Parigi, 1 ago (askanews) - Le Olimpiadi di Parigi sono ovviamente i Giochi della Ville Lumière, con i monumenti più celebri a fare da sfondo alle gare e alle celebrazioni. Ma, soprattutto per chi frequenta Casa Italia nel Bois de Boulogne, queste giornate sono anche l'occasione per scoprire l'anima silvestre della capitale francese, con il grande bosco a fare da contraltare selvatico a strade, palazzi, a musei e grattacieli.
Stradine e vie per i cavalli, una natura che cresce senza addomesticamento, percorsi di km in un'atmosfera che ricorda la selva dantesca nel cuore della città più città dell'Europa continentale. I parchi sono un grande classico in molte metropoli: da Londra a New York. Ma qui anche più che a Central Park la sensazione è che la natura sia completamente dominante, non controllata, libera di crescere intorno e insieme alla città, ma in qualche modo anche in competizione per l'anima profonda di Parigi.
[idarticle id="2382201" title="Olimpiadi 2024, le gare di oggi su Rai 2. Protagonisti tennis, ginnastica artistica e Angela Carini"]
Ed è comunque curioso, dopo mezz'ora di cammino tra gli alberi e il sottobosco, sbucare a un certo punto al Roland Garros e in pochi passi ritrovarsi di nuovo nel turbine dell'Olimpiade, per di più in uno dei templi dello sport globale. La città è tornata, ma il bosco, come in un racconto di Dino Buzzati, continua a respirare alle sue spalle.
Stradine e vie per i cavalli, una natura che cresce senza addomesticamento, percorsi di km in un'atmosfera che ricorda la selva dantesca nel cuore della città più città dell'Europa continentale. I parchi sono un grande classico in molte metropoli: da Londra a New York. Ma qui anche più che a Central Park la sensazione è che la natura sia completamente dominante, non controllata, libera di crescere intorno e insieme alla città, ma in qualche modo anche in competizione per l'anima profonda di Parigi.
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Ed è comunque curioso, dopo mezz'ora di cammino tra gli alberi e il sottobosco, sbucare a un certo punto al Roland Garros e in pochi passi ritrovarsi di nuovo nel turbine dell'Olimpiade, per di più in uno dei templi dello sport globale. La città è tornata, ma il bosco, come in un racconto di Dino Buzzati, continua a respirare alle sue spalle.
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