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CortometraggiTrascrizione
00:00Abbiamo scelto il titolo Riflessi d'Egitto proprio perché è come uno specchio in cui
00:04ciascuno trova la parte che gli è più congeniale, però che deve riflettere innanzitutto questi
00:10geniali collezionisti che sono stati gli Este, che già dal 1500 hanno pensato di raccogliere
00:17anche oggetti dell'Antico Egitto e che è un po' il segno della dinastia, cioè teniamo insieme
00:23questi collezionisti voracissimi che sono stati gli Estensi, vogliono raccogliere oggetti,
00:29capolavori di tutti i luoghi e di tutti i tempi e anticipano il grande Napoleone Bonaparte nella
00:35sua spedizione. Diciamo che l'Egittomania l'hanno inventata gli Estensi. Abbiamo avuto un importante
00:41prestito dal Museo Egizio di Torino, molto significativo, abbiamo anche dei prestiti bozzetti
00:48e costumi del Teatro Comunale di Modena perché il senso dei musei è quello di tenere insieme,
00:55è un collante, i musei devono essere un collante, sono di tutti, sono per tutti,
01:00sono aperti a tutti, come lo è la cultura, quindi il senso è teniamo insieme e lavoriamo
01:06insieme perché passato, presente e futuro sono un ponte sull'eternità. Ci troviamo nella sezione
01:14dedicata agli amuleti e agli scarabei, abbiamo messo in mostra 26 scarabei e 50 amuleti e sono
01:23ben rappresentativi della categoria tipologica, hanno forme e dimensioni molto diverse e erano
01:30l'oggetto simbolo sia per i vivi che per i morti nell'Antico Egitto, quindi erano portatori di
01:38protezione contro particolari pericoli della vita e anche dell'oltretomba e possono rappresentare
01:45sia divinità che oggetti di uso quotidiano o anche parti del corpo o l'immancabile scarabeo
01:54egizio. È stato acquistato nel 1830 da Francesco IV insieme anche altri due vasi canopi da un
02:02antiquario di Reggio Emilia e viene citato anche nelle lettere che si scambiano Cavedoni e
02:09l'egittologo Rossellini proprio a cavallo degli anni 30 dell'Ottocento. Anche loro non sono indenni
02:15dal fascino dell'Antico Egitto e sappiamo che sicuramente un reperto, il primo che vedrete
02:22entrando in mostra, è con noi citato in un inventario già dal 1584 con Alfonso II, quindi
02:30una passione che ha radici bene antiche.