Il Focus da Cannes 76

  • anno scorso
Trascrizione
00:00 [Musica]
00:16 Buonanotte.
00:18 [Musica]
00:21 Cannes 76 edizione, alla conclusione mancano, grazie a Dio, tre giorni, grazie a Dio non perché abbiamo visto brutti film, ma perché la fatica inizia a farsi sentire.
00:32 È passato per l'Italia il primo dei tre titoli in competizione, "Il rapito di Marco Bellocchio", che trovate anche in sala, che rinnova la sua cifra poetica,
00:44 la lotta contro il principio di autorità di uno spirito libero che a 83 anni non ha smesso di interessarsi del mondo e per il mondo.
00:54 La storia di Edgardo Mortara, bambino ebreo, che nella Bologna del 1858 viene rapito, sottratto alla propria famiglia per essere educato cattolicamente sotto la custodia di papa Pio IX,
01:09 non ritrova delle simmetrie il rapimento, la prigionia e soprattutto la cecità che Bellocchio addebita parimente alle Brigate Rosse e alla Chiesa con "Stannonotte", che l'anno scorso era qua sulla croizetta.
01:25 Il tuo film è un film sovversivo.
01:28 Pier, non esagerare, dai.
01:31 Ma sei sovversivo.
01:33 [Risate]
01:35 Per l'Italia c'è anche Nanni Moretti, concluderà poi Alice Rorvacchia con "La chimera".
01:41 La sensazione oggi è di un festival che sta un po' implodendo, perché la formula festivaliera, appunto novecentesca, dimostra tutte le sue ecrepi,
01:51 ovvero la difficoltà ad adattarsi a una contemporaneità adiovisiva che oramai sfugge di mano, non solo per quanto riguarda la stampa, ma proprio per la dimensione del festival stesso.
02:04 Ma ci sono tanti buoni film.
02:28 A me ha particolarmente convinto, su tutti, "About dry grasses" del turco Ceylan, che in realtà si legge come un romanzo russo.
02:38 La ragione ci porta a pensare che quello di Ceylan sia il film più completo, no?
02:48 Cioè il film che se ci fosse una giustizia divina vincerebbe la Palma d'Oro a mani basse.
02:54 Però sappiamo bene che le dinamiche di un festival e le dinamiche di una giuria internazionale non sempre poi rispecchino quelli che sono i sentimenti tanto del pubblico quanto della critica.
03:07 E ad oggi, sperando in qualcosa di buono per i tre film italiani in concorso, la sensazione è che nel Palmares possano finire altri buonissimi film.
03:21 In primis, per quanto mi riguarda, "Fallen Leaves" di Lila Di Gaurismagli.
03:25 La solita poesia minimalista del regista finlandese.
03:50 Lo stesso "The Zone of Interest" di Jonathan Glaser, che mette fuori campo gli orrori di Auschwitz,
03:57 ma dentro un campo di una banalità del male rappresentato da una famiglia capeggiata da un gerarca nazista proprio al di qua delle mura di Auschwitz.
04:07 E lo stesso "Monster" di Rokazzo Gureda, che riporta il regista nipponico a misurarsi con un'ambientazione più vicina a lui dopo le esperienze in Francia e in Corea.
04:18 "Fallen Leaves" di Rokazzo Gureda
04:22 Ci avviciniamo alla fine del festival, un festival che dimostra per l'ennesima volta che dovrebbe durare meno giorni.
04:45 E lo dimostra il fatto che da domenica la popolazione festivaliera si è drasticamente dimezzata e che speriamo ci porti a casa sani e salvi.
04:54 Sottotitoli e revisione a cura di QTSS

Consigliato