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Milano, 20 set. (askanews) - La malattia di Crohn è una patologia sistemica cronica che si manifesta con un'infiammazione all'interno del tratto gastrointestinale. Una patologia progressiva che può peggiorare nel tempo, provocando complicanze che richiedono cure mediche urgenti, compreso l'intervento chirurgico."La malattia di Crohn è una malattia molto particolare - spiega ad askanews Maurizio Vecchi, Direttore della Struttura Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia del Policlinico di Milano -. E' una malattia infiammatoria dell'intestino che si manifesta in maniera variabile in funzione della sua localizzazione. Perchè? Perchè la malattia di Crohn può colpire qualsiasi tratto dell'apparato digerente, dalla bocca all'ano, quindi anche le manifestazioni dipendono molto da queste varie localizzazioni. Ci sono probabilmente circa 100-150 mila pazienti affetti dalla malattia e in genere colpisce il giovane adulto, cioè il ragazzo, lo studente o il giovane lavoratore quindi all'inzio o diciamo in piena attività lavorativa".Le conseguenze sulla qualità di vita dei pazienti sono devastati: "Dolori addominali, febbre, scariche diarroiche, necessità di dovere quindi cambiare molto spesso nelle fasi acute la propria vita perchè spesso hanno un grande impatto sulla vita sociale, sulla vita lavorativa, e ovviamente anche sullo stato psicologico di questi pazienti - prosegue Vecchi -. La malattia è una malattia sicuramente impattante su molti aspetti della vita soprattutto se si considera che appunto tipicamente emerge nel giovane adulto".Contro la malattia di Crohn c'è però una nuova arma: un farmaco sviluppato da Abbvie, player globale della farmaceutica, che he ha incassato il via libera dell'Aifa per essere rimborsato anche in Italia. "Questo farmaco, il risankizumab, identifica nell'interleuchina-23 la molecola target che può andare a bloccare una cascata infiammatoria che è importante, in gioco, in questo tipo di malattia - evidenzia Vecchi -. Bloccandola, ovviamente, ottiene dei risultati eccellenti nel blocco dell'infiammazione e nel contenimento della malattia".Una soluzione particolarmente efficace anche nei casi più gravi e in quell'alta percentuale di pazienti che non rispondono bene alle terapie tradizionali: "La grande forza di questo farmaco è che è un inibitore iper-selettivo di questa interleuchina-23. Calcolate che in questo momento nel nostro Paese non c'è praticamente nulla di simile - ci racconta Antonio Gasbarrini, Professore Ordinario di Medicina Interna all'Università Cattolica del Sacro Cuore - questa è assolutamente unica nel suo meccanismo di azione, nella sua grandissima specificità di azione e potenza di azione".E' la medicina di precisione, con un'azione calibrata "su misura" per contrastare malattia. "Questo perchè è un farmaco nuovo? Perchè va a colpire un bersaglio che sicuramente è un bersaglio importantissimo nel Crohn, non c'era una molecola così selettiva sul mercato - sottolinea ancora Gasbarrini -. E quindi avere questa molecola ci permette veramente di curare tutti i pazienti, anche quelle con le forme più gravi. E' veramente un farmaco rivoluzionario nel suo meccanismo d'azione. E, devo dire, noi che l'abbiamo avuto in quelli che chiamiamo studi di fase 2-3, di una potenza, di una efficacia e sicurezza incredibili".

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