Anche per gli autori classici è una donna immorale e perfida, Dante la condanna all’inferno da lussuriosa “rapace, crudele e lasciva”, Shakespeare la demonizzata e la chiama “il serpente del Nilo”.
Ma è proprio vero che la storia viene scritta dai vincitori, in questo caso nella successiva epoca imperiale, quando era già stata sconfitta dal suo grande nemico Ottaviano Augusto. Tutte le rappresentazioni della regina egiziana nella storia e nella poesia augustea sono animate dal medesimo astio, e mettono in rilievo sempre gli stessi tratti negativi. Quasi tutto quello che sappiamo di lei è stato scritto dai suoi nemici e proviene solo da fonti romane, scritte da storici come Plutarco, Dione e Appia. Cicerone non menziona neanche il suo nome da quanto ha disprezzo per Cleopatra.
Tuttavia l’immagine stereotipata che abbiamo di lei è molto lontana dalla verità, Cleopatra, la donna destinata a segnare il futuro del mondo mediterraneo, incarnava tutto quello che non piaceva agli uomini romani. Innanzitutto era una donna e in secondo luogo era una donna di potere, questo faceva di lei un individuo estremamente minaccioso e pericoloso, certamente da odiare.Essere donna di potere al pari degli uomini, nell’antico Egitto era usuale: le regine, da abili consigliere, vivevano al fianco dei faraoni condividendo diritti e privilegi, gestendo con esso il potere e partecipando attivamente alla vita politica del regno. La libertà e l’autonomia della quale godevano le regine non erano esclusiva dei palazzi reali, in generale tutte le donne dell’antico Egitto vivevano una condizione emancipata, sapevano leggere e scrivere, giuridicamente avevano gli stessi diritti degli uomini, disponevano dei propri beni liberamente, potevano addirittura scegliersi il marito. Privilegi impensabili per le altre civiltà dell’epoca.
Ma è proprio vero che la storia viene scritta dai vincitori, in questo caso nella successiva epoca imperiale, quando era già stata sconfitta dal suo grande nemico Ottaviano Augusto. Tutte le rappresentazioni della regina egiziana nella storia e nella poesia augustea sono animate dal medesimo astio, e mettono in rilievo sempre gli stessi tratti negativi. Quasi tutto quello che sappiamo di lei è stato scritto dai suoi nemici e proviene solo da fonti romane, scritte da storici come Plutarco, Dione e Appia. Cicerone non menziona neanche il suo nome da quanto ha disprezzo per Cleopatra.
Tuttavia l’immagine stereotipata che abbiamo di lei è molto lontana dalla verità, Cleopatra, la donna destinata a segnare il futuro del mondo mediterraneo, incarnava tutto quello che non piaceva agli uomini romani. Innanzitutto era una donna e in secondo luogo era una donna di potere, questo faceva di lei un individuo estremamente minaccioso e pericoloso, certamente da odiare.Essere donna di potere al pari degli uomini, nell’antico Egitto era usuale: le regine, da abili consigliere, vivevano al fianco dei faraoni condividendo diritti e privilegi, gestendo con esso il potere e partecipando attivamente alla vita politica del regno. La libertà e l’autonomia della quale godevano le regine non erano esclusiva dei palazzi reali, in generale tutte le donne dell’antico Egitto vivevano una condizione emancipata, sapevano leggere e scrivere, giuridicamente avevano gli stessi diritti degli uomini, disponevano dei propri beni liberamente, potevano addirittura scegliersi il marito. Privilegi impensabili per le altre civiltà dell’epoca.
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