• 2 anni fa
Primi del 1900, tra Zurigo e Vienna: in quel tempo e in quei luoghi si sviluppa il complesso rapporto tra i padri della psicanalisi, Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, e la difficile relazione di entrambi con la paziente Sabina Spielrein, una ragazza russa di cultura elevata cui è stata diagnosticata una grave isteria aggressiva. Sabina è una paziente di Jung che, per curarla, decide di adottare la 'terapia delle parole' - il trattamento sperimentale di Freud - attraverso cui emerge un'infanzia segnata da umiliazioni e maltrattamenti da parte della figura paterna, così come un complicato rapporto tra sessualità e disordini di carattere emotivo. Con il passare degli anni, nonostante tra le teorie di Freud e Jung siano nate ampie divergenze, Sabina sarà curata con successo e diventerà lei stessa psichiatra. Tuttavia, la sua esistenza sarà comunque segnata dalla relazione con Jung. Con lui, infatti, nascerà anche un sentimento che andrà ben oltre il rapporto medico/paziente.

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