L'Ingv guarda a un futuro di collaborazione fra scienziati

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Trascrizione
00:00L'Istituto Nazionale di Geofisica e Volcanologia è nato appunto dalla fusione di enti preesistenti
00:11per la visione lungimirante di alcune persone, in particolare Franco Barberi, Enzo Boschi e
00:18Ortenzio Zecchino, l'allora Ministro dell'Università e della Ricerca, e fu una visione importante
00:27perché permise di riunire competenze che devono lavorare insieme. In questi 25 anni
00:35l'Istituto è cresciuto e sta crescendo e guarda il futuro nello sviluppo delle proprie reti di
00:40monitoraggio, ma soprattutto anche come struttura operativa del Sistema Nazionale di Protezione
00:48Civile, ha quindi il compito del monitoraggio sismico, vulcanico e da mare moti, ma è diciamo
00:58proiettata nel cercare di incrementare le conoscenze che permettono di capire meglio i
01:04fenomeni. Stiamo lanciando l'Earth Telescope, assieme all'INFN e all'INAF, che oramai da anni
01:15stanno proponendo l'Instant Telescope con base in Sardegna, in provincia di Nuoro, e quindi per
01:22monitorare ancora meglio le onde gravitazionali e tanti altri fenomeni fisici. Noi collaboriamo in
01:29questa iniziativa perché l'Instant Telescope verrà auspicabilmente posizionato in Sardegna,
01:35in una zona sismicamente poco attiva, ma l'INGV prende questa occasione per affiancare il proprio
01:44progetto che è l'Earth Telescope, cioè invece di guardare verso le stelle, di guardare verso il
01:49basso, verso l'interno della Terra, che è veramente sconosciuto. Noi siamo limitati da un certo punto
01:56di vista dalla nostra visione, dalla nostra possibilità di vedere direttamente, quindi
02:01guardiamo le stelle, pensiamo che lì ci sia il paradiso e non guardiamo sottoterra perché non
02:07possiamo vedere in maniera diretta e quindi dalla nostra cultura ipotizziamo che sotto ci
02:15sia l'inferno, quindi siamo poco interessati a guardare all'interno della Terra, mentre in
02:20realtà il nostro corpo è fatto di atomi di mantello. Abbiamo bisogno di capire com'è fatta
02:26la Terra perché solo conoscendola, capendone i meccanismi, riusciremo domani ad avere non
02:34solo una crescita culturale di conoscenza scientifica di com'è fatta e come funziona la
02:41dinamica terrestre, ma avremo delle chiavi di lettura importanti anche per proteggerci dai
02:48rischi naturali e per proteggere anche la Terra. I campi fregai sono, a nostro avviso, il vulcano
02:55più monitorato al mondo. Abbiamo tantissime stazioni sismiche, accelerometriche, geodetiche,
03:04veramente monitoriamo ogni secondo quello che succede in quell'area. È dal 1538 che non ci
03:12sono eruzioni all'interno della caldera dei campi fregai. Il problema sismico è un problema
03:19ovviamente dentro i campi fregai, legato però in questo caso alla dinamica del vulcano.
03:26Attualmente i campi fregai, in questi giorni in particolare, hanno un sollevamento rallentato
03:33perché la sismicità dei campi fregai va direttamente a collegarsi alla velocità con
03:41cui il suolo si alza. L'anno scorso, per esempio, era intorno ai 4 centimetri al mese,
03:46poi ha rallentato a 2 centimetri, adesso è un centimetro anche di meno, però sono delle
03:52oscillazioni che non ci permettono di dire che non ritornerà a salire. Per esempio negli anni
03:5880 la velocità di risalita del suolo era anche di 9 centimetri al mese. Nell'eruzione del 1538
04:06il suolo si è alzato di oltre 14 metri, quindi stiamo parlando di movimenti oscillatori verso
04:14l'alto, verso il basso, importanti, però la sismicità viene quando c'è questo sollevamento.
04:19Quindi al momento la situazione è sotto osservazione,
04:24è chiaro che non possiamo pensare che la cosa finisca lì.

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