Seguendo i passi di Zapatos Rojos

  • anno scorso
Trascrizione
00:00 Tachò, la polizia ti cerca.
00:07 Lo sento.
00:14 Sempre detto che capire cosa ti faccia parlare di qualcosa, beh, nel mio caso è un mistero.
00:27 Sento che il mio cinema è qualcosa di molto sensoriale, mi stimola un luogo, un'immagine, un odore, una persona.
00:34 Nel caso specifico di "Zapatos Rocos", "Scarpe Rosse", quello che credo fosse la ferma intenzione fin dal principio
00:41 fosse di parlare della relazione che avevo con mio padre in quel momento.
00:45 E ho iniziato a scrivere la sceneggiatura con questa motivazione.
00:48 E la sceneggiatura si è sviluppata in modo molto naturale.
00:51 E poi è passata a parlare di una relazione tra padre e figlio e dopo, in maniera altrettanto naturale,
00:58 si è aggiunto il tema della violenza di genere, la violenza contro la donna.
01:02 E diciamo che i punti fondamentali del film sono la colpa e il rimpianto e la violenza contro la donna.
01:09 E per parlare di questi due temi raccontiamo la storia di Tachò, che vive nel nord del Messico,
01:15 in una zona rurale, desertica, e non sta aspettando altro dalla vita che la morte,
01:20 quando gli arriva la notizia che sua figlia è morta nella capitale.
01:24 E deve andare a riconoscere il corpo e provare a tentare di riportarlo a casa.
01:28 E in questo viaggio ci sono due viaggi, uno fisico, quello di Tachò verso la capitale,
01:33 e un viaggio più interiore del personaggio, dove scopriremo che c'era un conflitto tra padre e figlia,
01:39 e che non si parlavano da molti anni.
01:41 E scopriamo a poco a poco chi fosse la figlia che è morta, perché la bambina che andò via dal pueblo a 15 anni
01:47 e la donna che morì a 35 sono due persone ben diverse.
01:51 E questo è un po' l'arco narrativo del film.
01:54 [Musica]
02:12 Quando ho iniziato a scrivere la storia avevo molto chiaro soggetto e oggetto,
02:17 che il concetto di Zavato Rocos e quello della violenza di genere contro le donne fossero molto legati.
02:24 Non sapevo perché in quel momento, ma avevo un'idea molto chiara,
02:27 che tra le due cose ci fosse un legame molto forte.
02:30 Per questo ideai questo titolo.
02:33 Poi con il tempo, quando il copione era quasi pronto, ho iniziato a entrare nell'opera di Elina Chauvet,
02:38 che questa attivista messicana si deve un po' a lei questa relazione tra le scarpe rosse e la violenza contro le donne,
02:45 perché fondamentalmente quello che lei fa è prendere spazi pubblici e riempirli di scarpe rosse.
02:51 È un gesto di protesta contro la violenza sulle donne.
02:54 Pieno po' da lì il titolo.
02:56 Originariamente la pellicola si intitolava "15 milioni di scarpe rosse".
03:01 Quello che volevamo dire con questo è che, chiaro, come lo dà un numero alla violenza? È impossibile.
03:06 Volevamo darle un numero esorbitante, un numero incredibile.
03:09 Però quello che succedeva con questo titolo è che la gente non lo capiva molto.
03:13 C'era bisogno di spiegarlo.
03:15 È stata un'idea più dei produttori e abbiamo deciso alla fine di scegliere qualcosa di più concreto, più diretto.
03:20 E il titolo è rimasto "Sapatos Rojos".
03:23 El Ariel, a mejor música original, va para...
03:27 Camila Uboldi, por "Sapatos Rojos".
03:33 Onestamente ero già contenta di essere nominata.
03:37 Ti dico la verità, non mi aspettavo minimamente di vincere.
03:41 Infatti, sono arrivata alla cerimonia, ero contenta.
03:46 C'era anche tutto il crew del film.
03:49 E man mano che si avvicinava alla categoria, dicevo "Le due parole me le devo anche preparare".
03:55 Nel caso remoto, che alla fine vinca io, ma senza nessuna convinzione in realtà.
04:02 Alla fine mi hanno chiamato sul pacco, c'è stata una grande sorpresa.
04:06 Io ovviamente sono molto felice perché, a parte come spiegavo un po' nel mio discorso di ringraziamento,
04:12 è anche molto emotivamente importante per me perché io sono di origini messicana.
04:18 Cioè, mia mamma è messicana, di Guadalajara proprio.
04:22 E c'è una storia un po' pura scosa, la fine mia mamma ha dovuto lasciare il Messico contro la sua volontà.
04:30 Ai 12 anni non ha mai finito a tornare, diciamo.
04:33 Fino a che poi, vabbè, anche io ero grande e siamo andati a ricercare mia nonna.
04:37 E lei da piccola viveva a Guadalajara e ballava nello stesso teatro in cui ho ricevuto il premio.
04:44 Per cui è stata abbastanza forte l'esperienza in sé.
04:48 E poi, dal punto di vista strettamente professionale, ovviamente è una grande soddisfazione.
04:57 C'è una grande soddisfazione perché ovviamente senti di aver fatto le cose bene fino adesso.
05:03 Perché comunque i premi ovviamente sono per quel film, però penso anche un pochino alla carriera che hai fatto.
05:13 Perché ovviamente le persone che votano fondamentalmente sono persone che conoscono il tuo percorso, ovviamente.
05:22 Perché sono tutti colleghi.
05:24 E quindi questa cosa ovviamente mi ha reso molto felice.
05:28 Perché comunque è una soddisfazione professionale molto importante.
05:34 E anche appunto una riprova che sto facendo le cose bene.
05:38 Per cui ringrazio tutto il Messico in generale, che mi ha dato un sacco di possibilità.
05:43 Cioè, questo sicuramente.
05:46 [Musica]
05:56 Tutti mi chiedono "Ma lo sapevi prima?"
05:58 E io dico "No, assolutamente no".
06:00 Lo scopri al momento, giusto quando aprono la busta.
06:03 E io comunque sempre partivo dal "Non vincerò, no".
06:07 Dicevo "Vabbè, vediamo, vincerà il migliore".
06:10 Io mi tiravo fuori onestamente.
06:12 Non lo so, non me lo aspettavo onestamente.
06:16 Forse sempre un po' per questa abitudine pessima che abbiamo di diminuirci.
06:21 Forse noi donne abbiamo questo difetto tragico, probabilmente culturale, eccetera, eccetera.
06:31 E quindi appunto il fatto di vincere è stato molto emozionante.
06:36 Ripeto, poi non me lo aspettavo.
06:37 Cioè, devo dire che quando ho detto il mio nome, sono andata a girare tre volte verso i miei colleghi del film
06:42 per chiedere "Ma è vero? Mi hanno chiamato io? Davvero?"
06:47 E quindi sì, era vero, ero io.
06:51 E continuo onestamente, continuo a guardare il video, mi emoziono sempre.
06:55 Cioè, quasi appunto non me lo credo, cioè al 100% ancora.
07:01 Invece insomma è così.
07:03 E per cui ripeto, sì, è una grande emozione e soddisfazione anche,
07:09 perché comunque è soddisfazione personale e sicuramente anche una soddisfazione
07:16 un po' per il discorso di cui parlavamo prima,
07:18 cioè che essere una donna, cioè tra tutti gli uomini nominati e vincere,
07:24 sicuramente dà più visibilità e normalizza il fatto che ci sono donne compositrici
07:30 che ovviamente sanno fare il lavoro esattamente come i colleghi uomini,
07:35 anche vincere i premi e vincere contro Philip Glass, evidentemente.
07:42 Sì, è vero.
07:43 Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
07:53 [SILENZIO]

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