Sesso a Venezia

  • 2 settimane fa
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00:00Vi invito a concentrarvi su narrazione e stile, la loro forza può portarci vicino alla verità.
00:11Finalmente torna il sesso, non solo a Venezia ma più in generale sullo schermo. Sesso in
00:20disclaimer, fuori serie almeno per quattro capitoli su sette di Alfonso Cuaron che poi
00:27va purtroppo in vacca, ma il sesso veramente sembra essere il leitmotiv, il fil rouge di
00:33tante produzioni, come se la Hollywood bacchettona e woke si fosse dato una regolata riscoprendo
00:42quelle che sono le gioie della vita. Succede in Baby Girl di Alina Reina, una cineasta classe
00:5075 olandese di Amsterdam che continua a collaborare con l'influentissima A24. Il
00:57film è un thriller erotico che annovera reminescenze della Cagna di Ferreri, Attrazione
01:03Fatale di Lin, ma anche 50 sfumature, American Psycho, facendo convergere da un lato il femminismo
01:10e dall'altro il capitalismo, parlando di prevaricazione, umiliazione, parlando di matrimonio,
01:18parlando appunto di sesso. Sesso come rapporto di potere e potere come rapporto sessuale. Può
01:25essere derubricato a film non serio, qualche autoironia ce lo fa presupporre, ma l'inserimento
01:33in concorso in questa Venezia 81 ci dice che invece è un thriller sul libero arbitrio, sul
01:38desiderio sessuale femminile, sui mancati orgasmi nel talamo coniugale, sulle responsabilità dell'uomo,
01:46del maschio non più merlo ma sempre uccello e sulla possibilità che il cinema abbia ancora
01:54di poter descrivere la vita davanti al buco della serratura, sotto le lenzuola, capendo
02:02che Nicole Kidman, che già sussurrava 25 anni fa qua a Tom Cruise, se solo sapesse accogliere
02:10Tom Cruise, se solo sapesse Inés Guaixata, è una grande attrice, è un'attrice che non
02:16ha smesso di interrogarsi sul potere del sesso.

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