Festival di Venezia, Mastandrea: "E' una storia d'amore nella terra di mezzo"

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Transcript
00:00Valerio Massandrea, Nonostante, il secondo film alla regia di cui sei anche protagonista
00:11con una serie di attori molto bravi, Lino Musella, Laura Morante, Dolores Fonsi, come
00:24ti viene di fare la seconda regia? Che urgenza c'è per dirlo? Nel senso che c'hai bellissimi
00:30film come attore e poi a un certo punto senti questa esigenza. Ma è un modo per dire che
00:37è meglio che fai l'attore? No, no, è un modo per dire che insisti. Perché uno una
00:41volta me l'ha detto all'uscita del primo film in un paese del sud, uscendo mi ha incrociato
00:50con la moglie e mi ha dato una pacca e ha detto meglio come attore. E io entravo a fare
00:56il Q&A dopo e sentivo la moglie e diceva ma perché gli hai detto così? A me perché
01:00non mi è piaciuto. Ma non glielo devi dire. Pensavo che potessi in maniera più sofisticata
01:05avresti detto la stessa cosa. A me mi piace fare regista. Bisogna vedere se ho qualcosa
01:13da raccontare e se ho voglia di mettermi in scena. In questo caso ce l'avevo perché
01:21il personaggio era troppo complicato da trasferire. Perché volevo giocare sulle corde mie che
01:27poi in montaggio ho cercato di recidere sempre. Come mi vedevo a mio agio dentro una scena
01:35cercavo di sabotarmi. Però era una storia molto personale questa qua che volevo condurre
01:42diciamo. È una storia che c'ha vari livelli, nel senso forse anche difficile da sintetizzare.
01:48Mi viene di dire una storia fuori di un personaggio che è in una comfort zone e a un certo punto
01:56esce fuori e poi anche una storia d'amore, di sentimenti in un contesto particolare.
02:04Abbiamo cercato di prendere lo stereotipo della storia d'amore e di infilarlo dentro
02:09un contesto assolutamente non stereotipato che è un ospedale molto metaforico, una condizione
02:18clinica molto metaforica, mai clinica vera e propria. Insomma non parliamo mai nel dettaglio
02:24di ospedalizzazione, di che tipo di problema hanno loro. Perché è un po' il racconto delle
02:33persone che non hanno il coraggio di muoversi nella vita. I nostri ovviamente sono costretti
02:39là, però metaforicamente parliamo di altri. Però detto ciò il mio personaggio è un
02:46personaggio che in quel contesto sta benissimo, è da un contesto dove non corre pericoli,
02:50non corre rischi e l'amore invece i rischi e i pericoli te li mette davanti e devi avere
02:55il coraggio di affrontarli. Di questo parla il film, non è che c'è tanta altra roba.
03:02L'idea di uscire dalla comfort zone è una cosa che anche personalmente come attore,
03:10come regista evidentemente è un tema... Sempre, sempre. Da attore uscire dalla
03:16propria comfort zone è sempre diciamo rischioso, però è anche la grande tentazione perché cresci
03:26solo così, no? Poi è chiaro, poi torna indietro. Forse è anche uno dei motivi per fare questo
03:31lavoro. Esattamente, però puoi pure avere poi consapevolezza del percorso che fai,
03:36che certe cose non le puoi fare. Senti, c'è una dedica finale, non so se puoi dire a chi è riferita.
03:43A mio padre, sì. A che fare con questa storia, in che modo? Beh, tanto, perché era uno di loro,
03:50era un nonostante, insomma. Era uno che cercava di resistere alla sofferenza della vita attraverso
04:01l'amore e una vulnerabilità che non deve essere pensata come difetto,
04:10ma come grande opportunità di vivere le emozioni, diciamo.
04:19Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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