L’epidemia di coronavirus in Italia ha comportato anche l’assunzione di un “pensiero unico” da parte delle TV e dei giornali, Nicola Porro ne ha parlato in un’intervista ai microfoni di Money.it.
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NovitàTrascrizione
00:00Ma io direi un voto insufficiente, poi non so dare un voto puntuale, però un voto insufficiente
00:09perché questo periodo del lockdown è stato quello che io ho definito sul sito nicolaporro.it,
00:18ho fatto moltissime dirette, ho dato molti contributi, è stato il periodo del giornale
00:25unico del virus, cioè tranne le rarissime eccezioni che pure ci sono, ma i giornali,
00:30compreso il mio, il giornale, il Corriere, la Repubblica, tutti i grandi giornali sono
00:34stati tutti quanti diciamo su una posizione unica. Allora io non dico che quella posizione
00:39unica sia sbagliata, anzi lo dico, ma penso che quando tu hai il panorama completo dei
00:44giornali che non si sono posti neanche un dubbio per esempio nella criminalizzazione
00:48prima di coloro che portavano il cane per strada, poi di coloro che correvano, oggi
00:53di quelli che prendono lo spritz, insomma il giornale unico del virus ha rappresentato,
00:58questo vale anche per la televisione, dal mio punto di vista ha rappresentato una morte
01:02civile dell'informazione, non voglio essere apocalittico, però insomma avrei preferito
01:08un maggior dibattito sul giornale unico del virus.
01:11C'è stato un effetto anche terrorizzante, mi ha colpito, guardavo nei giorni scorsi
01:17dei video di italiani all'estero, l'avevi visto anche tu, che mostravano una vita abbastanza
01:22regolare e normale e qualcuno commentava qua da noi i mezzi di informazione, non hanno
01:29fatto il terrore un po' come è successo da noi, è chiaro che da noi le cose sono andate
01:33anche in un certo modo, è difficile anche parlare di questi argomenti, però si è un
01:39po' esagerato.
01:40Sì, si è decisamente esagerato, perché voglio dire l'approccio degli altri paesi
01:44è stato diverso rispetto a quello italiano, anche qui non voglio dare un giudizio di valore,
01:48ma se ci sono diversi approcci nel mondo e noi ci siamo raccontati sui giornali che l'approccio
01:53italiano era quello del modello italiano, insomma io penso che lì non si sia fatto
01:58il nostro mestiere di cani da guardia, non solo degli esecutivi, ma cani da guardia
02:04nei confronti dell'opinione corrente, erano tutti schierati dallo stesso punto di vista
02:10e si erano tutti quanti con questa logica terrorizzante nei confronti del virus.
02:16Adesso è evidente che il virus è stato una calamità per l'Italia, ma nessuno per esempio
02:20si è posto il problema degli effetti collaterali, quelli economici, quelli commerciali, quelli
02:25di libertà, quelli psicologici del lockdown.
02:27Ti faccio un esempio concreto per essere molto pratico, nelle ultime ore si è fatto una grande
02:34demolizione del modello svedese, si è detto quanti morti ci sono in Svezia, è molto più
02:40che in Italia, ovviamente non in termini assoluti, perché i 3.400 morti loro sono
02:44molto inferiori, sono un decimo di quelli nostri, ma anche in termini relativi questa
02:49drammatizzazione del modello svedese non è giusto secondo i numeri, perché se tu prendi
02:54quei numeri e non solo rirapporti la loro popolazione, 10 milioni di abitanti, ma la
02:57durata del contagio, quindi una durata molto più contenuta rispetto alla nostra o anche
03:03molto più larga se prendi il nostro dato, hai risultati completamente differenti.
03:08Ti faccio un esempio, quella famosa battuta di Trump che non è necessariamente uno che
03:12debba esserci simpatico del fatto di inientarsi disinfettanti in vena, era una domanda battutistica
03:21che faceva, allora io non so come dirti, temo che su questa vicenda del virus non abbiamo
03:28esercitato in pieno il nostro spirito critico.