale.
In effetti negli ultimi 3 anni non ci sono piu’ stati casi di ovini aggrediti nei recinti da predatori selvatici.
I leopardi delle nevi sono rientrati nei programmi di tutela della
Wildlife Conservation Society (WCS), fin dal 2009, quando i pastori sono stati dotati di recinti chiusi per il bestiame.
Inoltre dal 2002 la caccia al leopardo è stata messa al bando.
Anche le popolazioni locali condividono questi sforzi di coservazione e questo nonostante ci si trovi in alcune delle regioni fra le piu’ povere del pianeta.
Studiosi afghani e stranieri sono venuti per mesi a esaminare il fenomeno della Sarkand Valley, monitorando l’area anche grazie alla videosorveglianza. Sono state raccolte 5000 immagini individuali di esemplari e 4 leopardi sono stati catturati per poi essere rilasciati con collare GPS.
I risultati di questa iniziativa danno speranza alla ripresa del turismo in una delle zone piu’ povere e isolate del pianeta in cui il leopardo delle nevi è un’attrazione di primo livello.
La povertà e l’isolamento di questa regione dipende non solo da decenni di guerra. Intanto fino ad oggi sono circa 100 i visitatori che raggiungono il parco di Wakhan ogni anno.
A causa della perdita dell’habitat, del bracconaggio e dei conflitti con le comunità la sopravvivenza di questi animali è appesa a un filo anche in tutto l’Himalaya. Eppure grazie a uno sforzo di conservazione l’Afghanistan sta tutelando questa ridotta colonia animale.
In effetti negli ultimi 3 anni non ci sono piu’ stati casi di ovini aggrediti nei recinti da predatori selvatici.
I leopardi delle nevi sono rientrati nei programmi di tutela della
Wildlife Conservation Society (WCS), fin dal 2009, quando i pastori sono stati dotati di recinti chiusi per il bestiame.
Inoltre dal 2002 la caccia al leopardo è stata messa al bando.
Anche le popolazioni locali condividono questi sforzi di coservazione e questo nonostante ci si trovi in alcune delle regioni fra le piu’ povere del pianeta.
Studiosi afghani e stranieri sono venuti per mesi a esaminare il fenomeno della Sarkand Valley, monitorando l’area anche grazie alla videosorveglianza. Sono state raccolte 5000 immagini individuali di esemplari e 4 leopardi sono stati catturati per poi essere rilasciati con collare GPS.
I risultati di questa iniziativa danno speranza alla ripresa del turismo in una delle zone piu’ povere e isolate del pianeta in cui il leopardo delle nevi è un’attrazione di primo livello.
La povertà e l’isolamento di questa regione dipende non solo da decenni di guerra. Intanto fino ad oggi sono circa 100 i visitatori che raggiungono il parco di Wakhan ogni anno.
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