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Trascrizione
00:00Una sorta di cartografia sentimentale della nostra relazione con i fiumi e la natura ma soprattutto con le stelle.
00:11La Galleria Amazzone di Torino ospita una personale di Melissa McGill, artista americana che lavora molto nel nostro paese,
00:18dedicata al fiume Po, alla sua mappatura, in relazione alle costellazioni e alla nostra vita, ovviamente.
00:23Sono opere potenti che in molti casi ridefiniscono l'idea stessa di spazio e superficie.
00:28Sono arrivata a questo tema e uso diversi materiali per condividere questo,
00:34perché mi sento che dobbiamo proprio pensare bene di come andiamo avanti il nostro rapporto con l'acqua e la natura,
00:44particolarmente adesso nel mondo in cui viviamo.
00:48La mostra Eridanus, Derivial Constellation, evoca forme biologiche che sono oltre l'umano che mettono in evidenza,
00:54come le mappe possano essere anche uno strumento che va oltre la propria funzione di semplice misurazione di un territorio.
01:00Tutto è una conversazione di mappe, di perspettivi, di come prendiamo le cose, di come guardiamo le cose.
01:09Io sto provando sempre ad aprire le domande o suggerire altri modi di guardare delle cose.
01:16Ovviamente il tema dei lavori e la minaccia colpisce anche il nostro fiume più importante per il cambiamento climatico,
01:22ma poi lo sguardo si allarga, ambisce a diventare universale e profondamente sentimentale.
01:27Ho sentito molto la voce del fiume come esprime la sua creatività e quando ho guardato le mappe
01:35è tutta una rappresentazione molto umana, misure, nomi, territorio.
01:42Allora io volevo introdurre con questi materiali organici e in collaborazione con l'acqua,
01:48volevo proprio suggerire un altro modo di navigare per il futuro.
01:53In un certo senso è come se l'arte che tratta della natura si facesse essa stessa natura
01:58attraverso le scelte di materiali dell'artista e soprattutto attraverso la libertà interpretativa
02:03che viene lasciata allo spettatore, altro soggetto che gioca un ruolo nella narrazione potente di McGill.

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