• 3 anni fa
L'#emergenza #Covid-19 continua ad avere #conseguenze devastanti anche dal punto di vista #psicologico, sopratutto sulla fascia d'età degli #adolescenti.
Da un anno e mezzo a questa parte, a partire dal primo #lockdown, sono aumentate a dismisura le persone che hanno deciso di affidarsi a #psicologi o psichiatri per tentare di alleviare un disagio: solo il sistema sanitario nazionale ha stimato un aumento di pazienti del 30% rispetto al periodo pre #Covid. Dato che, ovviamente, non prende in considerazione gli studi privati: la percentuale, dunque, potrebbe essere molto più alta.
Se in tanti hanno scelto di affidarsi a #medici e specialisti, tante altre persone, invece, si sono chiuse ancor di più in se stesse, arrivando a situazioni estreme che spesso sono sfociate in casi di tentato #suicidio. Una realtà che riguarda anche e soprattutto i più giovani, la categoria più isolata e più sofferente in seguito all'isolamento dovuto al #lockdown e all'#emergenza.

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Solo in una giornata, a #Milano, tre giovani hanno tentato il #suicidio. Un vero e proprio dramma in un lunedì di settembre: due ragazzi hanno perso la vita mentre la terza ragazzina, di 11 anni, è stata salvata dagli #operatorisanitari e poi trasferita al #Niguarda.
La mancanza di #contatto con i #coetanei, l'incertezza del #futuro, l'#isolamentosociale: situazioni amplificate negli #adolescenti, che hanno perso qualsiasi punto di riferimento e si sono trovati a dover fare i conti con una realtà differente da quella vissuta fino all'esplosione dell'#emergenza. La #neurologa #Chifari, a "Un Giorno Speciale", ha spiegato le motivazioni che potrebbero aver spinto i tre #giovani milanesi, come tanti altri #coetanei, a tentare il #suicidio.

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