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Con una durata di 71 minuti, secondo le parole degli autori «descrive la vita di un territorio in bilico fra normalità apparente e follia criminale». Utilizzando il termine con cui in loco viene chiamata la camorra napoletana e casalese, racconta il sistema come struttura criminale e affaristica che causa centinaia di morti ogni anno ma raccoglie scarsa attenzione dai media.

Considerato il primo documentario che si sia occupato organicamente del sistema affaristico della Camorra, prima dell'interesse suscitato dai successivi lavori basati sui libri e sceneggiature di Roberto Saviano. Il documentario ha vinto il premio Ilaria Alpi nel 2006 nella sezione Produzione e il premio Marcello Torre.

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