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Milano, 25 giu. (askanews) - Nel 2023 si conferma il trend in crescita del consumo di sostanze psicoattive tra i giovani, ad eccezione della cannabis che ha visto una flessione nella prevalenza dei consumi rispetto al 2022. Lo evidenzia la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024 presentata oggi a Roma in occasione della Giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga del 26 giugno.

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Aumentano le percentuali di studenti tra i 15 e i 19 anni che riferiscono di aver usato almeno una volta nel corso dell'anno cocaina (dall'1,8% al 2,2%), stimolanti (dal 2,1% al 2,9%), allucinogeni (dall'1,6% al 2%) e nuove sostanze psicoattive (dal 5,8% al 6,4%). Anche stime riferite al 2022 - si legge nella Relazione - evidenziano una risalita della spesa per sostanze stupefacenti che è tornata ai livelli pre-pandemia COVID-19 con 16,4 miliardi di euro, di cui il 40% attribuibile al consumo dei derivati della cannabis e il 32% all'utilizzo della cocaina.

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Secondo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano molti incidenti, omicidi o atti di estrema violenza hanno un filo conduttore: "La diffusione pandemica delle sostanze stupefacenti; l'abbassamento dell'età del primo approccio e del conseguente uso abituale; l'incremento del principio attivo e dell'effetto drogante. Il tutto dipende dalla scarsa consapevolezza diffusa di quanto fa male qualsiasi tipo di droga". Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha posto invece l'attenzione sull'ingresso in Italia della droga più pericolosa e meno costosa in commercio, il Fentanyl, sulla quale il Guardasigilli ha ordinato un monitoraggio mirato nelle carceri.

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Mentre negli ospedali aumenta la richiesta di aiuto per disagi legati all'assunzione di droga, ha spiegato il ministro della Salute, Orazio Schillaci: "Nel 2023 sono stati 8.596 gli accessi in Pronto Soccorso per patologie direttamente droga-correlate: il 5% in più rispetto all'anno precedente. Hanno riguardato nella maggior parte uomini (67%) e persone di età compresa tra i 25 e i 44 anni (41%) e tra i 45 e i 64 anni (24%) e quasi il 10% minorenni". Per vincere questi numeri sono fondamentali la prevenzione e un'azione in un'ottica di rete, su cui, assicura il ministro, sta lavorando il governo.

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