Tommaso Santambrogio, Gli oceani sono i veri continenti

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00:29 Uno degli elementi complicati di Cuba è che Cuba sembra da un lato ferma nel tempo,
00:34 dall'altro lato sembra che quindi viva o nel passato o nel futuro, quindi mai nel presente,
00:42 nel senso che si parla sempre di quando Cuba cambierà o di come era Cuba prima,
00:49 o prima durante la rivoluzione, i primi anni della rivoluzione, il tempo ora,
00:54 si parla anche di come era Cuba quando c'era Fidel.
00:56 Come sarà Cuba quando verrà levato il bloccheo, l'embargo,
01:01 come sarà Cuba quando si cambierà comunque il modello sociale-economico.
01:07 C'è sempre una prospettiva altra, che è o il passato o il futuro,
01:11 e nel frattempo però Cuba se la vivi da dentro e se ci passi del tempo ti rendi conto come
01:17 in realtà vivi esclusivamente nel presente, cioè vivi il dia a dia, come si dice.
01:23 "Quando vedi qualcuno come sta?" ti risponde "stamos in la luce".
01:26 E quella lotta quotidiana per sopravvivere è la coda, perché è uscito il pollo alla bottega,
01:33 è cercare di portare avanti la giornata, senza fare grossi piani, perché tanto
01:38 se provi a fare piani vengono completamente stravolti, per lo più,
01:42 nel senso che la cosa bella è che devi un po' surfare su questa dinamica,
01:48 su questo stile di vita che è completamente, da certi punti di vista,
01:53 anti-economico, anti-organizzativo, ma che ha anche la sua poesia,
02:00 la sua bellezza in questa follia.
02:02 Per me iniziare con queste immagini significava tante cose e significa tante cose.
02:16 Da un primo lato racconta esattamente cos'è Cuba, nel senso che Cuba è questa realtà
02:23 che sta nel mezzo tra il reale e la finzione, tra il magico e il concreto,
02:32 nel senso che il lavoro sull'immagine, sul suono, è anche la stessa prima immagine,
02:37 ti domandi se veramente qual è il confine tra il reale e qual è il confine tra il reale e finzione,
02:42 tendenzialmente. Dall'altro lato è anche frutto di questo sincretismo completo,
02:48 dal punto di vista religioso, dal punto di vista culturale.
02:51 È un'isola a fila di tante cose, è un'isola, come veniva detto, utopica,
02:57 cioè che non sta in nessun luogo, se non in se stessa,
03:00 dove c'è una croce però con delle piante del rio, del fiume,
03:10 che avvolgono il nostro protagonista, dall'altro lato sta una vergine
03:14 che ha i tratti caraibici, in qualche modo, e c'è questa separazione
03:18 tra la terra e l'acqua, tra la pioggia e il fiume,
03:22 cioè tutta questa relazione anche di attesa di qualcosa che avvenga,
03:28 che poi vediamo avvenire molto lentamente, in maniera sia traumatica che lenta,
03:33 che è un po' quello che promette poi il film, è un lungo addio.
03:37 Quindi, in qualche modo, a me piaceva l'idea di trasmettere
03:40 tramite qualcosa che fosse semplicemente evocativo e non esplicativo,
03:44 qualcosa che trasmettesse una sensazione, un'immagine che colpisse
03:48 più a livello emotivo che a livello di narrativo,
03:55 di dare un bigino, uno spiegone rispetto a qualcosa,
04:00 ma che riuscisse a suscitare quello che a me suscita Cuba
04:04 e quello che per me è l'emozione del film.
04:09 È stata l'emozione nel farla e spero anche quella nel farlo arrivare.
04:14 Penso che tutto questo film, ma anche la ricerca rispetto a questo progetto,
04:23 sia completamente basata sull'incontro con le persone,
04:26 ma penso lo sia il cinema in generale, perché chiaramente una storia è un incontro
04:31 e vale la pena raccontarla se quell'incontro è significativo per te.
04:36 Io ho avuto la fortuna di incontrare Edith e Alex,
04:39 di conoscere poi "Milagro" tramite Alex,
04:42 poi di incontrare, facendo una lunga ricerca, Alain prima e Frank poi,
04:47 che chiaramente sono state tutte persone che mi hanno catturato.
04:51 La mia idea in generale nel fare cinema è come innamorarsi,
04:56 cioè tu tendi ad avere uno sguardo sull'altro che vuoi far vedere ad altri in qualche modo,
05:05 che è quello che succede anche quando ti innamori di una persona,
05:08 che tendenzialmente vorresti che gli altri vedessero quello che vedi tu
05:12 attraverso il tuo sguardo e i tuoi occhi, e quindi io ragiono molto in quest'ottica.
05:15 Quindi conoscendo queste persone mi sono innamorato delle loro storie,
05:20 delle loro attitudini, dei loro movimenti, della loro storia,
05:24 e ho cercato di restituirla dandogli un'omogeneità,
05:29 perché in qualche modo secondo me erano tutti facce dello stesso dado,
05:36 della stessa struttura.
05:38 Erano persone che per me raccontavano quella che è anche la bellezza dell'umanità cubana
05:45 e forse anche la bellezza dell'umanità in generale,
05:48 per cui chiaramente sono partito da questi incontri
05:51 per poi andare a strutturare quella che era una narrazione, quella che era una struttura,
05:57 ma ho sempre voluto e teso a fare in modo che le tre storie non fossero estremamente iperconnesse,
06:05 non fossero un film di Altman, ecco, estremamente narrativo, estremamente sceneggiato,
06:11 per lasciare il margine a loro di essere loro stessi,
06:15 di non doversi rifare necessariamente una sceneggiatura o a delle battute,
06:20 ma che potessero interpretare con il loro corpo, la loro presenza scenica, la loro spontaneità,
06:25 quello che ritenevo fosse la genuinità massima delle storie che raccontano,
06:31 la loro vita, rimettere in scena quello che era la loro esperienza e il loro modo di essere.
06:35 Si creano dei legami umani che vanno bene al di là del lavoro, del fare un film.
06:49 Il primo giorno di ripresa, Milagros si è presentata con due sacchetti di mango per me,
06:55 perché erano appena maturati sull'albero come regalo, perché diceva "ti vedo un po' denutrito",
07:01 cioè sembrava una nonna italiana che era preoccupata, perché ero preso da tutte le varie cose del film,
07:07 diciamo l'ultima cosa era andare a fare le code o cercare di capire come trovare da mangiare,
07:13 quindi mi sono arrivati i sacchetti di mango.
07:15 O anche l'ultima volta che sono andato a trovarli a Gennaio mi ha portato nel retro della casa,
07:19 mi ha fatto vedere che aveva fatto il bagno, aveva il suo primo bagno nella sua vita,
07:24 perché fino a quel momento lì era una latrina, una zona separata della casa.
07:29 Quindi anche Thorn dice "ok, proviamo a fare qualcosa di artisticamente bello e valido",
07:34 ma oltre a questo c'è anche un impatto reale sulla vita di queste persone,
07:38 nel senso che poi c'è tutta un'altra dinamica,
07:42 cioè diciamo grazie a quel lavoro lì si è data voce,
07:46 ma si è data anche la possibilità a tante persone di lasciare il paese, di costruirsi un futuro.
07:51 Alex, il protagonista, è riuscito a comprare casa,
07:54 che non sarebbe per lui stato probabilmente mai possibile,
07:57 facendo l'attore di teatro, l'insegnante per i bambini, la casa della cultura.
08:02 Quindi sono cose che hanno un impatto artistico, ma anche di un altro tipo,
08:09 perché sicuramente quando ci ripensi di tutta la fatica,
08:12 tutte le varie cose in questi momenti, dici "cazzo, ne var sarà pena".
08:35 Corare con le marionette è stata qualcosa che abbiamo usato
08:40 e che fin dal primo momento era sicuramente un azzardo,
08:45 perché insiedire uno spettacolo di marionette all'interno di un film
08:49 che aveva già una struttura molto orzicogolata, molto complicata,
08:53 molti trama con vari protagonisti, non attori,
08:56 e affidare l'acme motivo a uno spettacolo,
09:01 una messa in scena chiaramente metateatrale e metacinematografica,
09:06 è stata forse la sfida più grande dal punto di vista artistico,
09:10 dal punto di vista della messa in scena, del pensarlo, del come ragionarlo,
09:15 del lavorare anche con la musica, da quel punto di vista sia a livello di montaggio,
09:19 cosa che non c'è in tutto il resto del film,
09:21 dove la musica accompagna le immagini, ma non diventa mai la bacchetta magica
09:27 che direziona anche i dettagli del montaggio, li chiama.
09:31 Quindi lavorare da quel punto di vista anche con piani contro piani,
09:35 dissolvenze, penso l'unica, anzi non penso, sono sicuro,
09:39 l'unica e due dissolvenze nel film sono all'interno dello spettacolo di marionette,
09:44 quindi è stato un lavoro complicato, molto stimolante,
09:49 ed era molto divertente perché era appunto,
09:54 c'è Woosol Sian che ha fatto un film con le marionette,
09:58 sì, marionette, ci sono vari esperimenti,
10:03 c'è Kieslowski che invece se aveva nella doppia vita di Veronica,
10:08 insomma aveva usato anche lui raccontare un climax emotivo
10:14 tramite questo spettacolo teatrale.
10:17 Farlo in opera prima era sicuramente un azzardo,
10:22 però ci tenevo particolarmente perché secondo me comunque il cinema
10:27 lo si fa anche per osare, si deve sempre mantenere questa attitudine
10:31 nel voler superare dei confini, superare dei limiti, soprattutto i propri limiti.
10:36 La libertà è l'essenza della vita.
10:39 Sicuramente è un grido d'amore che volevo lasciare
10:46 e anche perché spesso ci si dimentica,
10:52 noi stessi in Italia comunque assistiamo a un sacco di flussi migratori
10:57 da centrali del Mediterraneo, da la rotta balcanica, eccetera,
11:01 un sacco di persone che vanno, che vengono,
11:03 e noi stessi come italiani, io stesso sono andato all'estero,
11:07 ho vissuto all'estero, ho viaggiato lasciando indietro
11:11 per cercare di trovare la possibilità di fare quello che amo,
11:16 rapporti, persone, amici, famiglia,
11:21 ed è qualcosa che è sempre più una costante,
11:24 soprattutto per chi lo fa in maniera forzosa e tragica
11:27 e non in maniera diciamo volontaria, come ho avuto il privilegio di fare io,
11:31 e lasciare questo bagaglio anche emotivo
11:38 e tutte le persone che incontriamo in viaggio
11:42 o che arrivano da un altrove,
11:45 si portano dietro probabilmente un "nome olvides",
11:50 che qualcuno gli avrà detto, che sarà un fratello, un padre, una madre,
11:54 un fidanzato, una fidanzata, un amico,
11:59 è qualcosa che ogni tanto secondo me è giusto anche tenere presente,
12:03 perché tantissime persone, tantissimi cubani con cui ho avuto a che fare
12:09 hanno proprio una grandissima nostalgia di casa,
12:12 una grandissima nostalgia dell'odore dell'aria di Cuba,
12:16 della gente, della musica, dell'attitudine alla vita,
12:20 dall'altro lato per varie vicissitudini,
12:22 per un benessere economico hanno scelto di lasciare il paese
12:28 e di andare altrove.
12:30 Dall'altro lato è qualcosa che oltre a toccare Cuba
12:35 penso abbia questa universalità che caratterizza qualsiasi persona,
12:38 quando finisce un rapporto d'amore anche a queste latitudini,
12:44 in qualsiasi città c'è sempre questo monito
12:48 che a volte si lancia sperando che il tempo passato assieme
12:51 non venga dimenticato,
12:53 che quello che è la nostra storia, è il nostro passato,
12:57 non scivoli via per sempre.
12:59 C'è questa tentazione di cercare di sconfiggere la morte
13:03 in qualche modo tramite la memoria, tramite il ricordo, tramite l'amore,
13:07 che mi sembrava un'immagine forte, soprattutto legata anche all'idea di mare,
13:13 che non si vede per tutto il film e vediamo soltanto in queste immagini finali,
13:19 era abbastanza emblematico e voleva esserlo.
13:24 Non mi obbede.
13:27 Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
13:32 [SILENZIO]

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