• 7 anni fa
Sì alla corrida, ma senza che muoia il toro. Senza banderillas, né spade. Il governo regionale, formato da una coalizione di partiti di sinistra e ambientalisti, aveva l’intenzione di proibire lo spettacolo, come già deciso dalla Catalogna, ma una sentenza della corte costituzionale spagnola ha decretato «l’interesse culturale», impedendo di fatto, l’abolizione e togliendo la competenza alle comunità autonome. Allora il governo regionale ha trovato la scappatoia obbligando gli organizzatori a preoccuparsi della salute dell’animale che non può essere ferito o ucciso durante lo spettacolo.

Da adesso, per ogni toro morto nell’arena, la multa sarà di 100.000 euro. Secondo alcuni, però, anche questa legge va contro i dettami del tribunale costituzionale di Madrid e basterà un ricorso per renderla nulla.

Il giro d’affari dell’industria taurina in tutta la Spagna è di 1.6 miliardi di euro l’anno. Gli abolizionisti dell’arcipelago delle Baleari rispondono che nelle isole ormai gli spettacoli con i tori erano rari e poco frequentati, cosicché la nuova legge non avrà alcun impatto da un punto di vista economico.

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