• 2 mesi fa
Trascrizione
00:00Che cosa ha rappresentato per me girare questo portometraggio?
00:04È stata un'esperienza intensa, a partire dall'incontro con Arianna Mattioli, la regista,
00:12con cui abbiamo subito condiviso un'idea, un'idea e un pensiero comune, quello di raccontare
00:21questa donna, o comunque cercare di raccontare questa giornata dal suo punto di vista, no?
00:28La fatica che fa una donna di all'incirca la mia età, di 40-45 anni, con due figli,
00:39separata e che lavora e che cerca di mandare avanti la famiglia, con una bambina piccola
00:48con la sindrome di Down e quindi con tutto quello che comporta questo, il fatto di non
00:56avere aiuti o averli troppo pochi, poca assistenza pubblica e con un ragazzo di adolescente
01:05di 16 anni, quindi con le varie problematiche complesse che può avere un adolescente in
01:13quell'età e il fatto di mandare avanti tutto questo da sola, sì con l'aiuto di un marito
01:22ma un marito assente separato. E quindi un insieme di tante cose messe insieme volevamo
01:29raccontare questo affanno, questo cercare di avere il controllo su tutto, il cercare di prevenire
01:42tutto, perché si tende spesso, noi donne tendiamo sempre a cercare di fare naturalmente il bene
01:50per la propria famiglia, ma cercare di prevenire tutto, di assecondare delle cose, sbagliando poi,
01:55sbagliando perché bisogna invece lasciar liberi anche i figli di sperimentare, di sbagliare.
02:01In questo spesso parlando con Arianna mi sono sentita simile al personaggio di Manuela,
02:09perché sono madre anch'io, è madre anche lei e quindi abbiamo subito capito qual era
02:16quella sensazione di stare in apnea e cercare di non arrivare alle cose, di rincorrerle in continuazione
02:26e quindi sicuramente ci siamo capite subito. La cosa bella è stata conoscere Elisa, la bambina,
02:42e quindi cercare di entrare nei suoi ritmi, cercare di conquistarla e di ascoltarla.
03:00Ed è stato bello, è stato sorprendente, perché ci sono tante cose nel corto che sono state
03:08improvvisate lì per lì, proprio per questo ascolto che avevamo tra di noi. E questa cosa
03:19mi ha fatto capire tanto, mi ha fatto capire il fatto che poi spesso noi non ascoltiamo fino in
03:27fondo i nostri figli e sbagliamo. Diamo per scontato tantissime cose e invece bisognerebbe
03:37un attimo fermarsi ogni tanto, respirare e ascoltare quello che hanno da dirci a modo
03:48loro poi naturalmente, perché poi i bambini, i ragazzi hanno un vocabolario tutto loro per
03:56comunicare con i propri genitori. E questa è stata una cosa importante che ho capito
04:06girando questo cortometraggio. Spero che questo corto abbia vita anche dopo, cioè che riesca poi
04:15magari a essere anche un film, perché secondo me possiamo raccontare ancora tantissime cose
04:19di noi donne, insomma, tanti lati ancora che non sono stati raccontati. Che cosa mi sento di dire
04:32alle donne come Manuela che vivono in modo quotidiano questa situazione, quella di cercare
04:41di alleggerirsi ogni tanto, di mollare un po', di non affaticarsi sempre, darsi la colpa su tante
04:51cose, cercare di essere meno multitasking come spesso si dice, che siamo capaci di fare tante
05:01cose insieme. Che ha anche un suo svantaggio tutto questo, perché poi ci perdiamo tante altre.
05:10Però è stata una bellissima esperienza e ringrazio. Ringraziare Anna per questo splendido
05:17incontro che è stato intenso con tutta la troupe. Sono stati giorni importanti.