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Rimini, 10 nov. (askanews) - Contribuire allo sviluppo sostenibile del Paese attraverso le attività di smantellamento degli impianti nucleari e di bonifica ambientale industriale. E' l'obiettivo che Sogin porta avanti dal 1999."Sogin è una società dello Stato - ha spiegato Marco Sabatini Scalmati dell'ufficio stampa Sogin - che ha il compito di smantellare gli impianti nucleari italiani, gestire i rifiuti radiattivi e localizzare, realizzare e gestire il deposito nazionale dove conferire tutti questi rifiuti, non solo quelli prodotti dagli smantellamenti dei nostri impianti, ma anche quelli che vengono prodotti quotidianamente nella medicina nucleare, nell'industria e nella ricerca".Questo genere di rifiuti "non nucleari" rappresentano il 40% del volume complessivo da trasferire al Deposito nazionale gestito da Sogin, come ricorda Paola Maoddi, impegnata sulla Sostenibilità del gruppo Sogin. "Nelle nostre attività, applichiamo i principi dell'economia circolare, attraverso la minimizzazione dei rifiuti, arrivando a recuperare quasi il 90% dei materiali prodotti dallo smantellamento. Inoltre, nelle attività di bonifica ambientale, ci occupiamo degli ecosistemi in cui avviene la bonifica ripiantumando e rinaturalizzando le aree al termine delle nostre attività".Le attività del gruppo Sogin sono state presentate alla fiera internazionale di Ecomondo a Rimini. "Facciamo prima un lavoro di progettazione, poi di smantellamento vero e proprio - ha proseguito Sabatini Scalmati -, ma nel fare questo ci sono tutta una serie di attività collaterali, per esempio il monitoraggio ambientale, tutte le attività che ci permettono di lavorare in sicurezza, non solo per i nostri lavoratori, i nostri tecnici, ma anche sicurezza rispetto alla popolazione che vive intorno agli impianti e alla tutela dell'ambiente che preserviamo in ogni attività che svolgiamo".Un esempio di bonifica ambientale condotto insieme alla società controllata Nucleco è quello dell'ex poligono di tiro di Punta della Contessa in Puglia, come ha ricordato Maoddi: "Attraverso questa attività abbiamo bonificato un'area di 6 ettari, è stata una bonifica di terra e di mare e al termine dell'attività conclusa a settembre di quest'anno abbiamo anche ripiantumato 300 piante autoctone. In questo modo abbiamo garantito che ci fosse la biodiversità precedente alle attività di bonifica".

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