Giacomo Matteotti era l’avversario naturale di Benito Mussolini. I due sono quasi coetanei, Mussolini del 1883 e Matteotti del 1885. Si incontrano per la prima volta nel 1914 al Congresso provinciale di Rovigo, perché entrambi sono socialisti. Ma se Matteotti era un socialista riformista, che voleva migliorare le condizioni dei poveri, Mussolini era un massimalista: non gli interessavano le riforme, voleva la rivoluzione.Mussolini vincerà quel Congresso, ma cambierà idea e verrà cacciato dal partito perché interventista. Vuole che l’Italia partecipi alla Prima guerra mondiale. Matteotti, invece, è contro l’intervento. Le loro strade si separano: Mussolini fonda i Fasci da combattimento e affronta a manganellate e pistolettate i socialisti.Giacomo Matteotti è il primo ad avere il coraggio di denunciare i crimini dei fascisti alla Camera. Lo fa il 10 marzo 1921, quando spiega il sistema criminale con cui i fascisti si assicuravano con la violenza la collaborazione dei Capi lega nei piccoli paesini del Polesine. - PRIMA PUNTATA - L'omicidio Matteotti, 100 anni dopo: l'assassinio e lo scempio del cadavere compiuto dai fascisti- SECONDA PUNTATA - L'omicidio Matteotti, 100 anni dopo: la caccia all’uomo dei fascisti
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