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CortometraggiTrascrizione
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00:23 Da una villetta in quel di Cannes vi parliamo oggi di Partenope, l'unico film
00:28 italiano, meglio, italiano e con un regista italiano in concorso a questa 77esima edizione.
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00:38 Dopo la cifra dichiaratamente autobiografica di "È stata la mano di Dio",
00:42 Sorrentino sembra riprendere da un lato i fasti della grande bellezza e dall'altro
00:47 proprio quella lezione anche di modesta, di attaccamento emotivo alla materia
00:53 più che estetico ed estetizzante. È la storia di una donna, l'eponima Partenope
01:00 interpretata dalla debuttante magnifica Celeste della Porta, dagli anni '50 del
01:04 Colera fino allo scudetto del Napoli, laddove incarnata nell'ultimo periodo è
01:11 Stefania Sandrèli.
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01:21 È un film che rinnova il talento artigianale, estetico e anche la cifra
01:28 poetico-stilistica di Sorrentino. Insieme cerca di aprire nuove frontiere, che
01:34 i memori delle sue ultime prove cercano di traghettarlo in una sorta di compendio
01:40 della napoletanità , del sogno, della gioventù stessa, della trasfigurazione,
01:46 dell'ineluttabilità , del dolore, anche qua c'è un lutto, una perdita fraterna, ma
01:51 al contempo anche di ritornarlo al futuro, cioè a una cifra per cui la stessa
01:57 Partenope può essere considerata la donna in più, le possono essere ascritte le
02:02 conseguenze dell'amore e quello era spurio, Napolé, "This must be the place", non
02:08 che ovviamente "Youth".
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02:18 In questa cifra Sorrentino si regala una prima parte parcamente modesta,
02:24 sapientemente attaccate personaggi, una seconda che invece con "Il Vescovo
02:30 Tesorone" e con altre sequenze concede sicuramente di più all'iperbole e al
02:36 grottesco che sono peraltro cifre che gli appartengono. Vedremo se sarà premio?
02:41 Di certo lo vedremo in sala il prossimo autunno.
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