Paola Randi e la storia del Frank e della Nina

  • 5 giorni fa
Trascrizione
00:00Io non parlo, non è che non mi vengono in mente le parole, che quando mi vengono si
00:06inceppano nelle piglottide e rimangono lì e se provo a sputarle fuori lo stesso esce
00:11il suono.
00:12Allora quello che ho da dire lo dico così, amplificato dal muro.
00:17Io sono il Frank, tu sei un poeta, da allora non ci siamo più divisi, dove va il Frank
00:22vado io.
00:23Questo è un film veramente libero, devo ringraziare i miei produttori perché è coraggioso da
00:28parte loro prendere in mano un film così libero, cioè un film che non ha vincoli né
00:34nella sua collocazione di genere né nella sua collocazione di nessun tipo direi, fondamentalmente
00:42è un po' fuori dagli schemi.
00:44Anche la mia avventura nel mondo del cinema è un po' anarchica, nel senso che non seguo
00:50nessuna regola neanche nelle cose che scelgo di fare, devo dire la verità, scelgo sempre
00:55di fare qualcosa che non ho mai fatto prima perché è molto stimolante, infatti io adesso
01:02sto per iniziare una serie per Rai 1 che proprio è una cosa che non ho mai fatto.
01:08Io mi fido del Frank, anche quando racconta le sue storie, perché come dice il Frank
01:15in fondo la realtà è solo un punto di vista.
01:18Essendo un film libero ovviamente io sono stata libera di esplorare una cosa che in
01:29realtà è una mia ricerca che va avanti da un sacco di tempo, da sempre forse, cioè a
01:35me il cinema piace moltissimo perché credo che sia un linguaggio, diciamo così una forma
01:43di espressione intrinsecamente nostalgica, perché noi cerchiamo di acchiappare un'emozione
01:51e di farla rivivere in teoria per sempre e quindi abbiamo a che fare con qualcosa che
01:58non c'è più e che però noi cerchiamo di conservare intatto e quindi integro e quindi
02:05di conseguenza ha a che fare con la memoria.
02:07Ora la memoria secondo me, quella che a me interessa veramente tanto è la memoria emotiva,
02:16cioè quel processo di trasformazione molto vitale che facciamo tutti sugli accadimenti
02:24della nostra vita e sulla realtà, cioè la realtà di per sé stessa secondo me ha un
02:30interesse relativo, la cosa molto interessante è come noi la rielaboriamo, come noi l'assorbiamo,
02:38che cosa ne facciamo, qual è il racconto che noi facciamo di questa realtà ed è una cosa
02:44dinamica, si trasforma. Questo processo è un processo molto importante perché determina
02:49secondo me le nostre scelte, quindi ha a che fare con uno degli elementi pure molto che a
02:55me stanno molto a cuore, cioè che è la libertà. Il mio protagonista è un protagonista che ci
03:01racconta la storia, è un narratore, perché la storia del Franco e della Nina ce la racconta
03:06un terzo personaggio che si chiama Gollum, che è questo narratore muto che in realtà non parla,
03:12ma che ci racconta tutta la storia, ce la racconta col suo punto di vista, quindi noi seguiamo le
03:20emozioni, la narrazione emotiva del protagonista, che quindi come quello che ricordiamo noi è
03:26imperfetto, è parcellizzato, è selettivo, diciamo, anche il suo ricordo è selettivo e quindi noi
03:35abbiamo creato insieme al direttore della fotografia questa cosa che chiamiamo bianco
03:40e nero selettivo, che abbiamo fatto proprio su set, che serve proprio a identificare il colore
03:47dell'emozione del protagonista, ma non solo, anche il formato cambia, cambia all'interno della
03:53stessa scena, perché magari uno non si ricorda tutto. Ovviamente non potevo che avere dei
04:00protagonisti che fossero di quell'età che per me è stata l'età veramente più importante,
04:07quell'età in cui sei una spugna, in cui assorbi tutto quello che ti circonda, in cui combatti
04:14e sei deciso e non so come dire, cerchi il vero tuo posto nel mondo, ma dall'altro lato ti cominci
04:19a formare delle opinioni e soprattutto in quell'età in cui ti crei delle amicizie che ti formano,
04:25ti forgiano, che ti restano, cioè in cui ti metti e formi delle famiglie che Michele Amurge
04:33avrebbe chiamato delle queer family, cioè delle famiglie non di sangue, non determinate
04:39dagli legami di sangue necessariamente, ma proprio fatte dagli amici.
04:43Mi chiamo Carlo, a me mi chiamano Gollum, come quello del film, quello brutto, perché anch'io
04:53sono brutto, come quello del film. Ogni personaggio aveva un po' un riferimento, soprattutto Gollum
05:00e Lanina, cioè il riferimento di Gollum era Basquiat, che è un artista straordinario protetto
05:07di Andy Warhol, che faceva questa cosa tra le altre cose, si chiamava Alphabet Art, andava a
05:13scrivere ovunque, sui muri, a scrivere e a disegnare dappertutto ed era anche quello un atto
05:22da un certo punto di vista politico, ma che aveva un'eleganza straordinaria, perché noi ogni tanto
05:28pensiamo appunto ai graffitari, artisti tipo Banksy per esempio, ma anche TV Boy, insomma ci
05:36sono degli artisti che secondo me ornano la città con la loro lettura della realtà, molto spesso
05:43commentano quello che succede, sono politici da un certo punto di vista. Il nostro Gollum, dato che
05:50fa un mestiere particolare, nel senso che aiuta suo zio Luga a scuola, però aiuta lo zio a svuotare
05:57le cantine fondamentalmente, gli appartamenti, le cantine e quindi recupera dai libri che buttano
06:04via questi frammenti di tutto, poesie, storie, lo ispirano e quindi di conseguenza ne riempie la
06:15città, come se fondamentalmente questi muri diventassero un po' un amplificatore per lui che
06:20non ha voce. Allora quello che ho da dire lo dico così, amplificato dal muro, che poi non è che
06:26scrivo le cose che scrivono tutti tipo Noemi ti amo, perché a parte che io una Noemi da mare non
06:31ce l'ho, se ce l'avessi lo scriverei solo a lei che l'amo, no io c'è una cifra di cose da dire,
06:37tipo tutte le parole che trovo sparse in giro. La cosa interessante secondo me di Gollum è che si
06:43fa interprete di qualcun altro, questa cosa qua la fa sia quando scrive sui muri, sia quando ti
06:50racconta la storia del Franco e della Nina e non la sua, perché pensa che ci siano altre cose e
06:56altri mondi più interessanti di lui. Perché fa quest'atto? Proprio forse perché è muto e quindi
07:03è uno che ascolta, che osserva e che quindi è un antindividualista se vuoi, cioè è uno che non è
07:13proprio parte di questo individualismo che ogni tanto si può riscontrare soprattutto nella
07:20nostra contemporaneità e non lo è proprio perché non parla, quindi non si esprime e quindi di
07:25conseguenza ha l'opportunità di ascoltare e di osservare, quindi c'è tantissima roba da dire.
07:32La Nina è una che quando arriva al mondo respira. L'artista a cui il personaggio della Nina faceva
07:41riferimento è Vivian Meyer. Vivian Meyer è una fotografa americana molto molto interessante
07:48perché in realtà era una bambinaia, una bambinaia che amava la fotografia e che quindi si portava
07:53dietro la macchina fotografica quando andava a fare la bambinaia. Non si è scoperto quanto fosse
07:59una grande fotografa finché non è mancata perché in realtà non l'ha mai saputo nessuno, poi dopodiché
08:06sono stati ritrovati questi enormi quantità di rullini, di fotografie sviluppate eccetera e che
08:13quindi rullini vuol dire che nemmeno lei ne ha mai viste le sue fotografie addirittura e che hanno,
08:20sono state capaci di raccontare con uno sguardo personale straordinario il mondo in cui viveva.
08:27La Nina fotografa il mondo e poi le immagini se le tiene per sé, non le mette mica sui social
08:35perché sono solo sue, perché dentro le immagini c'è il mondo, quello suo, quello segreto, libero,
08:45quello che decide lei. La nostra Nina fa la stessa cosa cioè mette un filtro lei alla realtà, lei che
08:52invece è molto determinata deve essere, perché è una giovane madre oltretutto, deve essere molto
08:58concreta, beh però lei a questa realtà mette un filtro e infatti fa delle fotografie ma fa delle
09:04fotografie un po' come Vivian Meyer che si tiene per sé, non le pubblica, non le fa vedere ma
09:10semplicemente interpreta il mondo, infatti se noi notiamo alcune delle sue fotografie anche
09:15quelle c'hanno il nostro bianco e nero selettivo che poi Gollum applicherà alla sua memoria perché
09:21anche per lei trovare una forma di espressione è veramente un elemento fondamentale. E poi a un
09:30certo punto nel mondo segreto della Nina ci sono finito anche io. Sono tutti un po' degli outsider
09:38in una città che in qualche modo almeno apparentemente ti richiede delle grandi
09:43performance, cioè nel senso Milano è una città secondo me di sognatori perché ha un grande
09:51romanticismo in questo perché la gente è fatta, è nutrita da tutti quelli che sono andati a Milano
09:58e che tutti i giorni si svegliano, si alzano e vanno in città a nutrirla proprio come fosse
10:05un sistema di un corpo con un cuore pulsante al centro perché poi è fatta a cerchi e la
10:12nutrono con i loro sogni, con le loro speranze, con i loro sacrifici, con il loro lavoro.
10:17Il Frank ha smesso di esistere che saranno due anni. Me l'ha detto lui perché per uno che non
10:23esiste parla parecchio. Mi fa simpatia il Frank perché il Frank è uno che reinterpreta tutto
10:32quello che impara in qualche modo e cerca di raccontarlo e di veicolarlo con l'entusiasmo
10:38per cui con cui l'ha imparato. In questa cosa Frank e io in qualche modo ci somigliamo. E' un
10:43personaggio un po' misterioso di cui si scoprono le cose un po' alla volta, quindi lui si vive come
10:52un personaggio molto romantico, molto che fa alla conquista del mondo, un po' come quello
10:59che trova nei suoi libri, insomma nei libri che legge e che ama. E di lui non si sa niente. Non
11:07si sa niente al di là di quello che lui vuole che si sappia. Questo secondo me è molto interessante
11:14perché è una cosa, per esempio, che capita agli emigranti. Quando uno emigra in realtà il proprio
11:22passato appartiene a un altro mondo, quindi uno ha questa singolare libertà di proporsi in maniera
11:33completamente nuova. Ecco il Frank fa questa cosa, cioè decide di emigrare senza emigrare,
11:40cioè lui resta a Milano ma decide che non deve sapere niente di lui. Lui dice decido di non
11:46esistere. E' che lui ha questa cosa che ti fa vedere la vita, te la fa vedere diversa,
11:51te la fa vedere a colori. Hanno dei superpoteri, a parte l'amicizia che è sicuramente un superpotere,
11:56ma lui ha anche sicuramente la fantasia. Eccoci, grazie. Bruno Bozzetto è abituato da sempre,
12:05tutti sappiamo insomma chi è, è uno dei più grandi artisti e registi di film d'animazione
12:10della nostra storia. Ha fatto il primo lungometraggio d'animazione italiano che
12:16fu candidato all'Oscar, quindi insomma è una leggenda. Per il ruolo del comandante mi sembrava
12:23assolutamente perfetto. L'ho chiamato e gli ho detto senti ma ti andrebbe di fare questa cosa?
12:29E lui mi ha detto ma sei matta? E io gli ho detto vabbè sì certo, però a prescindere ti andrebbe
12:36di fare questa cosa? Lui mi ha detto senti guarda io non ho voglia di fare figuracce alla mia età
12:40e quindi di conseguenza ti dico devi farmi un provino. E quindi abbiamo organizzato questo
12:46provino e in realtà il provino è consistito in questo, cioè Bruno che è un ottimo ballerino mi
12:53ha insegnato a ballare il foxtrot. Questo è stato il nostro il nostro provino e fine. Lui secondo me
13:02è straordinario, generosissimo tra l'altro. Penso che il rapporto con le persone più grandi sia
13:25impagabile soprattutto per i giovani ma comunque per tutti.
13:32La fantasia è il posto dove ci piove dentro. Loro più studiano più si imparano l'un l'altro.
13:39Ma tu sei sicuro che quest'aereo storico va così?
13:41I miei personaggi non sempre compiono scelte giuste, non fanno quello che uno dovrebbe fare
13:50necessariamente perché nessuno di noi lo fa mai secondo me o comunque non tutti l'abbiamo
13:55fatto, soprattutto da adolescenti non ne parliamo. Però lo fanno nel tentativo di inseguire dei sogni
14:03ecco e nel tentativo di plasmare la realtà e chissà se ce la faranno. Poi alla fine vedi la
14:09fisica quantistica ci insegna che noi in realtà la realtà la possiamo plasmare alcuni. Pensa,
14:15se osserviamo un raggio luminoso quello si spaventa, torna indietro nel tempo e ci torna
14:22fuori in un altro modo. Ma non è bellissimo, io lo trovo veramente eccezionale.

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