Queste parole sono propaganda: vogliono impedirci di porre domande chiamandoci complottisti

  • 3 anni fa
Leggiamo in questi giorni sul Corriere del Siero, pardon, il #Corrieredella Sera, la storia di Tania. #Tania è una donna quarantottenne che ha trascorso ben 45 giorni in rianimazione a Cittadella, in Veneto. Le ragioni non sono nemmeno a dirlo legate alla contrazione del Covid-19. Tania è passata nel girone infernale dei malati del #Covid e dopo 45 giorni in rianimazione ce l'ha fatta. Ella esorta tutti a farsi benedire senza nutrire alcun dubbio e senza porre domande. Questo in effetti è il nucleo dl post pubblicato dal #CorrieredelSiero sulla propria pagina Instagram, non dubitate in alcun modo, abbandonate ogni dubbio, vivete soltanto nelle granitiche certezze, fatevi benedire con il sempre laudando siero in saecula saeculorum.

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In sostanza la narrazione proposta dal Corriere del Siero in relazione alla vicenda di Tania pare prestarsi molto bene ad una giustificazione, l'ennesima, del #nuovoleviatano tecno-sanitario. A suggerire una lettura di questo genere è anche il passaggio finale del post del Corriere del Siero: "Si muore di coronavirus, non di vaccino". Queste le parole di Tania con le quali ella esorta tutti a non dubitare, a non fare come lei che dubitando a trascorso giorni terribili nella terapia intensiva.

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