• mese scorso
Trascrizione
00:00Gli allevamenti intensivi sono da tempo sul banco degli imputati per il loro impatto ambientale,
00:09tanto quanto per le condizioni di vita riservate agli animali stessi.
00:12Carni sostenibili, realtà creata dalle principali associazioni di categoria, Assocarni, Assica
00:17e Unitalia, Tobia respinge questa equazione a difesa di un modello che da anni, afferma
00:22il Presidente Giuseppe Pulina, sta lavorando per una maggiore sostenibilità.
00:25Identificare gli allevamenti intensivi come si fa oggi, con allevamenti concentrati, molti
00:33animali in poco spazio, è fuorvigante, anche perché il problema che è all'evidenza
00:45quello di una quantità di emissioni piuttosto rilevante, non dipende dagli allevamenti intensivi
00:53ma dalla concentrazione degli allevamenti in aree molto ridotte. Per Pulina, che è professore
00:58di Etica e Sostenibilità degli Allevamenti all'Università di Sassari, una convivenza
01:02tra allevamenti intensivi, riduzione dell'impatto ambientale e benessere animale è possibile.
01:07Assolutamente sì, deve esistere e questo deve passare attraverso l'economia circolare e
01:12rigenerativa. In un allevamento tutto quello che è gli effluenti sono materiali biologici
01:18che possono rientrare nel ciclo e rigenerare attraverso le coltivazioni quello che è il ciclo
01:24successivo. Un recente studio realizzato da cinque associazioni ambientaliste ha sottolineato che dagli
01:29allevamenti intensivi arriva il 75% delle emissioni di ammoniaca, seconda fonte per
01:34importanza di formazione delle polveri sottili in Italia, causando 50.000 morti l'anno, ma per
01:40Pulina si tratta di dati fuori scala. In Italia, questo ISPRA che ci dice, il particolato da
01:46allevamenti il PM10 è intorno all'11%, mentre il PM2,5 è inferiore al 3%. Perciò se parliamo di
01:56particolato e abbiamo 50.000 morti di particolato, prendiamoci la parte che ci spetta fra il 3% e
02:03l'11% l'un per l'altro, vediamo che si parla di numeri decisamente inferiori. Ridurre le emissioni
02:11tuttavia è necessario, ammette, anche per rendere economicamente più virtuose le stesse aziende
02:15zootecniche. Questo è un impegno che deve essere chiaro a tutti gli allevatori, come? Sicuramente
02:23facendo un'operazione virtuosa, l'operazione virtuosa è la seguente, il particolato di
02:28fatto si origina dall'ammoniaca che si volatilizza dalle lettiere, allora si deve intervenire lì,
02:36ma per un motivo banale, perché siccome oggi l'urea costa tantissimo per i motivi della guerra
02:44russa-ucraina, risparmiare azotto significa ottenere degli effluenti dall'azienda zootecnica
02:51che hanno un valore superiore e possono essere più preziosi nella loro riutilizzazione in campo
02:58facendo risparmiare azotto di sintesi. E sul fronte del benessere, come si può intervenire
03:03per garantire produzioni rispettuose degli animali allevate anche alla luce delle recenti
03:08denunce da parte delle associazioni ambientaliste? Credo che siano gli esempi cattivi che sono rari,
03:18non gli eventi positivi, per quale motivo? Perché il benessere degli animali è anche
03:26un fattore di produzione, fattore di produzione significa che un allevatore non può permettersi
03:33di avere in stalla animali che non godano di un benessere sia dal punto di vista alimentare
03:40che fisico e tanto più sanitario.

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