• anno scorso
Trascrizione
00:00In uno dei luoghi più suggestivi di Firenze, sul viale dei Colli, a pochi metri da piazzale
00:25Michelangelo e dalla sua vista mozzafiato, solge il campo di atletica leggera dell'Assi
00:30Giglio Rosso.
00:31Proprio con la Giglio Rosso il nostro protagonista Arturo Maffei scrive pagine straordinarie
00:35e memorabili nella storia dell'atletica italiana e internazionale.
00:39Ma il nostro racconto parte dal mare.
00:42Ai piedi delle Alpi Apuane, bagnate dal mar terreno, con ai fianchi due magnifiche pinete,
00:53c'è Viareggio, lì io vidi la luce il 9 novembre del 1909.
00:59È Viareggio, il cuore della vita di Arturo Maffei, un legame inscindibile fino alla fine.
01:04Ed è proprio sulla spiaggia Viareggina che Maffei scopre il suo talento per il salto
01:08in lungo, attraverso una competizione molto particolare.
01:11L'avete già sentita questa storia dei patini?
01:14Ma tutti facevano le gare a chi saltava più patini?
01:17Non è soltanto una leggenda che Arturo Maffei abbia cominciato a diventare un protagonista
01:23del salto in lungo saltando i patini, quattro alla volta.
01:26Se ne vantava e non era un vanto, erano veramente un record, perché quattro patini saltando
01:32sulla spiaggia erano all'incirca più di 6 metri e 20.
01:36Partivano con saltare un patino, due, tre, quattro, la leggenda dice che ne avesse saltati
01:42cinque.
01:43Sarà stato vero?
01:44Non lo so.
01:45Ecco, questo era il personaggio.
01:47Con questi patini saltati ha costruito la sua fama, perché mano a mano questa fama lo
01:52ha portato a Firenze, dove è diventato un atleta importante nella storia dell'Assi
01:56Ciglio Rosso.
01:57Arturo Maffei nasce, diciamo così, improvvisamente come saltatore in lungo.
02:05La sua prima attività è di calciatore, come praticamente quasi tutti i grandi dello sport
02:12hanno fatto da piccoli e poi fu praticamente però sottratto, diciamo con questo termine,
02:20al gioco del calcio e avviato a quello dell'atletica.
02:23L'autore di questa trasformazione da portiere emergente, che giocava prima in una squadra
02:33di Sesto Fiorentino e poi nella Fiorentina, fu il Marchese Ridolfi, che era il presidente
02:41della società di calcio, che stava cercando di valorizzare questo ragazzo.
02:46Arturo Maffei arriva alla Fiorentina dopo un'esperienza calcistica nelle associazioni
02:53sportive riunite di Sesto Fiorentino, ARS, avevano questo nome perché il fascismo aveva
02:59già cominciato, siamo nell'estate del 1929, aveva già cominciato a fondere e sopprimere
03:06diverse associazioni sportive.
03:09È un giovane portiere, occorre però mettere a fuoco un concetto, alla fine degli anni
03:16venti chi faceva attività sportiva trovava diverse discipline, non era raro trovare un
03:23ciclista che era anche calciatore o che era anche atleta, è questo il tempo.
03:30Quando arriva alla Fiorentina, ripeto siamo nell'estate del 1929, Maffei non è preso
03:39per essere il portiere titolare, è un portiere di riserva ed ha un ruolo storico perché
03:47è lui il 22 settembre 1929 a difendere la porta della Fiorentina quando nell'amichevole
03:54con la Roma la Fiorentina per la prima volta indossa la maglia viola che poi ne caratterizzerà
04:00tutta la storia fino ad oggi.
04:02In quei pochi mesi Maffei non gioca nessuna partita ufficiale, gioca solo qualche amichevole
04:10e partecipa come portiere della seconda squadra della Fiorentina alla Coppa Poderini.
04:16Nel contesto della Fiorentina i suoi compagni, gli atleti che vengono a vederla e soprattutto
04:24il Marchese Ridolfi che era già un dirigente dell'Atletica Leggera, intravedono delle
04:29spiccate doti per provarlo nel salto in lungo.
04:34Il Marchese che stava creando quella grossa società che fu l'Aggiglio Rosso aveva miso
04:43maggiormente gli occhi su questo ragazzo, all'invito del Marchese Ridolfi di lasciare
04:48il calcio per l'Atletica, Arturo rispose che con il calcio qualche cosetta raggranellava
04:56e andava avanti essendo a quell'epoca ancora uno studente che era alla ricerca della strada
05:04migliore per affermarsi nella vita.
05:07Il Marchese Ridolfi gli disse non ti preoccupare quello che prendevi nel calcio te lo assicuro
05:14io, anzi ti dirò di più, ti prendo sotto la mia custodia e ti ospito a casa mia nella
05:22villa di Verrazzano e venti a far parte della famiglia.
05:28Il castello di Verrazzano dove viene allestita una pedana per farlo saltare, è così che
05:34comincia la leggenda sportiva di Arturo Maffei.
05:39L'ingresso di Arturo Maffei nel mondo dell'Atletica fu abbastanza eclatante, a quell'epoca il
05:51miglior saltatore in lungo che c'era in Italia era Tommasi, che fra l'altro era il papà
05:58di Rino che poi abbiamo conosciuto come commentatore e giornalista sportivo.
06:05Tommasi aveva già partecipato all'Olimpia di Parigi e incontrò per la prima volta Arturo
06:16e non subito Arturo riuscì ad affermarsi, però gli arrivava molto vicino, partecipando
06:24ai campionati italiani per la prima volta Maffei sorprese tutti vincendo il titolo italiano.
06:33Nel luglio del 1930 vince il suo primo titolo italiano nei campionati nazionali ad Udine.
06:39Fu il primo titolo degli otto che lui dal 30 al 39 ha collezionato.
06:47Insieme ai titoli italiani vennero fuori anche i primati italiani e il primato italiano si
06:55attestò sui sette e cinquanta che Maffei fece almeno tre volte.
07:01C'era anche un altro atleta della Giglio Rosso che gli stava col fiato sul collo,
07:12era Gianni Caldana che anche lui fece un sette e cinquanta che lo portò anche lui al primato italiano.
07:21Arturo Maffei, un personaggio sul quale si incentra questa storia, ma è un personaggio
07:28fondamentale della storia dell'atletica leggera in Italia e nel mondo e anche della storia
07:33di questa società.
07:34Qui siamo in un impianto sportivo costruito negli anni 30, realizzato dal Marchese Ridolfi.
07:41Il nome della società all'epoca era Giglio Rosso, la società ha cambiato nei cento anni
07:47di vita.
07:48Prima era soltanto ASSI che è un acronimo che vuol dire Arno Società Sportiva Italiana,
07:53poi Giglio Rosso per tutto il periodo del ventennio e poi dopo dal 1944 con un'assemblea
08:01complessa tra i vecchi soci e i nuovi soci il nome che è quello attuale, ASSI Giglio
08:06Rosso.
08:07Quindi nell'epoca Arturo Maffei gareggiava per la Giglio Rosso, una società che aveva
08:13qualche anno di vita, che aveva iniziato a fare atletica in maniera molto importante
08:17sempre per il suo Presidente, per il Marchese Ridolfi e questa era la culla dell'atletica
08:24leggera nella città di Firenze.
08:27Nel frattempo in Italia il Marchese Ridolfi aveva convocato dal Texas un allenatore straniero,
08:36era Comstock, Comstock si affiancò a Maffei e gli fece fare dei miglioramenti tecnici
08:45che veramente gli fecero fare un salto di qualità notevole, tanto da arrivare poi nella
08:51stagione del 1939 ad essere il primo saltatore lungo a livello europeo.
08:57Quindi Maffei insieme ad altri 7 atleti della Giglio Rosso fu convocato per i giochi di
09:04Berlino del 1936.
09:07Maffei è pronto per il grande palcoscenico dei giochi olimpici del 1936, l'evento che
09:13avrebbe dovuto celebrare il regime nazista e la follia criminale e razzista della superiorità
09:19della razza ariana diventa invece il trionfo del nero statunitense Jesse Owens che vince
09:24tutto, 100, 200, salto in lungo e 4%, in questi giochi Maffei lascia il segno con una prestazione
09:33brillante e sfortunata, arrivando a un centimetro dal sogno.
09:37Un giorno mentre frequentavano la pista di allenamento del villaggio olimpico, il gruppetto
09:47degli italiani incrociò, perché veniva contro di loro, il gruppetto degli americani, ci
09:54fu uno scambio di battute ovviamente, fu lì che Arturo Maffei conobbe per la prima volta
10:02Jesse Owens, Jesse Owens è con il quale familiarizzò quasi subito, essendo un carattere
10:09molto brioso, essendo anche Jesse Owens molto aperto agli incontri e allo scambio di vedute,
10:21specialmente a livello sportivo con gli italiani.
10:25Veniamo al 4 di agosto del 1936, finalissima disputata da fronti a uno stato strapieno,
10:35ricordo che diceva la famosa frase se tiravano un ago non cascava per terra dalla gente che
10:39c'era, perché quella gara lì è diventata la gara simbolo di quelle Olimpiadi, perché
10:45l'Ariano Lutz Long doveva combattere contro il nero Jesse Owens e quindi c'era questa
10:51grande attesa. Nel giorno lì ero tutto concentrato sulla gara, per me non esisteva nemmeno il
10:56pubblico, eppure c'erano 130.000 spettatori, ma nonostante tutto per me esistevano soltanto
11:03i miei avversari, i miei avversari erano il metro, Owens, Long e Tajima, che ovviamente
11:08erano quelli più ferrati, quelli più forti, ma cavolo ero deciso a vendere cara la mia
11:15sconfitta, pensavo alla mia Italia, pensavo a Viareggio, tutti i miei amici sportivi e
11:22a tutti gli sportivi che ovviamente da me volevano un risultato, e poi dopo due salti
11:29di uno di 7.50 e uno di 7.49 che francamente non mi dicevano nulla, ci fu il grande balzo
11:35che mi portò al 7.73. Venne Owens e mi disse, ammirato, un saltatore che avesse la mia velocità
11:44e il tuo stile come minimo farebbe salti di 8.50. Quella gara venne disputata all'Olimpia Stadium,
11:51i primi tre salti, quelli di qualificazione alla fase finale, vennero disputati in una pedana
11:57di salto lungo che si trovava praticamente di fronte alla tribuna scoperta, mentre la fase
12:04e lì in quella pedana lì Arturo riuscì a fare il 7.73 che era primato italiano e che è rimasto
12:13imbattuto fino al 1968. I tre successivi salti di finale vennero disputati davanti alla tribuna
12:21centrale. Gli unici che riuscirono a migliorarsi rispetto alla pedana precedenza furono
12:28Jesse Owens e Lutz Long, il primo e il secondo della classifica generale.
12:35Lui mi ha sempre detto che purtroppo nel momento che doveva saltare era venuto uno stimolo della pipì
12:48e questo praticamente l'ha fregato. Venne colpito da questo problema che lui non riusciva, doveva
12:58andare al bagno però lui aveva un problema, fare la pipì dice anche quando era a casa con
13:03una porta aperta con una finestra semi socchiusa lui non riusciva. Mi immagino che lo poteva fare
13:09allo stadio da frente a tanta gente. E di questo lo fece presente al Marchese Ridolfi che in veste
13:17di giurato della IAF era in campo e il Marchese Ridolfi gli disse la devi risolvere in maniera
13:24in maniera molto molto molto molto pratica. Ti prendi una coperta, infatti c'erano molte coperte
13:32in giro quel giorno nonostante che fosse agosto e ti liberi dal tuo bisogno. Però non gli riuscì
13:38quindi rimase nei tre salti finali, non riuscì a portare l'assalto al terzo posto che mancava di un
13:46centimetro e quindi è rimasto con la consolazione di questo primato italiano che poi ha durato fino
13:54al 1968 però con il rammarico di questo quarto posto. C'è anche un'altra piccola versione devo
14:00dire che questa ma sempre detto nell'orecchio il babbo e poi me le raccontava ogni tanto è una
14:12cosa un pochino più ecco diversa dal fatto che è stata la PP a non dargli questa spinta per fare
14:22un record ulteriore. Sinceramente a mio padre gli piacevano abbastanza, era un po' un donnaiolo
14:30ma oltre a essere proprio un bell'uomo sorridente aveva la battuta pronta e risultava simpatico più
14:43che altro e questo non ti attirava le donne però era un piacione ecco piaceva e ci sta
14:53ci sta a quello che mi ha detto lui la sera proprio prima della gara si è intrufolato dove
15:02c'erano al villaggio delle Artalete e ha avuto una notte abbastanza tra virgolette un po'
15:11turbolenta sì che ci sta anche quello che abbia indebolito un po' le sue gambe quando si è trovato
15:19al momento di fare quel famoso salto ecco questo me l'ha detto nell'orecchio poi il risultato la
15:26misura ottenuta al terzo salto della sua della sua finale permise a Artur Moffei di arrivare ad un
15:34solo centimetro dal podio dal podio olimpico ma è vero che con una battuta fatta al Marchese
15:42Ridolfi disse ma non è che il tedesco il giudice tedesco abbia tirato di più la cordella al mio
15:51salto e l'abbia un po' mollata di più a di più quando ha saltato il giapponese però
15:59diciamo così questo questo questo quarto posto è rimasto sempre il grosso cruccio di Arturo Moffei
16:07per tutta la vita questo centimetro di distanza dal podio per mio padre è sempre stato un cruccio
16:13per tutta la vita mi ha sempre detto che poteva esserci lui a portare la vittoria a casa alla
16:23sua viareggio soprattutto per l'Italia perché lui era ci teneva tantissimo era orgoglioso della
16:31sua per la sua viareggio e per la maglia che indossava questo me l'ha sempre detto
16:42la faccenda di Hitler del saluto della mano alzata della mano tesa e questo incontro che
16:48poi non è avvenuto durante una premiazione ma sotto nella galleria dello spogliatoio
16:52quindi qualcuno lo sa meglio di me quando Owens e Hitler si trovano davanti e ci fu quel famoso
17:01saluto e al detto di mio padre quello che mi ha sempre raccontato praticamente che si salutarono
17:09nel modo in cui c'è la salute americano e il saluto nazista che il saluto nazista era con l'alzata
17:19della mano il saluto americano era una stretta di mano così per cui quando Hitler alzò il braccio
17:29Gesso Owens porse la mano poi quando Hitler abbassò la mano Gesso Owens fece il gesto invece nazista
17:40e sì che fu un nome incontro con il suo 7 a 91 ottenuto nel 1968 Giuseppe Gentile batte il
17:52record ma non cancella il mito di Maffei questo suo record di 32 anni ben detenuto insomma lo
18:01diceva anche a tutti i suoi amici quando lo incontravano a un certo punto è venuto il momento
18:08di Gentile che col suo salto ha superato quello di mio padre e devo dire che il babbo quando ha
18:18saputo questa cosa lì per lì un po' ha provato come dire un po' non di dispiacere però sai
18:27portare un record per 32 anni Maffei è il solo che ha questo record 7 a 73 col suo salto fatto
18:39ai Lumpini di Berlino insomma per lui era tanto era veramente tanto quando ne parlava insomma
18:47era fiero di quello che aveva fatto era contento e lì per lì c'è rimasto non dico male ma insomma
18:56forse un po' di gelosia forse un po' anche la malinconia di aver perso qualcosa che era di suo
19:03però però dopo disse ma sì è giusto perché con i tempi nuovi che ci sono con le piste che ci sono
19:15innovative ora le scarpette che ti aiutano a fare la che ti aiutano nello slancio che proprio ti
19:21portano su e è giusto che sia andato così di fatti insomma fu contento
19:29Maffei ritorna alla Fiorentina nel 1952 come vice allenatore o allenatore in seconda ha ottenuto
19:57nel 1949 un patentino di allenatore di seconda categoria e il suo ex compagno di squadra Renzo
20:05Magli lo vuole perché è un uomo che conosce il calcio e che soprattutto ha la capacità di essere
20:13anche un preparatore atletico dei giocatori. Maffei resta per tre anni nella Fiorentina ci
20:21resta fino all'estate del 1955 per cui oltre che con Renzo Magli lavora anche con Fulvio Bernardini
20:29e fa un ottimo lavoro. Cosa rappresenti Arturo Maffei per l'atletica è facile dirlo in quarto
20:37posto all'Olimpiade di Berlino nei salti lungo nella una delle gare che fecero la leggenda di
20:43Jesse Owens ma non è così così semplice poter descrivere una personalità quale quella di Arturo
20:51io ebbi la fortuna di conoscerlo alla fine degli anni 90 quindi era già adulto ma ciò nonostante
20:58manteneva quello spirito un pochino guascone che forse abbiamo un po' perduto
21:06negli anni no? Cioè quando l'atletica era veramente e esclusivamente una passione una
21:12una gioia da praticare da guardare e lui forse già era più moderno dei suoi contemporanei aveva
21:23capito quella che era l'importanza del risultato quella che era l'importanza anche della collocazione
21:29nella società e un pochino questo almeno nel momento che io lo conobi veniva fuori questa
21:37sua diciamo un po' nostalgia in quanto non aveva potuto esprimersi ancora al meglio perché
21:46chiaramente le Olimpiadi di Berlino furono preludio poi alla guerra e rimaneva secondo me in lui questa
21:54convinzione che in altre condizioni o in un altro periodo storico avrebbe potuto dare molto
22:00all'atletica però per come lo conobi io una personalità di quel genere avrebbe potuto dare
22:06l'atletica a qualunque Italia. Arturo la conoscenza con Arturo è stata intanto una cosa di grande
22:11soddisfazione parlare con un personaggio un personaggio un po' del passato che non aveva
22:18remore poteva parlare con con quei cetani poteva parlare col Marchese Ridolfi poteva parlare con
22:27altri personaggi parlava di Puccini in televisione non aveva assolutamente nessun senso era tranquillo
22:33era un Toscano un Toscano della vecchia scuola un Toscano

Consigliato