PAOLO LA MOTTA Finestre sul quadro. Andrea Nuovo Home Gallery.

  • 3 anni fa
PAOLO LA MOTTA. Finestre sul quadro. Andrea Nuovo Home Gallery.
https://youtu.be/90QuvntmCmY
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Comunicato stampa (stralcio)

La Andrea Nuovo Home Gallery presenta la personale dell’artista napoletano Paolo La Motta intitolata: Finestre sul quadro. In questa occasione sono in mostra 32 lavori su tavola e su tela di piccole e grandi dimensioni che evidenziano la natura eclettica del suo linguaggio che, in costante trasformazione raccoglie vedute, scorci e luoghi che formano il tessuto di una complessa narrazione fatta di frammenti della realtà e di tempi che convivono e che si alternano nel presente.
Nella sala al piano terra è esposta una serie di opere caratterizzate da grandi campiture di colore, da un inconsueto trattamento della prospettiva e dalla presenza sfuggente della figura umana come in Terrazza, Interno museo o Scavi. Non vi si trova davanti ad una rappresentazione canonica dello spazio reale bensì un’interpretazione e soprattutto un forte “modellato” o se si vuole, un mutamento iconografico. Al piano superiore la scelta espositiva è incentrata su di un nucleo di opere contraddistinte per lo più dal segno materico tra queste si possono identificare due suddivisioni: quelle in cui persiste un legame con una scenografia urbana, con l’architettura e con il tema dei portali (figure archetipiche – ma pur sempre attuali – della soglia e del passaggio) tra cui Murata e Apparizione oppure Dal Madre, Impluvium e Dallo studio; e quelle, di più recente sperimentazione che traggono ispirazione dai siti archeologici sia di Ercolano che di Pompei, dove si palesa l’uso della tecnica mista e dove il tratto pittorico acquisisce un’espressione più drammatica.
“Il riferimento alla realtà oggettiva, seppure sublimata, è fondamentale ai fini della sua narrazione” […] “Due anime convivono in La Motta: quella del compositore che, in linea con la sua produzione plastica, gioca con la purezza delle forme geometriche, delle simmetrie e della distribuzione dei volumi; e quella del pittore materico, tra il manciniano e l’informale, che affida i moti dell’espressione ad una pittura grondante di colore. Ritorna, in paesaggi e scene di interni, il tema del contrasto tra luci e ombre, inteso come contrapposizione di assenza e presenza; il rapporto tra lo spazio e la figura umana, qui resa, a differenza dei ritratti dei volti della Sanità, del tutto impersonale; e infine, dal punto di vista strettamente geometrico, il dialogo tra un elemento orizzo

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