• mese scorso
Trascrizione
00:00Abusi subiti per mano di un dirigente sportivo, poi il dramma della sconfitta,
00:09l'isolamento, la droga, il tentato suicidio. A 35 anni Vincenzo Fuoco, oggi tecnico della FIGC,
00:16qualificato del settore giovanile scolastico, impegnato nell'attività di base nella tutela
00:22dei minori della sua regione, si mette a nudo davanti alla macchina da presa e racconta senza
00:27filtri la sua storia e il perché mise da parte il sogno di diventare un calciatore.
00:32Si intitola Cattivi Maestri, il documentario autobiografico per la regia di Roberto Razzi,
00:39presentato in anteprima alla XIX edizione della Festa del Cinema di Roma. L'interprete
00:45Vincenzo Fuoco spiega com'è stato raccontare la sua vita. Difficile, intenso, complicato. È stato
00:53un percorso lungo, perché abbiamo scelto con estrema attenzione le parole e i messaggi che
01:02volevamo trasmettere. Mi fa molto piacere sentire parlare di rivincita, di rinascita,
01:09ma in realtà il messaggio che veramente vogliamo anche portare è quello del perenne dolore che
01:16queste situazioni ti lasciano addosso. Purtroppo, per quanto ferite come queste possano diventare
01:25una cicatrice, sono cicatrici che poi continuano a fare male, a dare fastidio, che condizionano
01:33l'esistenza di una persona. Quindi è importante far capire non solo cosa succede, ma anche e
01:41soprattutto quali sono le conseguenze che una persona può avere nel momento in cui si trova
01:48a dover affrontare queste situazioni. Il messaggio del film è chiaro? Il messaggio che mi sento di
01:54dare è che lo sport deve essere sempre e soltanto un luogo sicuro, di gioia e di divertimento. Di
02:02non sentirsi ostaggi di persone che utilizzano lo sport come scusa o come luogo di caccia per
02:13poter in realtà poi perseguire solo i loro interessi. Non ha nulla a che vedere con lo
02:18sport, queste dinamiche non hanno nulla a che vedere con lo sport ed è importante che i ragazzi
02:24capiscano che a pagare è solo il talento ed è solo ciò che noi facciamo e non ciò che ci può
02:31essere promesso, ciò che ci viene chiesto per poter avere qualcosa poi in cambio. Un viaggio
02:39faticoso e a tratti doloroso, ma che esce anche con un messaggio di rinascita e di speranza, come
02:44spiega il regista Roberto Razzi. È stato un percorso a tappa, è graduale, perché chiaramente Vincenzo
02:52ha dovuto superare delle barriere personali, ma anche poi la decisione, la scelta di raccontare
03:06la storia pubblicamente credo che all'inizio non ci fosse neanche la coscienza, capire poi
03:12quale sarebbe stata la portata, per cui è stato un avvicinamento che ha necessitato di un po' di
03:19tempo, però poi è chiaro che se non funziona il rapporto sulla fiducia non saremmo andati avanti,
03:28quindi avendo anche un po' di esperienza, avendo sempre affrontato delle tematiche comunque molto
03:33intime siamo riusciti a stabilire un buon contatto e anche il risultato secondo me è di ottimo valore.

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