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Parigi, 17 apr. (askanews) - "Bisogna ricordare che Airbus e Air France sono responsabili di questo dramma. Sono, di certo, responsabili civilmente se non penalmente. Analizzeremo la sentenza, vedremo cosa fare. Ma in ogni caso, ciò che va ricordato, ed è ciò che dico alle famiglie, alle famiglie in lutto, alle famiglie che non capiscono, alle famiglie alle quali si deve spiegare - è il nostro ruolo di ausiliari della giustizia, di avvocati - queste sottili sfumature tra la perdita di opportunità, il grado di certezza, la responsabilità, la responsabilità penale. Io, pensando in questo momento alle vittime e alle famiglie che assistiamo, ricordo la responsabilità di Air France e di Airbus. E questo ha detto il Tribunale, anche se è una responsabilità civile".Così l'avvocato Alain Jakubowicz, legale dell'Associazione dei familiari delle vittime del volo Air France 447 - precipitato nell'oceano Atlantico il primo giugno 2009 mentre era in rotta da Rio de Janeiro, in Brasile a Parigi - ha commentato la sentenza della Corte d'Assise di Parigi che ha assolto l'azienda costruttrice dell'A-330 e la compagnia aerea francese, imputati di omicidio colposo, ritenendoli non penalmente responsabili di quanto accaduto, perché non si è potuto accertare il nesso di causalità tra il comportamento delle aziende e il fatto.L'incidente aereo, causato molto probabilmente da un malfunzionamento dei tubi di pitot (le sonde che servono per misurare la velocità indicata degli aerei), dovuto alla formazione di ghiaccio, costò la vita a 228 persone, fra cui anche 3 trentini e 3 altoatesini.

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