Visitare la grande piramide di Cheope, a Giza, senza andare in Egitto. In altre epoche la si sarebbe definita magia. Oggi il gruppo di ricercatori dello Scan Pyramids Project lo rende possibile grazie alla realtà virtuale.
L’idea non è soltanto quella di una visione tridimensionale virtuale, ma di una vera e propria visita, come se si fosse nel sito. Lo spiega Mehdi Tayoubi, co-Direttore del progetto basato a Parigi.
“Grazie a questa tecnica veniamo teletrasportato in Egitto, all’interno della piramide ma l’elemento di novità rispetto alla realtà virtuale è che non siamo isolati, ci sono più persone in gruppo, sono visite che si possono fare in famiglia. E soprattutto si può accedere ad ambienti inaccessibili nella vera piramide”.
Il gruppo di ricerca è lo stesso che ha appena rivelato l’esistenza, all’interno della tomba destinata al Faraone Cheope e costruita 4.500 anni fa, di una cavità segreta. Potrebbe trattarsi di una stanza o di uno spazio necessario ad alleggerire la struttura della grande piramide, scoperto grazie ad un rilevatore di muoni, particelle che si formano all’entrata dei raggi cosmici nell’atmosfera e sfruttate per esaminare strutture solide.
L’idea non è soltanto quella di una visione tridimensionale virtuale, ma di una vera e propria visita, come se si fosse nel sito. Lo spiega Mehdi Tayoubi, co-Direttore del progetto basato a Parigi.
“Grazie a questa tecnica veniamo teletrasportato in Egitto, all’interno della piramide ma l’elemento di novità rispetto alla realtà virtuale è che non siamo isolati, ci sono più persone in gruppo, sono visite che si possono fare in famiglia. E soprattutto si può accedere ad ambienti inaccessibili nella vera piramide”.
Il gruppo di ricerca è lo stesso che ha appena rivelato l’esistenza, all’interno della tomba destinata al Faraone Cheope e costruita 4.500 anni fa, di una cavità segreta. Potrebbe trattarsi di una stanza o di uno spazio necessario ad alleggerire la struttura della grande piramide, scoperto grazie ad un rilevatore di muoni, particelle che si formano all’entrata dei raggi cosmici nell’atmosfera e sfruttate per esaminare strutture solide.
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