LA GIUSTA PROSPETTIVA
Sono stata tante volte
girovaga di questa pianura
e troppe volte ho poggiato
l’orecchio sulla terra
per udirne i movimenti,
lo scalpiccio dei nomadi
che cercavano come me
una terra promessa.
Ho affondato troppe volte
le mie radici al terreno
aspettando fiduciosa
che arrivasse l’acqua,
me ne distaccavo sempre
secca e arida e
più povera di sostanza.
Cercavo in basso
suolo fertile;
arenaria, creta, argilla,
febbrile frenesia, ansietà,
non capivo dove,
quale, fosse il luogo propizio
e viaggiavo come un cieco
in cerchio, elisse impazzita
e ineluttabile.
Ho alzato le mie braccia
al cielo,
forse sono queste le membra,
la giusta prospettiva.
Rami, non radici,
che le nuvole accolgono
colme della loro pioggia.
Sono stata tante volte
girovaga di questa pianura
e troppe volte ho poggiato
l’orecchio sulla terra
per udirne i movimenti,
lo scalpiccio dei nomadi
che cercavano come me
una terra promessa.
Ho affondato troppe volte
le mie radici al terreno
aspettando fiduciosa
che arrivasse l’acqua,
me ne distaccavo sempre
secca e arida e
più povera di sostanza.
Cercavo in basso
suolo fertile;
arenaria, creta, argilla,
febbrile frenesia, ansietà,
non capivo dove,
quale, fosse il luogo propizio
e viaggiavo come un cieco
in cerchio, elisse impazzita
e ineluttabile.
Ho alzato le mie braccia
al cielo,
forse sono queste le membra,
la giusta prospettiva.
Rami, non radici,
che le nuvole accolgono
colme della loro pioggia.
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🦄
Creatività