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Un protocollo per potenziare gli strumenti di prevenzione e contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa: la pioggia di soldi in arrivo nell’Isola, provenienti dal Piano di ripresa e resilienza, rappresentano una ghiotta occasione per la criminalità organizzata.

White list e banca dati, allora, le soluzioni messe in campo per prevenire l’inquinamento delle somme. Quest’oggi, nella sala Carlo Alberto Dalla Chiesa di villa Whitaker, sede della prefettura di Palermo, il prefetto Maria Teresa Cucinotta ha firmato un nuovo protocollo di intesa con i prefetti delle province di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, Trapani, Filippina Cocuzza, Caltanissetta, Chiara Armenia, e il commissario straordinario del governo delle Zes della Sicilia occidentale, Carlo Amenta.

Un regime più rigoroso, che prevede l’utilizzo delle liste bianche e della Bdna (banca dati nazionale antimafia) per monitorare tutti i settori: una vera e propria anagrafe, che seguirà e controllerà l’intera filiera dell’appalto in tutti i suoi elementi, senza distogliere lo sguardo dai cantieri, che saranno a loro volta monitorati da un settimanale di cantiere, ovvero un resoconto delle attività. Una grande lente di ingrandimento per controllare se saranno rispettate le normative di assunzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Insomma, un controllo a 360 gradi. Che inizia dall’aspetto economico finanziario per poi approfondire tutto il mondo che ruota intorno alle grandi somme. Il protocollo è tagliato per figura del Commissario straordinario del governo per le Zes della Sicilia occidentale, che fungerà quasi da Suap: il core business del commissario Amenta, infatti, sarà il rilascio delle autorizzazioni, oltre che stazione appaltante. La prima applicazione del protocollo è avvenuta a Trapani: l’oggetto i lavori del porto, opere anch’esse comprese nel Pnrr. A seguire, le prossime autorizzazioni riguarderanno le opere della costa Sud del capoluogo.

«Potenziamo il sistema di prevenzione amministrativa - spiega Cucinotta -, ci sarà una banca dati dove verrà fatto lo screening di tutti gli appalti e tutta la filiera ad essi collegati. Inoltre, attueremo il sistema delle informative antimafia anziché quello delle comunicazioni per quanto riguarda la funzione che svolgerà il commissario Zes in qualità di soggetto che rilascia le autorizzazioni uniche».

«Uno strumento fondamentale - sottolinea Carlo Amenta - che oggi stiamo portando a compimento. Non ci può essere sviluppo economico senza legalità: non è retorica, corruzione, malaffare rappresentano una serio problema per la crescita economica».

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