In occasione dell'ultima puntata di Brennero abbiamo intervistato Richard Sammel, protagonista di questa ottima serie RAI
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VideogiochiTrascrizione
00:00Ciao Riccardo e grazie per questa opportunità per parlare un po' insieme a te di Brennero.
00:06Per prima cosa volevo chiederti un po' com'è stato girare in questi territori un po' fuori
00:12dai posti della solita fiction italiana e tu sei una faccia abbastanza ricorrente e
00:17nota quindi te ne intendi.
00:19Bah, fantastico, cioè Brennero questo progetto ha praticamente tutto quello che mi dà voglia
00:27di fare questo mestiere, una storia basata sui fatti storici, cioè il conflitto tedesco-italiano,
00:41l'identità culturale che da per sé è già un tema molto importante da scavare, poi mischiato
00:50con un genere che a tutti piace tanto, cioè il giallo, cioè questo mostro, poi integrato
01:01pure un conflitto generazionale, naturalmente una storia d'amore o piuttosto delle storie
01:10d'amore e poi alta professionalità sia sulla scrittura che sui registi, che la scelta
01:19degli attori, devo dire che Cross Production ha fatto un lavoro notevole, devo dire ero
01:28un po' deluso che non esce prima, però adesso che ho visto il risultato sono molto contento
01:41che hanno preso il tempo di curarlo bene, se la ragione di aspettare così tanto era
01:46di curarlo bene, non lo so, comunque è un tema, io non faccio altro che cercare delle
01:56cose che mi interessano e che sono un po' al limite della mia capacità, cioè mi viene
02:02un po' l'ansia di essere sicuro se ce la faccio, di essere all'altezza di quello che mi chiede
02:08il ruolo o la storia, e lì siamo stati un po' in questa situazione, anche se tutti mi
02:15hanno dato molti complimenti, però non è che mi piace molto installarmi nel mio comfort,
02:26sto cercando, lì c'è un personaggio più anziano di me, con una malattia che io non
02:34ho, o almeno penso di non averla, e dunque niente, c'erano delle cose da scavare che non
02:42ho ancora mai scavato in questa combinazione. Nevicava da giorni, ma quel mattino no,
02:50c'era il sole, io ero in udienza quando mi chiamarono, mollai tutto per correre in ospedale,
02:57e quando me la misero in braccio, profumava di buono. Come ti sei preparato sulla parte
03:07appunto della malattia e come è stato emotivamente interpretare questo personaggio? Sai, tu ti
03:19prepari come ti viene, cioè l'Alzheimer puoi studiare aprendo Google e poi inizi,
03:26la teoriera, la definizione, gli aspetti visivi, le prime indicazioni quando magari si può capire,
03:37e poi ho delle storie di Alzheimer nella mia famiglia lontana, dunque capivo un po' questa
03:46degradazione progressiva, molto lenta, con un'incapacità di ammetterla della parte del
03:57paziente, e dunque ho fatto questo miscuglio un po', e poi ho cercato anche, come lo faccio
04:03sempre, un ponte fra me e quella con Alzheimer, e il ponte è stato che noi pensiamo sempre di
04:15ricodarci, cioè un uomo, una donna sana, pensa che si ricorda bene di quello che gli è successo,
04:24e questo non è vero, ci ricordiamo di quello che ci arrangia, e il miglior modo di capirlo me
04:35l'ha fatto capire un neurologo, ha detto immaginati che sei un computer, un dossier su cui
04:46vuoi rilavorare, un vecchio dossier da 10 anni, 15 anni, questo dossier riapri, dunque rileggi
04:55quello che hai letto e fai dei cambiamenti, perché vuoi migliorarlo, e poi registri, e poi chiudi,
05:07e questo lo facciamo ogni tanto che ci ricordiamo un evento, più che quando si è traumatico,
05:15e visto che siamo ormai in un mondo in cui, a causa del trasporto, dell'economia, tutti si
05:23mischiano, ci sono sempre più famiglie più nazionali, io sono un esempio, c'è una realtà
05:35con cui viveremo sempre di più, perché ormai il mondo intero diventa un paese, diciamo per noi
05:42almeno i paesi industrializzati, o l'Europa è un bel esempio, ed è un bel esempio anche nel
05:51senso come si deve fare, l'identità culturale va rinforzata, ma non mischiata con una lotta politica.