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Trascrizione
00:00Luca Comics and Games 2024, siamo con la scrittrice Paola Barbato che ha una manifestazione di comics,
00:08si trova comunque a casa, è anche una delle firme autorevoli del fumetto italiano,
00:13ma qui invece parliamo dell'ultimo libro, Torre d'Avorio, di questa vicenda in cui si vorrebbe
00:18cancellare un passato che invece implacabile ritorna. Sì, è una storia di seconde occasioni,
00:26di seconde occasioni e anche di espiezione se proprio vogliamo, abbiamo una protagonista che
00:31è una donna affetta da sindrome di Munchausen per ocurra, quindi che avvelena la sua famiglia
00:36così da poterla curare, sentirsi importante, sentirsi brava. È una sindrome un po' rara,
00:42ma è molto interessante. Scoperta, incarcerata, passano 13 anni, muore un'altra persona avvelenata,
00:50danno la colpa a lei, ma lei non è stata, e quindi dice no, io mi prendo la colpa per ciò
00:54che ho fatto, ma se scopro che è stato, forse potrò essere perdonata. E da qui parte la storia.
01:00Che ovviamente non raccontiamo tutto. Ecco, è chiaro che quando scrivi per i fumetti è diverso,
01:08insomma. Beh sì, è come fare due sport. Che è anche stato d'animo anche quando devi affrontare
01:14un libro, che è un impegno quantitativamente superiore, e quando deve invece riuscire a
01:19leggere un fumetto. Ma è una questione di, io dico sempre, che è come dire, fare discesa libera o
01:23slalom nello sci. Ma è sciare? Non è sciare. Lo slalom ha una tecnica ben precisa che è il fumetto,
01:29quindi ha dei limiti, delle griglie precise. Invece la discesa libera vai e basta. Dopodiché
01:35rischi di andare fuori pista, eccetera. Mentre nello slalom rischi di prendere il paletto e essere
01:39rallentato. Le due cose si aiutano. Una cosa disciplina l'altra. A me, insomma, affrontare
01:46il romanzo ovviamente dà un senso di avere davanti gli oceani infiniti, e invece quando mi trovo con
01:52il fumetto io so esattamente il mio percorso. È veramente come fare la sciata fra gli alberi. Non
01:57devo prendere un palo. Questo è fondamentalmente il mio interesse principale. Ecco, torniamo all'oceano
02:04infinito della Torre d'Avorio. La scelta di parlare di questa sindrome particolare, da cosa nasce?
02:11Io per il mio mestiere leggo un sacco di cose, studio un sacco di cose, leggo un sacco di
02:17casi di cronaca, italiani e non. E le poche volte che era ricorsa questa patologia ho detto
02:23però com'è interessante. Chissà cosa si deve provare quando si è dentro. Io tendo sempre a
02:28entrare molto nei miei personaggi e mi sono figurata. Non è molto diversa in fondo da,
02:33dicevo, da quelle madri che dicono ai figli, mi raccomando chiama che sto in pensiero. Ed è un
02:39piccolo veleno che instilli nel figlio tutti i giorni. No, devo chiamare mamma, devo avvisare
02:43mamma, devo dire a mamma condizioni la vita del figlio. È una piccola sindrome di Munchausen,
02:48anche quello. Come pensa che sarà accolto questo libro da chi vive questa sindrome in
02:55prima persona oppure in famiglia? Beh allora, viva Dio, io mi informo e ho una serie di
03:02collaboratori sempre psichiatri, dei genti o ex dei genti delle REMS, persone che lavorano nelle
03:10REMS, quindi insomma lo studio me lo sono fatto, mi sono preparata bene. In ogni caso la sindrome è
03:15diversa da persona a persona per cui non si può fare un esempio che valga per tutti. Vale per
03:21questo personaggio chi si dovesse riconoscere non è stato maltrattato, cioè la cosa non è stata vista
03:27come una follia ma come una patologia che in quanto tale può essere affrontata e può essere recuperata.

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