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Trascrizione
00:00Buonasera e bentrovati. Nuovo appuntamento settimanale con punti di vista in onda tutti
00:21martedì alle 20.30. Stasera parleremo della fondamentale ed esemplare attività della
00:28fondazione Tonini Buoninsegna. Poi ci soffermeremo sul nuovo teatro Renato Borsoni dell'avvio
00:34della stagione teatrale del CTB con il direttore Bandera e infine con il professor Maioro parleremo
00:40di un tema di drammatica attualità, il disagio giovanile e del Festival della Parola. Intanto
00:48saluto qui in studio Stefano Salvoni presidente della fondazione Tonini Buoninsegna. Buonasera
00:55Salvoni. Buonasera al dottor Andrea Bassi. Grazie per aver accolto il nostro invito, ci ritroviamo e la
01:02prima notizia è che non siete più in Maddalena ma da pochi mesi vi siete scese in città. Esatto,
01:09via Foro Boario, dietro supermercato. Dietro supermercato. Perché questa scelta? Poi dovremmo
01:18dire anche delle immagini di questa sede provvisoria. Allora la scelta ricade per la
01:23possibilità di poter ristrutturare la nostra sede senza aver dentro i nostri ragazzi. Perché
01:28abbiamo cercato in più situazioni, più immobili per poterci trasferire completamente e l'unica
01:36soluzione che abbiamo trovato che era subito abitabile è questa qua. Eccola, la vediamo questa qua. Esattamente,
01:43come ci siamo trasferiti sono cominciati subito i lavori su da noi via Buttafuoco in Maddalena anche
01:49perché c'è un'opera di demolizione completa quindi rifacciamo completamente la struttura
01:54per adeguarci a tutti quelli che sono gli standard che ormai adesso sono inevitabili.
02:00Standard moderni, quindi di adeguamento antisismico, consumare meno fotovoltaico, impianti che consumano
02:09meno, luci, tutto quello e logicamente anche siccome abbiamo ragazzi disabili con problemi
02:17comportamentali anche l'adeguamento interno di tutte le camere, di tutte le stanze, degli uffici,
02:23dei laboratori perché ormai era tutto dal 1976 che eravamo dentro, era tutto un cambio,
02:31ristruttura, rifario ma era tutto a pezzetti. Quindi questa sede siete provvisoriamente
02:36ospitati per due anni perché poi vedremo anche le immagini della sede vecchia tra virgolette in
02:43Maddalena che aveva bisogno, ha bisogno di una sistemazione. Costo ricordiamolo quanto?
02:4915 milioni di euro giusto? Costo 15 milioni di euro di cui circa 10 milioni verranno messi nelle
02:56110 tramite A2A che ci fa da sponsor per tutta la ricostruzione e circa 5 milioni che dovremmo
03:07andare a cercare. Quindi ci servono 5 milioni, se qualcuno gli avanza un milione di qui un
03:13milioncino di là facciamo anche la spesa. Anche perché voi ricordiamo fate un'opera meritoria
03:21ed esempio assistete 74 ragazzi disabili adulti, siete uno dei pochi centri di riferimento in
03:29Lombardia, forse l'unico di un certo livello. Anche perché noi abbiamo persone, la maggior
03:35parte sono del Bresciano, ma abbiamo anche persone che arrivano da Pavia, da Milano, da Monza, da
03:39Varese, cioè raccogliamo su tutta la Lombardia questa tipologia di problematiche che pochi sono
03:46in grado comunque di gestire. Abbiamo del personale che è ormai 40 anni che c'è e anche quello nuovo
03:57è stato preparato da persone che hanno assistito per 40 anni la nostra tipologia di ragazzi e non
04:07è facile, però allo stesso tempo se hai delle persone che ti insegnano bene come trattare con
04:12questi ragazzi ti danno soddisfazione. Li abbiamo visti anche sabato sera, alcuni erano presenti
04:21all'insuperabile concerto della banda Faber che avete tenuto nel cortile della Nuova Casa,
04:27500 persone, Ugo Frialdi, Martina, hanno fatto un grandissimo spettacolo musicale. Esatto,
04:35spettacolo musicale, musica italiana coinvolgente facendo cantare le persone, facendo ballare,
04:41quindi è bello. Quello che piace a noi è anche riuscire a far entrare i nostri ragazzi e le
04:47persone normali, a farci conoscere e vedere che alla fine non c'è da aver paura di noi,
04:52non c'è da aver paura della disabilità, ma manca solo la conoscenza. Quindi farvi conoscere la
04:59città, quello è stato il primo obiettivo. Avete anche alcune immagini del concerto della
05:03banda Faber, perché con la musica, eccola qui la banda che vi ha dato una mano in sostanza,
05:10ecco il grande Ugo Frialdi. Qui è il terzo concerto che facciamo. La musga è per aiutare
05:20a farvi conoscere e soprattutto, ricordiamola ancora una volta, per raccogliere fondi,
05:25perché quest'opera di sistemazione è fondamentale. Poi preparate anche il personale,
05:32voi avete lì 100 persone alle vostre dipendenze. Sì, circa 100 persone alle vostre dipendenze,
05:36anche perché noi abbiamo un'attività H24 365 giorni all'anno, quindi i nostri 74 ragazzi,
05:43per coprire i tre turni giornalieri, vuol dire che c'è bisogno di molte più persone rispetto a
05:48quelli che sono i ragazzi. C'è bisogno, naturalmente anche per far poter lavorare
05:57meglio i nostri operatori, di avere una struttura più moderna, quindi anche attrezzate in modo più
06:02moderno. Abbiamo bisogno di attrezzature che permettano anche ai nostri lavoratori di poter
06:08non sforzarsi troppo fisicamente, quindi non farsi male con i nostri ragazzi, allo stesso tempo anche
06:15di poter gestire con queste attrezzature la movimentazione di quelli che sono più a letto,
06:22quelli che hanno più bisogno sanitario rispetto a quello socio-sanitario. Ormai stanno diventando
06:30anche tanti, perché su 74 ragazzi c'è circa 150 in coda, quindi più del dopo di quelli che
06:42abbiamo sono in coda che aspettano che si liberi un posto da noi. Naturalmente noi cerchiamo di non
06:50far liberare il posto, perché ci teniamo, sono tutti i nostri fratelli, perché ricordo che la
06:55nostra cooperativa è dei familiari di questi ragazzi. Anche le famiglie vi danno una mano
06:59in questo, è fondamentale l'aiuto delle famiglie. Sì, è fondamentale, assolutamente fondamentale
07:04anche l'aiuto psicologico delle famiglie, perché alla fine delle finite siamo tutti volontari,
07:11cioè a livello di consiglio di amministrazione non prendiamo uno stipendio, lavoriamo perché
07:16c'è lì il nostro fratello, perché c'è lì il nostro figlio, quindi ci diamo da fare per quello
07:21che riusciamo a fare e chiediamo aiuto perché comunque anche altre famiglie poi abbiano la
07:28possibilità di poter godere di quello che abbiamo fatto prima. Continuiamo a lavorare,
07:35anche perché voi in futuro potreste avere un riconoscimento anche da parte della Regione,
07:43siete in corso per avere questo riconoscimento. Esatto, speriamo in questo riconoscimento
07:48proprio per la tipologia di attività che facciamo e per l'anzianità, gli anni in cui stiamo facendo
07:57questo lavoro ed è diverso lavorare in un campo sociosanitario con disabilità e problemi
08:07comportamentali rispetto a delle persone che comunque la testa ce l'hanno, possono ragionare,
08:13possono parlarti assieme, creare un discorso e avere magari la disabilità fisica, che per l'amore
08:18del Dio è disabilità comunque, però c'è una diversità ben più grande anche perché io sento
08:24anche le scuole adesso nel suo sociosanitario sono un gran pochi che si iscrivono, educatori
08:32sempre meno, manca personale, ma in tutti i settori del sociosanitario. Perché è un lavoro
08:37difficile e delicato da fare. Esatto, e in più non è un lavoro proprio facile, lì devi proprio
08:45essere portato. È una missione in sostanza. Esatto, sì, è una missione, è una missione
08:49e voi questa missione la svolgete da quasi 50 anni oramai. Esatto, esattamente, infatti anche
08:55quando sento gli operatori più anziani e quando vedono i giovani hanno qualche difficoltà a fargli
09:03entrare il pensiero di chi ci lavora lì da 40 anni. Ci arrivano per l'amore del cielo perché
09:09comunque con molta pazienza ci vogliono almeno 3-4 anni perché una persona si formi da noi.
09:16E quindi adesso, ricordiamolo, chi vuol venire a darvi una mano anche voi siete anche alla ricerca
09:24dei volontari se non sbaglio. Allora noi siamo alla ricerca dei volontari, però il problema
09:28dei volontari è sempre che devono essere associazioni, che devono essere assicurate
09:33perché se capita qualcosa sui nostri ragazzi, cioè la normativa sul volontariato non è proprio così.
09:39Comunque possono venire a vedere la casa, com'è, porti aperti in sostanza, via Folguario.
09:45Magari se ci chiamano così almeno possiamo farli vedere e metterle in disposizione a qualcuno
09:50perché come dicevo, personale, ne abbiamo contato. Quindi è sempre sulla gestione dei nostri ragazzi.
09:57Però è logico che anche chi volesse fare una donazione e vuole vedere, conoscere la realtà
10:04in cui siamo, disponibilissimi. Adesso c'è la metropolitana con l'ambulanza, c'è la
10:11supermercato. Siete raggiungibilissimi e vicinissimi a tutti in città. Grazie Stefano Salvone per il
10:26lavoro che fate come sempre. Vi ospiteremo ancora perché siete un po' anche nel nostro cuore perché
10:32fate un grandissimo lavoro di assistenza a queste persone con disabilità, con grande disabilità.
10:39Grazie, buona serata, buon lavoro e ricordatevi, se volete dare una mano sia a livello di volontariato
10:45sia economica, soprattutto quella molto attesa perché i lavori sono iniziati, sono in Maddalena,
10:51dureranno due anni, costano 15 milioni di euro, in parte sostenuti anche da 2A, ma il resto deve
10:58venire dalle offerte, speriamo molte. Ci metteremo un po' gli eventi in questi due anni per cercare di
11:05raccogliere, farci conoscere, sensibilizzare. E andate in via Foro Boario al 4. Grazie Stefano Salvone,
11:12grazie. E ora vediamo invece questo clip sulla missione in Arabia Saudita a Riyadh della
11:17regione Lombardia con il presidente Fontana e l'assessore Cattaneo. Sentiamolo. La prima giornata
11:25qui a Riyadh conferma la nostra intuizione, questo è un paese in profonda trasformazione che dal 2016
11:32ha avviato un cambiamento radicale, economico, ma anche socio-culturale e si è aperto al mondo e
11:38questo paese guarda a modelli come il nostro, come il modello lombardo, che tengono insieme
11:43la dimensione imprenditoriale ed economica e quella sociale, familiare, un profondo radicamento
11:49nel territorio. Dunque la Lombardia è molto ricercata e abbiamo visto quanto le nostre
11:56qualità, i nostri settori più avanzati siano per loro un punto di riferimento. Per questo ci
12:03attendiamo tanti seguiti concreti da questa missione in Arabia Saudita. Sicuramente apprezzato
12:10il dialogo con le università, le imprese. Abbiamo visto come il modello Lombardia può diventare
12:18uno strumento arricchito per il nostro divantaggio per le due parti. Sì certo, noi abbiamo voluto
12:23portare la Lombardia qui, insieme alla missione istituzionale della regione. Ci sono le università
12:30lombarde, le principali associazioni di categoria. Ci sono oltre 20 imprese che sono presenti anche
12:38per la fiera che abbiamo inaugurato, dedicata al design, all'architettura di interni. Ci sono
12:45presenze del settore agroalimentare. Ci sono tutti i settori in cui si capisce che ci può
12:51essere uno scambio di interesse reciproco. Noi abbiamo il know-how che loro cercano e abbiamo
12:56quella creatività e quella capacità tutta italiana di risolvere i problemi che loro non hanno e
13:03dall'altra parte loro hanno tante risorse e tante opportunità di sviluppo che le nostre imprese
13:08possono cogliere e che possono diventare per loro occasione di crescita. La presenza di regione
13:13Lombardia con il presidente Fontana e i suoi compagnatori è fondamentale. È una missione
13:18strategica, un nuovo modo di impostare le missioni a vantaggio del sistema paese e a vantaggio
13:24ovviamente delle regioni italiane che hanno un interesse forte in Arabia Saudita e che
13:29troveranno potenzialità estremamente interessanti in questa realtà. Eccoci in studio. Saluto il
13:38direttore del centro teatrale bresciano Gianmario Bandera. Buonasera direttore. Buonasera a tutti.
13:43Grazie per l'accolto del nostro invito e parto subito con la locandina, il volantino,
13:49l'arte e pace. È il motto della stagione teatrale, la 51esima stagione teatrale del CTB. Esatto.
13:58Il motto e l'immagine di battotti giusto? Esattamente. Una stagione teatrale che ha
14:06iniziato i suoi abbonamenti sta andando alla grandissima con una grande riscontro da parte
14:13del nostro pubblico e di questo siamo molto contenti. Il pensiero espresso dal Nobel
14:20Faust giusto? Esattamente. E' un pensiero molto intrigante che riporta su ognuno di
14:30noi il fatto di contribuire a questa pace e soprattutto pensa a tutte le opere d'arte,
14:41anche lo spettacolo teatrale come un viatico per un mondo più giusto proprio perché mette
14:49in relazione le persone e permette di contribuire a un mondo di relazioni e di pace. 37 spettacoli,
15:0017 produzioni firmate CTB, da metà ottobre fino a fine maggio. Da metà ottobre fino a fine maggio,
15:08partiamo con i ragazzi irresistibili con Orsini e Branciaroli per poi produrre una serie di
15:16nostre produzioni e poi soprattutto delle produzioni nuove che andranno anche nel nuovo
15:24teatro Borsoni che andremo a inaugurare a fine di questa settimana. Mi ha rubato la parola
15:29provvedentore, volevo arrivare proprio lì. Teatro Borsoni nel fine settimana grande festa,
15:35tre giorni, si parte sabato, poi domenica e lunedì, eccolo vediamo le immagini, è aperto
15:42la città perché qui parte la rigenerazione di fatto non solo di un quartiere della città.
15:47Si è un lavoro che parte da molto lontano, dal 2018 con appunto questo bando vinto dal
15:55comune di Brescia, dalla città di Brescia che ha permesso la rigenerazione di via Milano e
16:02all'interno di questo progetto di rigenerazione urbana c'è stata la costruzione di questo
16:10bellissimo teatro grazie all'architetto Botticini, qui vedete alcune immagini del foyer,
16:16dell'ingresso del teatro, un teatro moderno con una platea gradinata, un bellissimo palcoscenico
16:26si intravede là nel fondo adesso con una pianta uguale a quella del teatro sociale quindi con
16:33un'importante torre scenica, vedete il bellissimo rivestimento in legno che promette una buona
16:40acustica e questa è la platea gradinata che dà comunque una bellissima sensazione agli spettatori
16:48e contemporaneamente anche agli artisti perché quando sia sul palcoscenico sia come l'impressione
16:56di abbracciare tutto il pubblico. Ecco a voi la responsabilità di gestirlo da lunedì perché poi
17:01avrete in mano, si parte con il primo giorno d'autunno, 21 settembre, avrete la responsabilità
17:08del sociale del Minamezzadri e poi del Renato Borsone quindi un impegno non da poco direttore.
17:13È una grandissima sfida, è una sfida importante soprattutto dare un'identità a questo teatro,
17:20un teatro che già dallo spettacolo inaugurale che è questo 30 per cento con Rabim Barami e
17:26Joelle Dix, proprio lo spettacolo in sé che è una commistione tra la musica classica e il teatro
17:35perché è una commistione tra Bach e le variazioni Goldberg di Bach e la Centuria di Manganelli
17:43quindi da qui il titolo 30 per cento perché sono 100 micro storie di Manganelli e 30 variazioni
17:49Goldberg in relazione Barami che è il più grande esecutore di Bach vivente e Joelle Dix fa in modo
17:59di come dire di dare la linea che seguirà poi pensiamo che possa seguire il teatro quindi
18:06aperto a 360 gradi non solo alla prosa ma anche alle contaminazioni tra teatro musica,
18:14musica e con una grande apertura sì una grande apertura al quartiere alle realtà sociali del
18:24quartiere ai giovani quindi con anche un programma pensato per loro e poi la seconda sala perché
18:31adesso non l'abbiamo visto nell'immagine c'è una bella seconda sala che si chiamerà l'isola
18:38che non c'è che è dedicata proprio ai ragazzi ai bambini e ragazzi alle famiglie perché il tema
18:46la parola chiave del nuovo teatro ricordiamo è relazione giusto? Sì relazione tra le varie
18:54arti dello spettacolo dal vivo e relazione tra le persone questa comunque è una costante del
19:06nostro lavoro quindi di costituire una comunità teatrale una comunità teatrale sociale e quindi
19:11gioco forza ma è anche nelle linee guida anche dateci dall'amministrazione comunale di investire
19:20su questa relazione con le realtà presenti su via milano ma anche su tutta la città. Partendo
19:27ovviamente dal territorio della situazione dell'icattisa che poi via milano ricordiamo è zona
19:31cafro e zona che ha sofferto parecchio in passato a livello ambientale. Prosa, musica,
19:36sperimentazione, giovani e scuole perché poi il ctb parla anche e soprattutto ai giovani alle scuole
19:43una parte del programma dedicato anche a loro. Parliamo molto a loro ricordo che noi abbiamo
19:49più di quasi 2000 abbonati di ragazzi delle scuole superiori e delle università e quindi ci
19:56dedichiamo anche a loro. Quello che sta scorrendo è la stagione zero del teatro Borsoni quello che
20:03scorreva prima che è una stagione zero che partirà proprio dal 21 di settembre fino a fine ottobre ed
20:12è una stagione proprio che con gli spettacoli presenti in essa dà proprio il sapore di quella
20:20che sarà poi l'identità del teatro. Tutto è nato 50 anni fa dalla loggetta ma lei si sente
20:26sulle spalle questa responsabilità direttora perché non è cosa da poco portare avanti un
20:32teatro che è nato tra virgolette dal nulla che oggi è un teatro d'avanguardia uno dei migliori
20:38d'italia. Me la sono sempre sentita dal primo giorno in cui sono capitato qua anche perché era
20:47una storia che conoscevo quindi la storia del secondo teatro pubblico italiano nato sulla spinta
20:55del piccolo teatro di Milano con grandi artisti che si sono succedute nella direzione, grandi
21:03registi, ricordiamo Mina Mezzadri, ricordiamo Renato Borsoni, Castri a cui è dedicata la sala
21:10principale del nuovo teatro Borsoni, giustamente il teatro è intitolato a Renato Borsoni e quindi
21:19è sicuramente come dire non è tanto un qualcosa che mi porto sulle spalle è qualcosa che mi indica
21:28costantemente la via su cui lavorare. La via già tracciata insomma. La via di un
21:37rapporto costante con la città e all'interno di questo rapporto costruire degli spunti teatrali
21:45sempre innovativi e mai fermi o polverosi. Un'identità fortissima comunque che si riconosce,
21:52riconoscibilissima. Siamo riconoscibili anche a livello nazionale, oramai abbiamo riconquistato
21:59anche a livello nazionale non solo la nostra identità ma anche una forza di rapporti anche
22:05con gli altri teatri nazionali. Anche perché ricordiamo il Borsoni che verrà inaugurato sabato
22:10e ci sarà al mattino la conferenza stampa e poi al pomeriggio, anzi in serata. Sì, sono tre giorni
22:17di festa, di apertura proprio per tutto il giorno del teatro per cui chi passa da via Milano può
22:25fare un salto all'interno del teatro, avremo il foyer sempre aperto, il bar aperto, la possibilità
22:30di visitare la platea e con degli spettacoli anche nella piazzetta esterna. Questa che abbiamo
22:39visto adesso? No, è quella sul lato ovest, c'è una bellissima piazzetta. Ah, questo è l'ingresso
22:45principale? Sì, questo è l'ingresso, sulla sinistra quella che vedete i parcheggi invece dall'altra
22:50parte sulla destra che è il lato ovest c'è proprio una piazzetta in cui si potranno proprio anche
22:56eseguire degli spettacoli dal vivo installando talco all'aperto e quindi
23:05momenti conviviali diciamo così. E proprio in questi tre giorni avremo dalle sei e mezza fino
23:14alle otto la possibilità di musica dal vivo, di stand anche gastronomici gestiti dalla cooperativa
23:23alla rete e quindi la possibilità anche di prendere un aperitivo con gli amici e di ascoltare
23:27dalla musica. Grazie diretti. Ultimissimo, trovate tutto il programma dell'inaugurazione sia sul sito
23:36del comune di Brescia sia sul nostro sito e lì potete vedere tutta la scaletta dell'inaugurazione.
23:40Programma dettagliato che è lunghissimo. Programma dettagliato di tutta l'inaugurazione e poi della
23:45stagione zero. Stagione zero che è importante ricordiamolo ancora a parte a metà ottobre con
23:53uno spettacolo. La stagione zero parte il 21 settembre con Barami mentre la stagione diciamo
24:0324-25 di prosa il 15 di ottobre. Date esatte il 15 di ottobre. Quindi il 21 ottobre tutti a teatro
24:12continuano per vedere questa creatura nuova che è costata oltre 7 milioni di euro giusto? Questi
24:18sono i costi complessivi. E' anche costata poco. Rispetto alla costruzione di un teatro devo dire
24:26che ho sentito cifre ben più importanti. Anche perché non è semplice non è facile inaugurare
24:31un teatro di questi tempi e non è una notizia così. Tenendo conto poi anche dei due anni di
24:36Covid che hanno violato. Quindi il 21 settembre apre il teatro Renato Borsoni sulle spalle
24:42responsabilità del direttore del CTV per farlo funzionare nei prossimi anni. Tantissimi auguri.
24:48Grazie mille. Grazie e buonasera a tutti. Vi aspettiamo tutti sabato 21 settembre in Via
24:56Milano. Grazie e adesso la pubblicità. E rieccoci in studio con il professor Pinomero. Buonasera
25:06professore, docente universitario, scrittore, giornalista, un po' un collega anche perché scrive
25:11sul giornale di Brescia. Abbiamo parlato di disabilità di teatro e adesso parliamo di un
25:17tema che purtroppo è sempre dato l'età, il disagio giovanile. Vorrei partire da quel dato terribile
25:23fatto di cronaca di Paderno Duniano. E' quel ragazzo che ha ammazzato, che ha ucciso padre,
25:29madre e fratello. Come possiamo leggerlo adesso a 15 giorni? Ho visto che ha incontrato i nonni,
25:35si è detto, ha pianto. Com'è possibile una tragedia di questa dimensione? Come è stata
25:42possibile? Il famoso bravo ragazzo. Certo, ma credo che sia sempre difficile dire esattamente
25:52che cosa accade nella mente e nella psiche di una persona, di un ragazzo in modo particolare,
25:59però queste cose, visto che stanno accadendo, le dobbiamo assolutamente tenere presenti e
26:12domandarci quale parte abbiamo noi in questa faccenda, perché non si tratta di malattia,
26:21di patologia, di raptus. Come molto spesso si vuole immaginare, anzi si aspetta, perché se
26:30io dico che è un ragazzo malato che ha avuto un raptus mentale, diciamo che sono salvo. In
26:39realtà no. E' una ragazza normale, normalissima. Eh già, ha una certa normalità e questo credo che
26:46sia importante tenerlo presente. Molte di queste situazioni, ne ricordiamo parecchie anche negli
26:51ultimi anni, alle indagini psichiatriche sono risultati appunto soggetti, ragazzi o anche
26:58adulti, assolutamente sani di mente. Ma c'è qualche segnale da capire, da ricepire? Tanto
27:06per dirlo ai genitori, alle famiglie, perché poi dobbiamo ragionare in quest'ottica, no? Qualche
27:11sintomo particolare, un campanello d'allarme? Allora i campanelli d'allarme purtroppo non sono
27:18così frequenti e non sono così ben identificabili. Devo essere in grado di vedere l'altro per quello
27:27che è e poterlo osservare. Ecco, una prima lettura, che è quella che io ho fatto e che continuo a
27:34sostenere, è proprio quella che i ragazzi di oggi stanno male perché hanno bisogno di essere visti
27:40e noi non li stiamo vedendo. Quindi c'è una parte di responsabilità dell'adulto che non è in grado
27:47di cogliere un segnale, è come se si accendesse una lampadina sul cruscotto della macchina e dice
27:53quella lampadina che è rossa e non gialla o verde già mi sta dicendo qualche cosa. Magari non so e
28:00devo andare subito però dal meccanico. In questo caso non si accende una lampadina o si accendono
28:07tante lampadine le quali siamo abituati. Ecco, è meraviglia sempre, anche in questo caso, i coetanei,
28:15la gente del vicinato dice ma non ce la potevamo aspettare. Era un bravo ragazzo. Era una famiglia
28:20serena, normale tra virgola. Ecco questo è diventata la caratteristica un po' del nostro
28:29tempo che siamo bombardati da mille cose probabilmente e ce ne sfuggono miliardi.
28:36Credo che questo ragazzo, il suo disagio che poi ha detto di aver provato e sentendo ad un certo
28:45punto la voglia di liberarsi da questa sofferenza. Oppressione anche dai genitori. Sì può darsi,
28:51ma questa oppressione vede io credo che l'abbiamo provata tutti una volta. Questo
28:56desiderio di libertà forse, non lo so. Sì, tante cose, ma certamente l'idea o la fantasia che i
29:03genitori siano degli oppressori, che i genitori vadano eliminati, io credo che l'abbiamo avuta
29:08tutti. Non in quel modo. Anzi, questo fa parte, no no, ma lo posso anche argomentare. Dico questo
29:15fa parte appunto del compito che ha un ragazzo di crescere. Si dice in termini tecnici che un
29:24ragazzo per diventare adulto deve fare il funerale dei suoi genitori, ma è un funerale simbolico e
29:32quando non siamo in grado di fare qualche cosa di elaborato da un punto di vista simbolico lo
29:39facciamo in realtà. E questo è appunto un passaggio che ovviamente dovremmo ben tenere
29:46presente, che tutti noi abbiamo sempre avuto bisogno di liberarci di qualche cosa, ma lo
29:52abbiamo fatto trasformando qualche cosa dentro di noi. Un positivo magari questa voglia di cambiare, perché
29:58magari può essere utile anche, prendo spunto da questo titolo di un suo conveio, di una sua
30:04iniziativa, della parola. Parola come anima della comunicazione e dell'educazione. Lei continuerà
30:12questo seminario di studi che inizieranno, continueranno dal prossimo 20 di settembre mi
30:17pare a Villanova, proseguiranno fino a novembre. Torno alla parola, può essere la parola volta
30:26di chiave per capire i giovani, l'anima della comunicazione come dice lei titolando questo
30:32seminario. Direi di sì, questo più che un seminario l'abbiamo chiamato un festival che però si dilata nel tempo, itinerante
30:40nello spazio, perché dovevamo essere coinvolti con altre realtà e è stata un po' una difficoltà che
30:49non abbiamo, non siamo riusciti a superare, ma rimane il fatto che l'idea è quella di coinvolgere
30:54più ambienti, più municipalità e poi anche itinerate nel tempo, cioè non è fatto solo di due o tre
31:02giorni come accade per i festival, ma perché? Perché l'idea è proprio quello di pensare alla
31:08parola come umana che è quella che ci permette di comunicare, di creare dei ponti tra noi e gli
31:16altri. Se queste parole non funzionano e si sono logorate, le dobbiamo risvegliare, dobbiamo
31:23farle crescere e noi, lo dico anch'io come lei ha detto che faccio anche il giornalista, usiamo le
31:30parole in continuazione per far passare un messaggio, per riceverlo. Allora queste parole oggi sono
31:37logore davvero poco meditate. O pensate, perché parole possono dare speranza e gioia,
31:46oppure disperazione o dolore, è come il coltello a volte, ti può aiutare a tagliare la torta ma
31:53anche diretti più drammatici. Le parole possono distruggere, le parole fanno più male delle botte,
32:02diceva una ragazza, la prima ragazza italiana che si è suicidata proprio per le parole che
32:08aveva ricevuto in rete e quindi stiamo pensando a una realtà molto frequente che è quella per
32:14esempio del bullismo online che è fatto di parole, parole che ti feriscono a morte. Dark web è
32:23terribile in questo senso. Tutto quello che passa oggi attraverso come violenza attraverso il web è
32:31parola che ferisce, che distrugge. Ecco voi con questo seminario itinerante, chiamiamolo così,
32:38che ricordo si tiene a Villa Nuova a partire dal 20 di settembre, giusto? Riprende perché c'è stata
32:45una prima parte, giugno-luglio, riprende e continuerà fino al 1 novembre e quindi avete
32:52anche vari ospiti importanti, no? Esattamente. Che vi aiuteranno e aiuteranno a chi vuole
32:56partecipare perché è gratis la partecipazione. Assolutamente. A riflettere, a meditare. Sì e anche
33:03in certi momenti, e questa è una particolarità che vorrei sottolineare, perché il festival
33:07sappiamo come viene un ospite, pone una relazione, si discute insieme, ci si confronta eccetera,
33:14ma in questo festival che abbiamo pensato c'è per esempio, ci sono molti molti, ce ne sono
33:23quattro in questo periodo, di incontri laboratoriali dove la gente lavora. Non c'è solo
33:31la relazione, c'è l'introduzione del relatore, che è uno scrittore, che è un saggista eccetera,
33:37ma dopo viene detto adesso lavoriamo su questo e lavoriamo per esempio sulla parola, ce n'è uno
33:43tenuto da Cristina Mazza che è una formatrice di Milano, sulla narrazione. Narrarci e narrare
33:51sono strumenti che ci servono per capire chi siamo e anche per gettare un ponte con l'altro.
33:57Ce n'è un altro di Luisa Lauretta, che è una psicologa, che lo farà sulla voce, quindi la
34:05voce che cura, perché il tema centrale di questo nostro percorso di quest'anno è la cura. Cos'è la
34:11cura? Solo quello che ti permette di guarire? Stabile fisicamente o anche a livello di psiche?
34:18La possiamo coniugare in molti modi, c'è la cura che si occupa del fisico, ma c'è la cura anche
34:24che si occupa della mente, delle relazioni, perché la cura è occuparsi, passare dall'io al tu e al
34:31noi. Tornando al discorso iniziale, quindi seminario itinerante, lo chiamo così, edicato
34:40alla parola a partire da venerdì a Villanueva, tornando al tema iniziale, al disagio giovanile,
34:46ieri il Presidente Mattarella all'inaugurazione dell'anno scolastico nazionale a Cagliari ha detto
34:51che il disagio giovanile è una questione nazionale, ci vuole una sorta di patto fra giovani, scuola,
35:00famiglie, educatori, perché a questo punto bisogna uscirne da questa terribile spirale?
35:08Direi di sì, che sono parole ovviamente, come al solito del Presidente, molto meditate,
35:14molto precise, che ci devono far riflettere ed è un invito importante, perché il patto è appunto
35:22tra gli adulti che devono occuparsi dei giovani, e gli adulti sono i genitori, la famiglia, ma sono
35:28gli insegnanti, sono la comunità educante che deve riuscire a trovare di nuovo un'intesa. Questa
35:36comunità educante negli ultimi vent'anni si è sicuramente persa, si è sicuramente sfilacciata
35:43e distratta, disattenta, e allora cominciamo a chiederci se tutta questa sofferenza, questo
35:50disagio giovanile, che non è solo dipendente dal disagio avuto in questi ultimi anni di Covid,
35:57è solo una... come dire... A prendersi il Covid viene usata molte volte per giustificare tante
36:04questioni, tante situazioni difficili. E quindi questo è quello che dovremmo fare, cominciare a
36:11riflettere su quali sono le nostre responsabilità, quali sono i patti che non abbiamo fatto e quali
36:16sono i patti che deve fare la scuola. Pensare alla scuola, pensare ai problemi che adesso
36:21vengono fuori in questi giorni delle scuole, che fanno fatica a raccogliere insegnanti, che sono
36:27carenti, le presenze... Dobbiamo immaginare che la scuola deve essere pensata per chi la fa,
36:35soprattutto, perché la scuola è fatta per qualcuno che va lì e deve imparare ed essere
36:44educato contemporaneamente. Quindi è questo il grande patto che dovremmo realizzare e sono
36:50convinto che ci costerà parecchio, ma se vogliamo effettivamente metterci di buzzo buono e salvare
36:57anche delle vite, io credo che si debba procedere in questa direzione. Però deve essere difficile,
37:03professore, oggi, alla luce di questo aggeggio, fare l'educatore o il genitore, dire molti no
37:10all'uso di questo aggeggio? È difficile, è diventata una realtà difficile, complessa più
37:18che altro e ovviamente dentro questa realtà complessa, fatta appunto di tante cose, c'è
37:25anche quello che è la strumentazione digitale, che ormai fa parte della nostra esistenza. Fin
37:32dal primo istante di vita, quindi non possiamo negarla. Esiste, esiste. La prima cosa, io dico
37:39sempre, che vede un bambino quando nasce non è il viso del genitore, della madre, ancora non
37:46l'ha vista, del padre però sì potrebbe essere il primo sguardo che può fare, una volta accadeva
37:52così, è il suo cellulare. Questo è quello che dobbiamo ricordare. Il bambino vede il cellulare,
38:00vede questo strumento che lo sta fotografando, nel giro di pochi minuti quel bambino sarà già
38:07un'immagine che gira per il mondo, attraverso il cellulare del papà. E allora la questione è
38:14complessa, certamente dobbiamo cominciare a comprendere che cosa vuol dire adesso fare
38:21educazione anche al digitale, ma senza aspettare i 12, 13, 14 anni che prevedono appunto gli
38:31studiosi, il garante dell'infanzia e dell'adolescenza che dice non devono avere un social
38:38prima dei 12 anni e se ce l'hanno... però quei bambini usano costantemente, e noi li invitiamo
38:48a fare questo, il cellulare fin da quando vanno alla scuola dell'infanzia. Professore abbiamo un
38:56minuto a chiudere, dia un consiglio a chi ti ascolta per essere un buon genitore. Il genitore
39:04perfetto non è ancora nato, non esiste, non nascerà mai, ma per essere un buon papà o una buona
39:10mamma in un minuto. Ecco, è sempre una scommessa questa del dare una ricetta già pronta. No, no, un consiglio, ecco, non i
39:20genitori perfetti che non esistono come dice lei, ma i genitori sufficientemente buoni, non l'ho
39:26detta io questa frase, l'ha detta un grande studioso, un certo Winnicott che si è occupato molto di
39:32genitori. L'infanzia è un pediatra e psicanalista. Facciamo i genitori semplici, capaci di guardare
39:40la realtà per quello che è, capaci di mettersi in discussione, capaci di confrontarsi con gli altri.
39:47Quello che mi piace, torno a citare anche il discorso del festival della parola, è che
39:54quando i genitori arrivano a fare questo e si incontrano con il relatore dicono che bello che
40:02è stato, non tanto per l'incontro con il relatore, ma perché siamo stati insieme e ci siamo confrontati.
40:07Questo è il noi della comunità educante. Grazie professore, magari qualche volta imparere anche a dire
40:12qualche no. Sicuramente, ci sono tanti compiti che hanno i genitori. Questo è il principale.
40:19Grazie professore Maiorano, ne parleremo ancora. Grazie a voi per essere stati con noi, ci vediamo
40:24martedì prossimo sempre alle 20 e 30. Buona serata.
40:32Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org