Come si assegnano
i giorni del calendario
a un santo?
Di solito si sceglie
il giorno della nascita
Ma attenzione
a non sbagliare nascita!
All’inizio del cristianesimo
si era soliti
celebrare l’Eucaristia
sulle tombe dei martiri
Per questo fu scelto
come giorno specifico
per ricordarli
l’anniversario del martirio,
chiamato dies natalis:
“giorno della nascita”.
In questo caso
la “nascita” è
la morte, ovvero
la nascita alla vita eterna.
È questo anche oggi
il criterio principale
per assegnare a un santo
un giorno nel calendario
Se non si conosce
il giorno del martirio
o della morte di un santo,
si sceglie una data
significativa della sua vita:
il giorno del Battesimo,
l’ordinazione sacerdotale,
la traslazione del corpo
Può capitare che il giorno
del dies natalis
coincida con una festa
liturgica importante:
in questi casi, la memoria
del santo viene spostata
a un giorno appropriato
o al primo giorno disponibile.
Succede ad esempio
con la solennità
di S. Giuseppe, 19 marzo,
o dell’Annunciazione, 25 marzo,
se coincidono
con la domenica di Quaresima.
Per evitare questo,
nel caso di Giovanni Paolo II
è stato scelto il 22 ottobre,
anniversario dell’inizio
del ministero petrino.
Il 2 aprile, dies natalis,
cade sempre in quaresima
o nel tempo pasquale
e rischia di dover essere
spostato spesso.
Non viene mai scelto
come dies natalis
il giorno del compleanno:
la Chiesa non vuole
festeggiare il giorno
della venuta al mondo di un santo,
ma quello del suo trionfo finale.
Con l’aumento del numero
di martiri e santi
ogni giorno dell’anno
è assegnato anche
a più di un santo.
E si sono creati anche
diversi calendari liturgici.
Quello generale include
tutte le solennità,
feste e memorie dei santi
celebrate dalla Chiesa
in tutto il mondo.
Nei calendari locali
accanto alle celebrazioni
universali, ci sono
quelle relative alla
comunità particolare:
il patrono, la dedicazione
della chiesa cattedrale
o santi e beati che hanno
un legame particolare
con quel territorio.
I calendari degli ordini religiosi
prevedono anche la memoria
di santi legati all’ordine.
In ogni caso il principio-guida
è di non moltiplicare
in modo eccessivo
le devozioni particolari,
e custodire l'integrità
del Calendario Generale
in quanto espressione
dell’unità della Chiesa.
i giorni del calendario
a un santo?
Di solito si sceglie
il giorno della nascita
Ma attenzione
a non sbagliare nascita!
All’inizio del cristianesimo
si era soliti
celebrare l’Eucaristia
sulle tombe dei martiri
Per questo fu scelto
come giorno specifico
per ricordarli
l’anniversario del martirio,
chiamato dies natalis:
“giorno della nascita”.
In questo caso
la “nascita” è
la morte, ovvero
la nascita alla vita eterna.
È questo anche oggi
il criterio principale
per assegnare a un santo
un giorno nel calendario
Se non si conosce
il giorno del martirio
o della morte di un santo,
si sceglie una data
significativa della sua vita:
il giorno del Battesimo,
l’ordinazione sacerdotale,
la traslazione del corpo
Può capitare che il giorno
del dies natalis
coincida con una festa
liturgica importante:
in questi casi, la memoria
del santo viene spostata
a un giorno appropriato
o al primo giorno disponibile.
Succede ad esempio
con la solennità
di S. Giuseppe, 19 marzo,
o dell’Annunciazione, 25 marzo,
se coincidono
con la domenica di Quaresima.
Per evitare questo,
nel caso di Giovanni Paolo II
è stato scelto il 22 ottobre,
anniversario dell’inizio
del ministero petrino.
Il 2 aprile, dies natalis,
cade sempre in quaresima
o nel tempo pasquale
e rischia di dover essere
spostato spesso.
Non viene mai scelto
come dies natalis
il giorno del compleanno:
la Chiesa non vuole
festeggiare il giorno
della venuta al mondo di un santo,
ma quello del suo trionfo finale.
Con l’aumento del numero
di martiri e santi
ogni giorno dell’anno
è assegnato anche
a più di un santo.
E si sono creati anche
diversi calendari liturgici.
Quello generale include
tutte le solennità,
feste e memorie dei santi
celebrate dalla Chiesa
in tutto il mondo.
Nei calendari locali
accanto alle celebrazioni
universali, ci sono
quelle relative alla
comunità particolare:
il patrono, la dedicazione
della chiesa cattedrale
o santi e beati che hanno
un legame particolare
con quel territorio.
I calendari degli ordini religiosi
prevedono anche la memoria
di santi legati all’ordine.
In ogni caso il principio-guida
è di non moltiplicare
in modo eccessivo
le devozioni particolari,
e custodire l'integrità
del Calendario Generale
in quanto espressione
dell’unità della Chiesa.
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