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CortometraggiTrascrizione
00:00 L'arte mi ha fatto scoprire me stesso, è diventata un mezzo che mi ha aiutato a definirmi.
00:07 Un ritratto privato è un ritratto intimo che comporta penso un creare dei rapporti
00:14 di connessioni importanti e tu in questo viaggio come quello di John H. Nebel viaggi con gli
00:21 artisti, viaggi con Jeff Koons, com'è stato questo viaggio anche per te?
00:25 Tra le varie cose interessanti di collaborare con degli artisti che ti dà anche l'opportunità
00:31 di viaggiare con loro, di condividere anche dei momenti importanti come la capitola di
00:36 una mossa in Catare piuttosto che in Grecia, ti crea un rapporto molto più personale,
00:41 più intimo, più empatico perché condividi dei momenti importanti per loro, hai anche
00:46 modo di conoscere meglio poi l'artista perché lo vedi in tutte le sue fasi, pure con Giulia
00:51 ma anche con Jeff Koons, stai lì che installano le opere, quindi vedi anche il processo che
00:58 si ha quando si va a fare una mostra all'estero.
01:01 C'è qualcosa nell'arte di Jeff che è molto animato, molto vivo, molto magico, non riuscivi
01:10 davvero a capire cosa stesse per fare, ma quando ti trovi di fronte a una sua opera
01:16 ti accorgi di quanto ti spinga oltre, di quanta bellezza, quanta perfezione, di quanto stupore,
01:22 di quanta meraviglia metta nel suo lavoro e tutto si riflette su di te.
01:26 Una delle cose che sorprende Jeff Koons in questo viaggio è il fatto che ripeta spesso
01:40 che fa la sua arte per far star bene le persone.
01:43 Condivido l'idea perché in realtà lui pone lo spettatore che guarda le sue opere con
01:49 quello stupore, con lo sguardo un po' fanciullesco che si ha quando si è piccoli e quindi ti
01:56 fa ritrovare un po' quella gioia, quella curiosità, quella meraviglia che hai quando sei ragazzino
02:01 perché lui che fa?
02:02 Riprende dei ninnoli, delle statuine, delle cose che aveva quando era piccolo, che aveva
02:08 in casa da ragazzino e le ripropone in scala gigantisca.
02:11 Quindi come da ragazzino sei così curioso di capire e vedere, così da grande ti trovi
02:16 davanti a questi bellissimi mostri o statue specchiate, colorate e quindi è inevitabile
02:24 non provare quel senso di meraviglia e di stupore.
02:29 Da qualche parte questa meraviglia, questo stupore riportarti in un'epoca più infantile
02:35 è comunque motivo di star bene, da qualche parte.
02:39 Mi è sempre piaciuto questo pezzo perché volevo cogliere la quintessenza dell'essere.
02:44 Qui tutte le forze si equivalgono, è un'opera davvero metafisica perché rappresenta un
02:51 momento nel tempo, ma è anche il simbolo dello stato prenatale, è come l'embrione
02:57 nell'utero, volevo che ci fosse un equilibrio permanente.
03:02 In questo ritratto privato forse hai avuto la capacità di creare empatia, un legame
03:08 profondo e forse incontrare Jeff Koons nel momento in cui aveva necessità di aprirsi,
03:13 di confidarsi.
03:14 Io credo che non sia mai stato fatto un documentario in cui Jeff Koons parla della sua vita privata,
03:20 di quando era ragazzino, i vari figli, le relazioni, i fallimenti, io credo che non
03:26 abbia mai parlato lui in prima persona di queste cose qua, quindi credo che sia in
03:30 questo il documentario abbastanza unico, che sia la cosa più preziosa ma anche la
03:34 parte che a mio avviso interessa di più, cioè a me raccontare la parte veramente artistica
03:41 non ho negli strumenti, ne ho studiato e ne manco mi interessa perché ci sono persone
03:46 che ne sanno molto più di me.
03:48 In questo caso è stato molto generoso ad aprirsi, forse come dici tu era un momento
03:53 in cui la sua vita che aveva anche lui voglia di raccontarsi in maniera più profonda,
03:59 forse più personale, credo.
04:01 Uno dei tanti pregi di Jeff Koons, un ritratto privato, è la colonna sonora di Enrico Gabrielli,
04:09 composizioni, armonie che aprono il respiro e fanno liberare in questo mondo fantastico
04:16 e personale.
04:17 Al musicista ho dato dei riferimenti ovviamente, in cui ci fosse da un lato una base di musica
04:25 classica, seicentesca quasi, con strumentazioni moderne.
04:31 Infatti io credo abbia fatto un ottimo lavoro sulla colonna sonora, credo che enfatizzi bene,
04:36 siano sorgenti, però anche un po' fredde al tempo stesso, non solo romantiche.
04:42 Sono molto contento della colonna sonora.
04:44 Mi piace avere questo dialogo con la storia umana perché quello che più mi interessa
04:51 è il dialogo filosofico sulla vita e su come poter avere una vita più piena e interessante.
04:58 Ad esempio, tramite questi riferimenti al nostro passato.
05:02 Si apre e si chiude negli spazi privati.
05:06 È la tua intimità, forse anche, che hai fatto incontrare con Jeff Koons,
05:10 l'inizio e quella fine, forse ti appartiene.
05:12 Ho riscontrato, appunto parlando con lui, che entrambi facevano molto riferimento
05:17 a quello del periodo dell'infanzia.
05:19 Io pure nei miei film, da qualche parte, magari non viene fuori in maniera così dichiarata,
05:24 però attingo sempre dal mio passato, proprio di un'epoca,
05:27 veramente di quando avevo 10, 12, 15 anni, come dire, forse anche più piccolo.
05:32 E anche il rapporto con la famiglia, cosa ha voluto dire, cosa ha significato,
05:36 magari abbiamo background diversi, però c'è proprio un modo di porsi e di attingere
05:41 da quelle fonti là, anziché altre.
05:44 Quindi in questo io l'ho molto capito.
05:47 Ha creato cose nuove, cose mai viste sotto forma d'arte.
05:51 Quanta bellezza, quanta perfezione, quanto stupore, quanta meraviglia.
05:57 Era una famiglia normale, semplice, è riuscita a diventare quello che è diventato.
06:01 Le sue opere che sono state viste come scandalistiche, piuttosto scandalose,
06:07 in realtà non erano altro che espressioni di libertà.
06:10 La sua idea era quella, anzi, di mostrare che il corpo nudo,
06:13 anche in un atto sessuale, non ha niente di pornografico, ma anzi,
06:17 al contrario, è un atto di libertà e di accettazione del proprio corpo.
06:21 Quindi io quello lo vedo anche una grande idea, perché appunto
06:26 il malinteso è nato, ovviamente, però l'intento è naturalmente diverso
06:31 da quello che poi alcuni hanno recepito del suo lavoro.
06:36 Come ci poniamo davanti alla sensualità? Cosa pensiamo del sesso?
06:42 Cosa pensiamo della nascita? Che cosa significa essere vivi?
06:48 Che cos'è la morte? Questo è il dialogo che, credo,
06:51 emerga da queste opere. Le persone parlano della superficie,
06:55 ma è la superficie che ti rende più suscettibile
07:00 questo tipo di riflessioni sulla vita stessa.
07:05 E forse era un momento in cui Jeff Koons da figlio
07:09 si sentiva finalmente padre, e questo voleva dichiararlo al mondo,
07:13 a se stesso, alla sua famiglia?
07:15 Penso proprio di sì, perché in realtà, come hai visto,
07:18 lui ha avuto i primi due figli, quella che poi ha riconosciuto
07:21 dopo vent'anni e poi quella che ha avuto quella Staller.
07:24 Sono stati figli complicati da poter avere e vivere insieme
07:29 come normalmente si fa. Quindi il fatto che poi al fine ci sia riuscito
07:32 e abbia avuto altri sei figli con sua moglie dimostra il fatto
07:36 che lui è un uomo che sicuramente tiene molto alla famiglia,
07:39 tiene molto anche al crescere dei bambini in un certo modo.
07:43 Forse, come dici tu, c'era anche il desiderio di,
07:47 è ovvio che l'epoca, l'età, di potersi raccontare
07:50 anche sotto quel punto di vista, perché lui ad un certo punto
07:52 ha avuto un momento di grande chiusura per via di situazioni legali,
07:56 quindi si era anche molto chiuso. Evidentemente ora sta in una fase
08:00 di apertura, generosità verso il prossimo, cosa che lui abbia sempre avuto
08:05 perché era preso dal padre, però ora forse l'ha avuto di chiarare.
08:09 Ha cambiato il modo in cui la gente vedeva al tempo
08:12 e vede ancora oggi la scultura.
08:14 Wow!
08:15 [Musica]