Milano, 1 feb. (askanews) - Sono passate da poco le 14 del 1 febbraio 2003, esattamente 20 anni fa. Nei cieli degli Stati Uniti si sta consumando una delle più gravi tragedie dell'era spaziale.Lo Space Shuttle "Columbia" si disintegra nell'atmosfera rientrando sulla Terra dopo una missione di 16 giorni in orbita. Le vittime sono 7: il comandante Rick Husband, il pilota William McCool e gli astronauti Michael Anderson, Laurel Clark, David Brown, Kalpana Chawla di origini indiane e Ilan Ramon, primo astronauta israeliano della storia.La missione Sts-107 si è svolta regolarmente; è una delle poche missioni Shuttle ormai non legate alla costruzione della Stazione Spaziale Internazionale. Il Columbia, il più "anziano" degli Space Shuttle costruiti, è al suo 28° volo. È decollato il 16 gennaio 2003 da Cape Canaveral, in Florida, apparentemente senza problemi.In realtà, durante l'ascesa, uno spesso strato di schiuma isolante si è staccato dall'external tank, il grande serbatoio arancione dell'astronave ed è andato a colpire il bordo d'attacco e l'intradosso dell'ala sinistra del Columbia... È l'anteprima del disastro.Durante il rientro, il plasma incandescente formatosi nell'attrito con l'atmosfera terrestre, penetra all'interno dell'orbiter, di fatto, disintegrandolo.All'improvviso le comunicazioni s'interrompono e mentre al centro di controllo missione s'interrogano sull'accaduto, le Tv di tutto il mondo mandano in onda le immagini inequivocabili di una scia di detriti che solca i cieli del Texas: lo Space Shuttle "Columbia" è esploso.
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