• anno scorso
Trascrizione
00:00 Che senso ha dare i premi? Sono tanti premi importanti, tanti premi che qualificano il lavoro di chi il cinema lo fa
00:10 e per noi i premi hanno un significato un po' differente, anche equivocabile se volete.
00:15 Noi premiamo gli amici, premiamo coloro che condividono uno sguardo, coloro che condividono un modo di intendere il cinema,
00:23 un modo di farlo, un modo di comunicarlo, un modo di studiarlo. Persone che magari io per primo conosco questa sera,
00:31 magari non tutti, tra i premiati c'è una bellissima consuetudine, ma è come trovarsi a casa anche se ci si vede per la prima volta.
00:40 La luce del premio Controluce ha portato alla conoscenza di meravigliosi attori, siamo alla sesta edizione.
00:46 Oggi facevo il conto dei premiati e dicevo che begli attori che abbiamo premiato, sono felicissima.
00:53 Andiamo avanti, quest'anno abbiamo Fausto Russalesi e la Linda Caridi, insomma meglio di così.
01:00 Vai, è la grande sulla qualità soprattutto.
01:03 E' meglio un brutto processo che un bel funerale, Viviana ricorda.
01:06 Ah eccola la frase fatta da Sbirro che non ce la salvo una minchia.
01:09 Chi è arrivato? Ispettore Callaghan? Sono io che ci guardo troppe minchiate nella televisione?
01:14 Vai a fare in culo Viviana, va a fare in culo. No, tu vai a fare in culo tu.
01:18 Sono veramente onorata di ricevere questo premio per il nome che porta, per la qualità del lavoro che Tony Bertorelli portava in teatro e ugualmente in televisione e nel cinema.
01:30 E anche per la Giulia che me lo assegna.
01:34 E penso che tutti noi siamo un diamante con infinite facce quindi spero di avere ancora tanto tempo e tanti occasioni per poter esplorare quelli che restano.
01:44 Mi toglieranno la testa papà.
01:46 No, non ti faranno niente.
01:59 È veramente un'emozione grandissima, è un premio che ha un valore grandissimo per il nome che porta.
02:07 Ha una giuria magnifica, prestigiosissima, persone a cui sono legato, alcune le conosco maggiormente.
02:16 Credo che debbano dialogare in continuazione ombre e luce.
02:21 La luce si può nutrire delle ombre ed è bello che le ombre possano arrivare alla luce perché sono forse la cosa in cui poi tutti si possono riconoscere.
02:47 Questo lavoro è stato fin dall'inizio uno scambio di passione con il regista, l'interazione cortissima è molto profonda.
02:53 Amore ce n'è tanto di fatto, quindi il nome in qualche modo è azzeccato per il tipo di lavoro che abbiamo fatto.
03:00 Sono molto felice di questo scambio così forte che abbiamo avuto con Andrea Di Stefano, il regista del film.
03:07 Ringrazio anche l'HMF per il supporto che dà a tutti i compositori, visto che sono anch'io socio, attivo.
03:14 La musica del film è un elemento fondamentale.
03:17 È un libro unico perché raramente i produttori hanno avuto l'opportunità di parlare e di raccontare la loro vita più che altro, oltre che la loro opera.
03:34 Noi abbiamo tentato non tanto di rivalutarli, ma di dargli l'opportunità di raccontare la loro vita e la loro opera dall'altra parte della barricata, per molte anche lontano completamente dai riflattori.
03:49 È stata una lotta contro il tempo perché poi abbiamo cercato di prendere i produttori più anziani per raccontare un cinema che ormai non c'è più.
03:59 Infatti il libro si chiude un po' con gli anni Ottanta, insomma, comincia dal dopoguerra agli anni Ottanta
04:06 ed è un tentativo anche di raccontare da una diversa prospettiva, nella soggettiva dei produttori, la storia del cinema italiano.
04:16 "Monica Vitti"
04:21 Monica Vitti
04:24 Guarda.
04:27 Questo è il film dove dico che dimentico.
04:37 Questo è un mito, il mito della grande Monica Vitti che torna a rivivere e quello che volevo era proprio che fosse in qualche modo qui con noi contemporaneamente,
04:48 cioè non fosse un omaggio, non fosse semplicemente qualcosa che appiene al passato, ma invece volevo che fosse qualcosa che tornava nella nostra quotidianità e penso che insomma anche con Alvaro Wacker abbiamo fatto questo.
05:03 Che dici Monica? Ma si è uno dei nostri figli. Ma quello è Mastroianni, con Monica Vitti. Ma non te lo ricordi lei?
05:09 Vedi, guarda, ma ho l'impressione di scordarmi ogni giorno qualcosa, lo vedi? Te l'avevo già detto.
05:20 È stato molto emozionante immaginare insieme a Roberta Torre, la regista del film, un possibile dialogo con Monica Vitti.
05:32 E quindi questo dialogo che poi abbiamo messo in scena è il cuore del film e è sicuramente l'emozione più grande che mi lega a questo film e che mi ha dato la possibilità assurda e diciamo fantastica di dialogare con Monica Vitti e quindi di avere con Monica Vitti un rapporto molto privilegiato.
05:58 Ho l'impressione di scordarmi ogni giorno qualcosa.
06:02 Monica Vitti è un'attrice di cui io sento per prima una nostalgia e la mancanza.
06:22 Sono molto contento di poter essere qua ad accogliere questo premio, un riconoscimento che dà anche fiducia nei confronti di questo cinema d'autore, di questo tipo, anche del tentativo che abbiamo fatto di osare di andare oltre quelli che sono i canoni normali, sia geografici per un'opera prima italiana, sia linguistici, quindi è una grande gioia, sono molto emozionato.
06:45 Non venire in avione? No, se non veniamo a matare quando siamo grandi.
06:51 Mi pare che il tempo non esiste.
06:53 Il Bianco e Nero aiuta ad arrivare alla verità, aiuta ad arrivare alla storia reale dei personaggi, alla loro identità. Sicuramente è un film che tratta la tematica della libertà, dell'identità e in qualche modo cerca di catturare una verità storica o della contemporaneità.
07:11 Sergio, sei innamorato? Non è male!
07:14 Che cosa innamorato? È una bambina, ma innamorato di chi?
07:16 Innamorato di chi?
07:17 Gli hai telefonato a 50 volte al giorno? La soffoca, ecco.
07:25 Devi venire.
07:27 Tutto detto non andava. Non andava a te, non andava a lui.
07:30 È morboso, ma lei mi mette pure paura.
07:34 Ti prego Marco, basta. Me lo tolgo.
07:38 La tua Mia ci ricorda questo, la necessità di esserci, di agire, di non guardare altrove.
07:45 Assolutamente, io penso, a parte ringrazio tantissimo per questa premiazione, ma soprattutto come appunto dici tu, è importantissimo al giorno d'oggi che venga parlato di questo argomento, di quello che porta Mia.
07:59 E sono molto contenta di aver incarnato un personaggio che al giorno d'oggi è davvero importantissimo, che tutti i ragazzi vedano quanto sia attuale e quanto sia una situazione in cui non bisogna trovarsi, in cui bisogna fuggire.
08:16 E quindi appunto sono molto contenta del premio, di aver interpretato Mia e che sia andato bene.
08:22 Ma mia, sempre l'ultima.
08:24 Non è venuto oggi.
08:28 Guarda, io non ce l'ho con te.
08:29 A me qual è il problema?
08:30 Il problema è che Mia è una ragazzina, è piccola, deve fare sport, deve andare a feste, si deve vedere con le amiche sue.
08:37 Sì, ma quali amiche? Quel gruppo di troia?
08:39 Quando ho girato Mia avevo 15 anni, quindi ero abbastanza piccolina, però quando facevo determinate scene comunque molto delicate, pensavo sempre a, nella realtà, una ragazza che si trovava in una situazione del genere, come si sarebbe sentita.
08:53 Quindi sì, tanta rabbia, tanto dolore, però anche coscienza del fatto che era importante portare un personaggio del genere, insomma.
09:05 Quindi ero molto ferma, cercavo di essere il più distaccata possibile perché probabilmente non avrei portato altrimenti la ingenuità di Mia.
09:17 Io voglio vedere la mia figlia, mi fa tardi che mi prende nascosto, voglio che si trucca, che fa le telefonate sceme con le amiche sue che non capisco.
09:25 Di tutto noi abbiamo voluto raccontare una ragazza, poi è una ragazza che ha un'enorme disabilità, così che viene percepita più dagli altri che da lei.
09:39 E infatti l'insegnamento che dà Blanca è dire "alla mia disabilità ci penso io, voi pensate ad accettarmi come essere umano, come persona, come ragazza, che ha dei sogni e dei desideri".
09:49 E io sono contentissima di essere qui perché è la seconda stagione, è uscita, quindi vuol dire che Blanca da qualche parte continua ancora a toccare.
09:57 E sono contentissima.
09:59 Il premio mi fa molto piacere perché questa è una rivista, credo che la prima rivista che io ho letto di cinema,
10:19 quando ho cominciato ad avvicinarmi al cinema, così con la voglia di fare il regista, a Palermo mi ricordo che mi regalarono la rivista del Cinetower, è un abbramento.
10:35 Quindi io mi sono formato su questa rivista, quindi mi fa molto piacere.
10:39 Non tutti i premi sono così soddisfacenti, questo in particolare mi fa piacere.
10:45 Sta sognando? Mi spiace, ma non saprà mai come andrà a finire.
10:51 Sono molto onorata di ricevere questo premio, sia perché mi fido molto del cinematografo,
10:59 che comunque è sempre un luogo dove io vado a cercare anche delle informazioni, critiche sui film.
11:06 Non è solo una rivista, è un luogo proprio di incontro, di tantissime idee e pensieri.
11:11 Sono molto contenta che venga data questo film, che io spero che in qualche modo ci faccia pensare al presente,
11:18 non soltanto come insieme di un film, ma come un'ambizione,
11:24 ci faccia pensare al presente non soltanto come insieme di cose da fare,
11:30 ma anche come insieme di cose che lasciamo dietro di noi.
11:35 E quindi ci fa guardare il presente anche con un'altra prospettiva.
11:51 Premiamo gli amici in questo senso, premiamo dei compagni di viaggio,
11:55 coloro che condividono un modo di intendere quest'arte che legge la vita
12:00 e che è capace di dare senso anche alla nostra esistenza.
12:03 E poi la stranezza è una bel binario nel cui camminare,
12:17 quindi io mi auguro di continuare a camminare sul binario di una stranezza possibile.
12:24 [Musica]