Tra le voci del 35. Festival delle Cerase di Palombara Sabina

  • 5 mesi fa
Transcript
00:00 E' bellissimo andare in giro per festival, intanto ti danno l'opportunità di vedere
00:08 dei posti che non avresti mai visto e soprattutto l'importanza dei film che possono andare
00:13 in giro e che possiamo far vedere in tantissimi posti diversi, quindi è sempre bello andare
00:19 ai festival presentando il lavoro che abbiamo fatto, ecco sono sempre molto felice.
00:24 E il babbo lo lasciamo qui?
00:30 Chi se ne frega del babbo?
00:33 Come chi se ne frega?
00:34 Sa quanto è triste se torna e non ci trova?
00:39 Guarda che il papà ti vuol bene.
00:42 A te ti vuole bene?
00:47 Io c'ho già te che mi vuoi bene.
00:51 Anni Nio il secco che è l'opera prima di Gianluca Santoni, io interpreto la mamma
00:57 di Danny che è questo bambino che comincia a capire che nella sua famiglia ci sono delle
01:01 cose che non vanno, soprattutto per il fatto che il padre si rifà molto sulla madre, proprio
01:11 a livello di violenze domestiche.
01:13 Questo bambino così piccolo decide di assoldare un killer per uccidere il padre, è tutto
01:19 in una chiave favoristica, lui vuole soltanto che le cose cambino e l'unico modello che
01:26 ha è un modello legato alla violenza e quindi pensa che per cambiare le cose basti quello.
01:32 In realtà poi questo killer che incontrerà diventeranno amici, sono due solitudini che
01:37 trovano pace un po' e quindi capirà che con l'amore si possono cambiare le cose più
01:43 che con la rabbia.
01:44 Io interpreto questa donna che non capisce fino in fondo quanto il figlio stia soffrendo
01:50 di questa situazione, è una donna che pensa che la famiglia debba rimanere unita anche
01:54 per il bene del figlio e che invece capirà che a volte le famiglie si devono, per una
02:01 famiglia basta anche soltanto un genitore sano per un bambino.
02:06 Il treno dei bambini è tratto dal libro di Viola Ardone, la regia di Cristina Comencini,
02:24 è stato un bellissimo incontro con Cristina, c'è anche Serena Rossi nel film, non ci
02:32 siamo mai incontrate perché abbiamo tutte scene separate però siamo legate ancora una
02:40 volta a un bambino che fa da perno a questa storia e seguiamo la storia di questo piccolo
02:47 che farà un viaggio da sud al nord e da nord al sud con tutte le differenze, diciamo, di
02:54 nord e sud ma che racconta anche un'Italia che in un momento storico come quello del
02:58 dopoguerra si stava ristrutturando e che si è data veramente una mano nord e sud insieme.
03:07 Io penso che i festival come questo di Palombara Sabina sia uno di quei festival che stringe
03:12 le persone intorno al cinema e intorno al cinema prevede anche gli artisti che vanno
03:18 poi a presentare i film, c'è un rapporto più immediato, è come se venissero a teatro
03:25 in un certo senso e l'artista ha la possibilità di raccontare i film, di rispondere a domande,
03:31 a curiosità e quindi secondo me è un bel modo per riavvicinarci al cinema dopo il Covid.
03:39 Divertente nel senso etimologico della parola, nel senso che diverte, cambia, fa cambiare
03:48 e quindi questo per me è il significato del mio lavoro.
03:52 Secondo me questi piccoli avamposti di cultura, di arte, di bellezza ci riportano un po' al
04:01 senso primitivo che dovrebbe agitare i nostri animi quando facciamo il nostro mestiere,
04:07 cioè quello di incontrare le persone e di guardarle negli occhi e cercare di in qualche
04:13 modo di costruire un'empatia che sia dei sentimenti, delle intelligenze, dei temi da condividere.
04:20 Quindi io sono molto grato a festival come questi, sono innamorato ovviamente del festival
04:26 delle Cerasee che nel 2016 ha battezzato uno dei miei primi premi quando avevo esordito
04:31 da poco con Gomorra e sono felicissimo di essere qui.
04:36 Ho letto quello che hai scritto, non è più un cazzo da dire.
04:44 Ho imparato molto di più, non che prima non lo facessi, però da attore a comprendere
04:50 le complessità che un regista affronta e da regista a considerare le fragilità che
04:56 muovono l'interpretazione di un attore.
05:00 E la terza cosa che ho imparato è che fare tutte e due le cose insieme forse è troppo
05:04 difficile.
05:05 Quell'uomo che ti guida, il fascista che si vuole convertire all'Islam, esiste davvero?
05:18 Ma innanzitutto mi ha dato la fortuna di imbattermi Luciano Stelle e Roberto Sessa che sono i
05:22 miei produttori, che mi hanno dato la libertà di raccontare la storia che avevo nel cuore.
05:27 Mi ha messo alle prese con tante difficoltà e quindi mi ha fatto alzare la sticella delle
05:33 mie competenze, mi ha fatto indagare molto di più tutti e due gli ambiti che ho affrontato,
05:39 sia quello della direzione che della recitazione e mi ha concesso di affrontare temi che sentivo
05:49 di voler raccontare ma che per tanto tempo avevo lasciato in un cassetto.
05:52 Quindi sono molto grato a questo progetto.
05:54 Il Festival di Cerrase era una meravigliosa cena fatta da questi amici di Guttazzi che
06:16 cucinavano in modo superlativo e la presentazione del film in uno stato di tasso alcolico molto
06:25 elevato e poi l'arrivo a casa dopo un mese o due, non so, di un cesto meraviglioso di
06:32 ciliegia.
06:33 Quindi l'affetto di Guttazzi era a 360 gradi, non ricordavo solo l'accoglienza qua ma ricordava
06:44 anche, ricordo appunto attraverso questo dono di questo frutto che è il frutto tratto che
06:49 preferisco perché fra tutti i frutti la ciliegia è quella che preferisco.

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