Venezia, 22 feb. (askanews) - Una Biennale di architettura che si interroga sui bisogni dell'umanità, si impegna sul tema del contrasto al cambiamento climatico e vuole essere un agente di cambiamento. La 18esima Mostra internazionale di architettura, intitolata "Il laboratorio del futuro" e curata da Lesley Lokko, arriva di nuovo a confrontarsi con un mondo che pone alla disciplina domande impellenti, necessarie come le potenziali risposte che da Venezia possono arrivare."Una mostra di architettura - ha spiegato la curatrice nella presentazione alla stampa - è allo stesso tempo un momento e un processo. Prende in prestito struttura e formato dalle mostre d'arte, ma se ne distingue per aspetti critici che spesso passano inosservati. Oltre al desiderio di raccontare una storia, anche le questioni legate alla produzione, alle risorse e alla rappresentazione sono centrali nel modo in cui una mostra di architettura viene al mondo".La mostra immaginata da Lokko parte dal suo continente di origine, l'Africa, luogo che in qualche modo ha anticipato le dinamiche e le criticità che ora stanno raggiungendo il mondo occidentale: l'idea è quella di un confronto che possa aiutarci a capire dove si è sbagliato finora e come vada affrontato il futuro."È un punto di partenza - ha detto il presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto - che invoca l'ascolto di fasce di umanità lasciate fuori dal dibattito, e apre a una molteplicità di lingue zittite per molto tempo da quella che si considerava dominante di diritto in un confronto vitale e improcrastinabile. Io credo che questo sia il vero compito della Biennale di Venezia come istituzione, e non solo per quanto riguarda l'Architettura".La Biennale Architettura, che ancora una volta incarna il desiderio di consapevolezza e la forza di impatto che da almeno tre edizioni qualifica le mostre internazionali, sarà aperta al pubblico da sabato 20 maggio a domenica 26 novembre 2023, ai Giardini, all'Arsenale e a Forte Marghera.
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