Fino a due anni fa questo bambino siriano era in condizioni gravissime. Aveva perso gran parte della pelle a causa di una rara malattia genetica, l’epidermolisi bollosa giunzionale. In questi casi si parla di bambini farfalla, perchè la pelle diventa fragile come le ali dell’animale. Il bimbo, 9 anni, pero’ oggi puo’ vivere una vita normale, grazie alla combinazione dell’uso di cellule staminali e di tecniche di terapia genica. A salvarlo è stato il trapianto effettuato dal centro ustioni dell’Ospedale tedesco di Bochum, realizzato con pelle rigenerata fornita dal centro italiano di medicina rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia, diretto da Michele de Luca. I medici tedeschi hanno contattato il collega italiano dopo aver provato tutte le possibilità invano.
“Già dopo il primo trapianto sui quattro arti a ottobre, e poi con il secondo, il piu’ grosso, fatto sulla schiena, la rigenerazione della pelle che è avvenuta ha fatto scattare qualcosa. Il bambino è migliorato subito. I suoi parametri vitali sono migliorati. Li’ abbiamo capito che ce l’avevamo fatta”, racconta Michele De Luca del Centro di Medicina Rigenerativa dell’università di Modena e Reggio Emilia.
Il dott. de Luca e il suo staff hanno prelevato un lembo di pelle dal bimbo e hanno trasferito nelle cellule un gene sano. La pelle è poi ricresciuta correttamente.
“Ci è sembrato un sogno. E’ difficile per me esprimerlo a parole. Spero che tutti i bambini con la stessa malattia possano essere curati cosi’”, si augura il padre del piccolo.
“Già dopo il primo trapianto sui quattro arti a ottobre, e poi con il secondo, il piu’ grosso, fatto sulla schiena, la rigenerazione della pelle che è avvenuta ha fatto scattare qualcosa. Il bambino è migliorato subito. I suoi parametri vitali sono migliorati. Li’ abbiamo capito che ce l’avevamo fatta”, racconta Michele De Luca del Centro di Medicina Rigenerativa dell’università di Modena e Reggio Emilia.
Il dott. de Luca e il suo staff hanno prelevato un lembo di pelle dal bimbo e hanno trasferito nelle cellule un gene sano. La pelle è poi ricresciuta correttamente.
“Ci è sembrato un sogno. E’ difficile per me esprimerlo a parole. Spero che tutti i bambini con la stessa malattia possano essere curati cosi’”, si augura il padre del piccolo.
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