• anno scorso
Trascrizione
00:00 Premio Robert Bresson 2023 a Mario Martone, autore colto, poliedrico, non incasellabile
00:07 nei tradizionali schemi della critica italiana. Un lavoro caratterizzato dall'eterogeneità
00:14 dei temi e dei materiali, teatro, opera, storia, letteratura, e dall'unicità di un percorso
00:21 votato all'apertura continua, al dialogo, alla ricerca di accordo. Un procedere per
00:30 sconfinamenti e mappature. Una testimonianza preziosa di cinema impuro, dilatato, votato
00:37 per indole e per nascita, la napoletanità, ad accogliere.
00:41 Stupire e stupirsi, in questo doppio movimento, centrifugo e centripeto, si intravede forse
00:48 la meccanica inquieta e passionale di un cinema che cerca nella tradizione e nell'arte dei
00:54 saperi, delle tante culture che lo abitano, una misura del vivere e del sentire umano.
01:00 Uno sforzo affascinante, temerario, sospinto da una fede incrollabile nel gesto registrico
01:08 totale. Un guardare lontano, oltre la soglia di campo e fuoricampo, pronto a cogliere l'istante
01:17 inatteso e rivelatore.
01:19 Premio Robert Bresson, 2023, la motivazione scritta dalla redazione della rivista "Il
01:25 Cinematografo" che il cardinale Torentino de Mendoza e il sottosegretario Lucia Borbonzoni
01:31 consegnano a Mario Martone.
01:33 Il cinema continuamente propone autori che lavorano su questi temi, su questi elementi
02:02 produttori di senso, di un silenzio che parla, che è in grado di parlare alle coscienze,
02:10 alla sensibilità delle persone eccetera. Quindi non c'è limiti da questo punto di
02:14 vista. Il premio Bresson evidentemente nella sua ormai lunga storia ha segnalato alcuni
02:19 dei luoghi più interessanti del cinema contemporaneo, continua a farlo, lo farà sicuramente anche
02:24 in futuro. Mario Martone è un punto di riferimento per il cinema italiano, oltre ad essere un
02:29 attore che costruisce ponti fra il cinema, il teatro e altre forme di espressione, la
02:35 musica, la lirica. Mi sembra che pochi premi abbiano una caratterizzazione così forte
02:40 e così intensa come il premio Bresson.
02:43 Perché vengo volentieri da te? Perché credo che l'intero spettacolo somigli molto al
02:50 senso della Biennale. Noi siamo lì insieme, voi sotto insieme, ma solo per un fatto di
02:56 dimensioni. Perché è un luogo di dialogo, è un luogo dove non c'è mai nulla di scontato
03:01 e se noi siamo il posto della diplomazia culturale, voi siete il posto della diplomazia spirituale.
03:10 Non è una battuta, lo penso veramente perché ho sentito qui cose che normalmente uno non
03:16 pensa di sentire per quelli che sono i valori ovvi che si vogliono portare avanti. Ma il
03:25 valore più alto è quello della libertà e del dialogo e della comprensione e dell'accoglienza
03:30 come qualcuno ci insegna tutti i giorni e quindi è un posto dove vengo veramente volentieri
03:36 perché esce da qualsiasi paletto di competenza. Qui si viene per discutere, imparare e appunto
03:44 dialogare.
03:45 Due minuti vi rupo per dire quanto è importante per il di Castello la comunicazione questo
03:50 momento, il Premier Bresson, il lavoro che fa dentro lo spettacolo ed essere qui a dirlo
03:56 per me. Qui in questo luogo, a Venezia all'hotel Excelsior dove il Premier Bresson trova la
04:04 sua casa da così tanti anni. I luoghi sono importanti per quello che significano, sono
04:09 luoghi di incontro di persone e questo mi fa riprendere il discorso che un istante fa
04:16 faceva Roberto, persone, persone in cape rossa, persone con la loro creatività dove l'intelligenza
04:23 umana è segnata dalla fragilità dell'uomo, è segnata dalla bellezza di incontrarsi con
04:29 le tue fragilità che ti aiutano a vedere oltre e nella fragilità c'è il sentimento
04:34 e c'è la relazione, questo è l'arte. Lo dico di Castello la comunicazione che poi
04:39 si occupa soprattutto di notizie, di diffondere notizie, di costruire relazioni ma la comunicazione
04:45 è fatta di tante altre cose, di immagini come si diceva prima e quindi di cinema.
04:51 E l'arte e il cinema aiuta a ricostruire un'unità in un mondo così diviso.
04:57 Lui è un artista che riesce immergersi nelle storie, nelle persone, negli avvenimenti e
05:06 nelle emozioni e riesce farci immergere con lui perché ci sono registi bravissimi che
05:12 sono registi bravissimi perché riescono a avere una bellezza nelle immagini unica e
05:20 questo noi lo riconosciamo, vediamo i loro film, ce ne innamoriamo, poi però ci sono
05:25 quei registi che hanno qualcosa in più, riescono a avere una poesia nelle immagini
05:31 ma anche una poesia che ti tocca l'anima.
05:33 Ho apprezzato e sono cresciuta con molti dei suoi film, da Rasoi, da Morte di un matematico,
05:39 da L'amore molesto, mi è sempre piaciuto quel suo modo un po' teatrale anche di mettere
05:46 in scena e mi dava sempre una grandissima energia.
05:50 Poi finalmente sono riuscita a fare un film con lui come era il cinema e quindi è venuto
05:57 a lavorare al cinema con Noi Credevamo che era un ambiziosissimo progetto sui 150 anni
06:04 dell'unità d'Italia che venne qua a Venezia e poi ancora con Il giovane favoloso che per
06:10 me è stata un'esperienza bellissima perché mi ha riportato nelle marche, è stata un'esperienza
06:16 produttiva fantastica ed è stata una soddisfazione al botteghino enorme perché padri e figli
06:23 tornavano a vedere, rinfrescavano Leopardi perché Leopardi è un po' come la mamma per
06:28 noi che siamo cresciuti a scuola e Mario ha fatto Un giovane favoloso fantastico.
06:33 Poi vado spesso a teatro e all'opera a vedere le cose che fa Mario e non sono mai delusa
06:40 perché è sempre un ragazzo, è sempre già alla gioia della scoperta.
06:45 Le opere di Mario Martone in speciale modo, quelle della maturità come Noi Credevamo
06:53 e Il giovane favoloso sono spesso sofisticati congegni di montaggio che ci restituiscono
07:03 il senso di una totalità, risolvono dentro la propria parabola narrativa le incongruenze,
07:12 le dissonie, le risolutezze della vita senza cancellarle.
07:18 Il premio che è stato innervato dalle parole di un uomo straordinario come il Cardinal
07:24 Tolentino che mi ha steso con ciò che ha scritto e detto sul mio cinema, non so neanche se sono
07:35 all'altezza di ciò che ha detto, però veramente dà il significato di questo premio, un premio
07:44 che fa porre domande, lui ha letto tutti i miei film attraverso il dialogo con l'umano
07:55 e questa è la chiave segreta, anche quella dove alla fine mi riconosco come persona,
08:04 perché poi bisogna pensare che quando uno fa i film non è che sa quello che vuole fare,
08:09 non è che sa che vuole fare un film su questo o su quello, tu racconti una storia, qualcosa
08:16 che ti attrae, cerchi qualcosa che non sai, allora è stato stamattina qualcosa di bello
08:25 a un certo punto fare un incontro con me stesso attraverso le parole di Tolentino e la consegna
08:31 di questo premio.
08:32 (Musica)
09:00 (Musica)
09:20 Io capitano un film meraviglioso, sono un grande fan di Matteo Verrone da sempre e quando ho
09:27 saputo che faceva un film su questo argomento chiaramente mi ha entusiasmato, perché il
09:32 nostro grande regista che fa un film su una delle questioni più importanti, una questione
09:40 forse capitale del nostro Paese, già mi era sembrato strano che non fosse a Cannes, poi
09:49 qui con un'aria come dire "questo film forse perché non ci sono gli attori noti" e invece
09:58 appunto dove proprio volevo esserci, sono stato fortunato dalla coincidenza col premio
10:04 Bresson di stamattina, quindi il film l'ho trovato all'altezza delle aspettative, bellissimo
10:12 e mi sono spellato le mani.
10:14 (Musica)
10:34 La propria città è come inestirpabile questa cosa, questa violenza per la quale un ragazzo
10:44 così, un musicista che sta in strada si può trovare morto, stecchito, con un colpo di
10:50 pistola, ma perché?
10:52 E' chiaro che c'è altro che domande, ogni volta è una cosa rispetto alla quale la città
11:01 prende e deve ripartire, prende e deve ricominciare, non so che cosa voglia dire, però così è,
11:08 è certo comunque la vicinanza, i familiari di questo ragazzo, abbracciarli da qui, da
11:16 lontano, però dire che gli si vuole bene, è che è un grande dolore di averlo perduto.
11:25 Esprimo un ringraziamento a tutta Fondazione Inter dello Spettacolo per il lavoro di questi
11:31 giorni, per il lavoro costante, ai collaboratori, ai ragazzi che ci accompagnano e a tutti i
11:36 nostri Patroni che ci sostengono.
11:38 Grazie per la vostra presenza, auguri ancora a Mario Bartoli.