http://www.pupia.tv - I carabinieri della stazione di Feroleto della Chiesa, in collaborazione con i colleghi della stazione di Galatro, nell’ambito di un servizio coordinato della compagnia di Gioia Tauro diretta dal capitano Gabriele Lombardo, hanno eseguito una serie di battute e rastrellamenti, finalizzate alla prevenzione ed alla repressione dei reati in materia di sostanze stupefacenti, che hanno interessato non solo i territori dei rispettivi comuni ma anche quelli delle municipalità limitrofe.
Nell’ambito di questi servizi, che nell’ultimo periodo hanno avuto un importante incremento, i Carabinieri hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un uomo di 31 anni, rosarnese, sorpreso a curare una piantagione di marijuana composta da circa 200 piante di canapa – alcune delle quali del tipo olandese nana – di altezza variabile, disposte ordinatamente su 12 filari.
La piantagione era stata occultata in una zona non facilmente raggiungibile, tanto è vero che i militari, prima di scovarla, hanno dovuto percorrere un tratto piuttosto lungo a piedi, tra la fitta vegetazione, dove l’indagato aveva artificiosamente creato un passaggio. Giunti nel terreno adibito a coltivazione di marijuana, i militari hanno rinvenuto anche un impianto irriguo artigianale realizzato con dei grossi recipienti di acqua cui era collegato un sistema di tubi per l’irrigazione.
Le piante, il cui peso complessivo è stato stimato in circa 100 chili, previa campionatura, sono state distrutte sul posto, mentre i campioni prelevati e sequestrati saranno trasmessi al Ris di Messina per le analisi tossicologiche. (29.06.17)
Nell’ambito di questi servizi, che nell’ultimo periodo hanno avuto un importante incremento, i Carabinieri hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un uomo di 31 anni, rosarnese, sorpreso a curare una piantagione di marijuana composta da circa 200 piante di canapa – alcune delle quali del tipo olandese nana – di altezza variabile, disposte ordinatamente su 12 filari.
La piantagione era stata occultata in una zona non facilmente raggiungibile, tanto è vero che i militari, prima di scovarla, hanno dovuto percorrere un tratto piuttosto lungo a piedi, tra la fitta vegetazione, dove l’indagato aveva artificiosamente creato un passaggio. Giunti nel terreno adibito a coltivazione di marijuana, i militari hanno rinvenuto anche un impianto irriguo artigianale realizzato con dei grossi recipienti di acqua cui era collegato un sistema di tubi per l’irrigazione.
Le piante, il cui peso complessivo è stato stimato in circa 100 chili, previa campionatura, sono state distrutte sul posto, mentre i campioni prelevati e sequestrati saranno trasmessi al Ris di Messina per le analisi tossicologiche. (29.06.17)
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