L’Alexanderplatz, lo storico locale di via Ostia a Prati creato da Giampiero Rubei nel 1984, ha ricevuto, durante la prima serata della decima edizione de «Il jazz italiano per le terre del sisma» a l’Aquila, il Premio, istituito dalla Federazione Nazionale «Il Jazz Italiano», come miglior Jazz Club Italiano. La manifestazione che è stata aperta nella mattinata di sabato 31 agosto, dal concerto di piano solo di Rita Marcotulli ( che sarà sul palco al Parco del Celio giovedì 5 settembre con Fabio Zeppetella) presso l’auditorium del Conservatorio Casella, e che vedrà, fino a domenica 1 settembre, oltre 60 eventi e concerti in 15 piazze della città abruzzese, con oltre 300 artisti coinvolti. «E’ un premio cui tengo tanto. Lo ritiro in nome della mia famiglia. Sono 40 anni di lavoro, con tante attività parallele al locale che ci hanno fatto andare in tutto il mondo», racconta Eugenio Rubei, attuale direttore artistico dell’Alexanderplatz e di Jazz & Image al Parco del Celio. Mentre prosegue fino al 24 settembre il festival Jazz & Image al Colosseo per poi riprendere la programmazione a novembre all’Alexanderplatz.
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NovitàTrascrizione
00:00Alexanderplatz è un luogo leggendario e la cosa straordinaria è che Eugenio ha partecipato e continua a partecipare a questa manifestazione all'Aquila, ogni anno un progetto speciale, quindi è nel nostro cuore all'interno della manifestazione, molto legato all'Aquila, con tanti progetti, adesso fa anche i nuovi festival, per cui è scatenato in tutta Italia, ma Eugenio è una colonna del jazz italiano.
00:29Quindi con grande piacere lo premiamo con questo premio jazz club, miglior jazz club italiano, Alexanderplatz.
00:39Un premio a cui tengo tanto, l'orizzino a nome della mia famiglia, ovviamente non è un lavoro fatto da solo in 40 anni, abbiamo portato il jazz italiano ovunque, non è stato solo un locale nostro.
01:00Ovviamente le attività parallele all'Alexanderplatz sono state quelle che ci hanno fatto poi andare in tutto il mondo, proporre il primo jazz italiano, no, prima importare il più bel jazz che abbiamo mai sentito negli ultimi anni, dagli anni 80 al 2000, i grandi musicisti di jazz, tutti nei settimane dell'Alexanderplatz, rimangono nella storia, rimangono sui muri.
01:29Ma è stata una cavalcata meravigliosa, mi ricordo il jazz in Cina per la prima volta, il jazz italiano portato in Cina, il jazz a New York, avere la sfrontatezza di portare tutti i musicisti italiani in jazz a New York, nei loro locali, per una settimana New York ha suonato il jazz italiano.
01:53Queste sono soddisfazioni che non si cancellano, rimangono.
01:58Villa Celemontana, insomma, è stata per i primi 20 anni, dal 90 al 2010, perché era il teatro di Verzura, entravano 2000 persone al giorno, per 20 anni abbiamo portato i più grandi musicisti del pianeta, del 900, a suonare a Roma.
02:20Lo abbiamo fatto non da teatro, ma da grande associazione culturale, aggregando milioni di persone, creando l'industria famosa, l'industria del jazz, ma con tanta passione, lasciate perdere la macchina commerciale che quasi mai si è attivata.
02:39Siamo stati il biglietto da visita dell'estate romana nel mondo, oggi firmiamo la ventottesima edizione dell'estate romana, guardiamo avanti, abbiamo il Colosseo alle spalle, che per il mondo del jazz è tanta roba, come dicono sul nord Italia, e questo per noi ci sbrona a fare tutti gli anni meglio, viva il jazz, viva l'Alexander Pezzo!
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