Il caldo scatena l’invasione del “Vermocane”, la specie aliena che minaccia i nostri mari
Ospite in collegamento Francesco Tiralongo, Comitato Scientifico “Marevivo”
L’Hermodice carunculata, detta anche vermocane, sta minacciando l’ecosistema marino del nostro mare. Con l’aumentare delle temperature delle acque del Mediterraneo la specie sta proliferando. Coloratissimi e lunghi in media fra 20 e 30 centimetri, in alcuni casi possono raggiungere il metro. Dotati di setole urticanti possono provocare dolorose irritazioni se si viene a contatto con i loro aghi. Sono considerati un pericolo per i pescatori e per gli animali che vivono nelle riserve naturali come i coralli.
E dunque una nuova minaccia per il nostro ecosistema marino, a pochissimo tempo dal tanto temuto granchio blu.
“Parliamo di una specie arrivata nei nostri mari a causa dell’innalzamento delle temperature e che dunque va tenuta d’occhio; – ha spiegato Francesco Tiralongo – praticamente mangia qualsiasi cosa, quindi è rischiosa non solo per il settore della pesca, ma anche per il nostro ecosistema. Noi esperti stiamo studiando come risolvere questa problematica, anche tenendo conto del fatto che le sue setole sono particolarmente fastidiose per l’uomo, in alcuni casi una puntura di vermocane può richiedere l’ospedalizzazione. Dunque facciamo attenzione”.
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E dunque una nuova minaccia per il nostro ecosistema marino, a pochissimo tempo dal tanto temuto granchio blu.
“Parliamo di una specie arrivata nei nostri mari a causa dell’innalzamento delle temperature e che dunque va tenuta d’occhio; – ha spiegato Francesco Tiralongo – praticamente mangia qualsiasi cosa, quindi è rischiosa non solo per il settore della pesca, ma anche per il nostro ecosistema. Noi esperti stiamo studiando come risolvere questa problematica, anche tenendo conto del fatto che le sue setole sono particolarmente fastidiose per l’uomo, in alcuni casi una puntura di vermocane può richiedere l’ospedalizzazione. Dunque facciamo attenzione”.
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NovitàTrascrizione
00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:08L'ultima parte di non solo Roma quasi giunti alla conclusione anche di questa puntata in questo giovedì e come annunciato il filone in questa ultima parte di non solo Roma è proprio l'ambiente, abbiamo parlato di un prodotto essenziale per le nostre tavole come il latte che però deve essere ovviamente non soltanto buono ma anche sostenibile e rispettoso dell'ambiente
00:29in un periodo difficile dal punto di vista climatico come quello che stiamo affrontando.
00:34Vi parliamo adesso di una nuova minaccia che a quanto pare sta infestando il mar Mediterraneo come se il granchio blu non fosse stato effettivamente sufficiente, abbiamo trovato in un certo senso una soluzione, adesso ce ne sarebbe un'altra di problematica
00:49che è quella legata ad una specie aliena, si chiama letteralmente vermo cane ed è una specie aliena che sta infestando il mar Mediterraneo e che è molto pericolosa, uno perché se riesce a spungere la pelle umana è molto dolorosa e due perché si tratta di una specie ingorda, sta facendo letteralmente mambassa di pesci nel nostro mare e quindi crea un problema dal punto di vista dell'ecosistema.
01:17Qual è qui il problema? Che questo verme letteralmente non si riesce a debellare perché se spezzato in due, l'hanno dimostrato gli esperti, riesce a rigenerarsi. Ne parliamo ovviamente con l'esperto, abbiamo con noi direttamente dal comitato scientifico di Marevivo Francesco Tiralongo, buongiorno.
01:38Buongiorno, grazie per concedermi la parola. Una cosa che tanto volevo puntualizzare su questa specie è perché purtroppo ho letto un po' di notizie fuorvianti e il fatto che ci troviamo sicuramente davanti a una specie invasiva a carattere invasivo che molto probabilmente sotto l'impulso del riscaldamento delle acque sta dando alcuni problemi all'ecosistema,
02:06sta impattando negativamente le attività di pesca, però è una specie che non possiamo definire aliena, in quanto è una specie che è stata sempre naturalmente presente nel nostro mare, nel nostro Mediterraneo.
02:21Per quanto riguarda l'Italia, soprattutto nota per i mari del sud, in Sicilia in particolare, solo che negli ultimi anni a causa di un ambiente più idoneo a questa specie, quindi delle acque più calde, essendo questa specie termofila, ne ha tratto vantaggio giovamente e quindi si è assunto un carattere invasivo.
02:51Crescendo molto dal punto di vista demografico e quindi a quel punto portando a una sorta di squilibri ecosistemici, anche perché è una specie almeno in linea teorica che non ha predatori, non ci sono specie che la predino in modo selettivo, in modo massiccio e quindi si è diffusa tramite queste condizioni molto favorevoli enormemente,
03:17impattando con l'economia soprattutto della piccola pesca costiera come i palangari del sottocosta, utilizzati molto per quanto riguarda la cattura di sparidi di pregio, in particolare i sareghi, ma anche a specie di elevato interesse economico, tipiche catture delle reti da posta costiere della pesca artigianale come ad esempio la triglia di scoglio,
03:43ma tante altre, anche perché pare che questa specie non abbia una preferenza particolare ma sia molto opportunista e quindi si nutre di tutto il pescato.
03:55Mangia tutto praticamente Francesco?
03:58Praticamente sì, sicuramente non è una specie dal palato fine, è assolutamente opportunista e quindi una volta che il pesce rimane intrappolato nelle reti, muore o comunque è morente, è impossibilitato di muoversi, viene subito attaccato dal vermocane che è molto abbondante,
04:19quindi lo danneggia e annulla il valore commerciale creando dei danni economici alle attività della pesca artigianale. È un problema abbastanza serio per diverse località siciliane, della Sicilia orientale in particolare ma non solo e inizia a farsi sentire anche in acque più al nord,
04:43ad esempio nella zona dell'area della Campania dove stiamo registrando un aumento consistente della specie negli ultimi anni e i pescatori anche lì iniziano a lamentarsi.
04:58Io so che sono stati registrati dei casi sporadici anche nelle coste laziali, se non vado errata appunto, però tu hai detto che praticamente crea un danno all'economia e fino a lì è un problema abbastanza grande soprattutto in Italia, ma crea problemi anche al nostro ecosistema perché altera gli equilibri dell'ecosistema?
05:19Una specie quando si diventa invasiva può andare ad alterare il normale equilibrio degli ecosistemi, ad esempio esercitando un'eccessiva azione predatoria nei confronti di determinate specie e quindi questo chiaramente porta a un'alterazione dell'ecosistema con effetti che poi nel lungo periodo sostanzialmente sono ben poche.
05:50Inoltre avendo delle setole fortemente ortiganti, infatti un altro nome comune con cui è noto il vermocane è il verme di fuoco appunto, il contatto con queste setole crea una sorta di bruciature, di ustioni che in alcuni casi possono anche richiedere l'ospedalizzazione.
06:13Nulla di serissimo, nulla di letale, ma sicuramente un fastidio per i pescatori che maneggiano gli altrezzi da pesca invasi da questo verme polichete o addirittura anche per l'abbalneazione soprattutto quando questa viene praticata su subustrati rocciosso comunque misti.
06:34Posso chiederti Francesco se puoi darci dei consigli nel caso nefasto che noi dovessimo venire punti da questo vermocane, che cosa si fa?
06:46Allora diciamo che nella maggior parte dei casi anche noi che stiamo conducendo in un progetto guidato dallo GS di Trieste, noi come partner dell'Università di Catania stiamo condivendo assieme ad altri enti, ad altre università, stiamo iniziando a somministrare una serie di questionari alle categorie che più facilmente si trovino in contatto con il vermocane, quindi pescatori, subacquei, gente che va semplicemente a mare per farsi il bagno.
07:16Nella maggior parte dei casi non è richiesta ospedalizzazione, però per soggetti più sensibili in alcuni casi si richiede l'intervento medico e si mettono ad esempio pomate cortisoniche, qualcosa che vadano a lenire questa irridazione cutanea che può essere molto fastidiosa.
07:40E' particolarmente fastidiosa quando le sedule, purtroppo è capitato, vanno a colpire gli occhi, quindi in questo caso abbiamo registrato anche dei periodi di parziale cecità temporanea che ovviamente fanno preoccupare chi è coinvolto.
08:01Certo, ovviamente immaginiamo. Francesco, per tirare un po' alle somme, abbiamo dovuto assistere all'invasione del granchio blu e pare che una semisoluzione sia stata trovata, adesso il vermocane, i nostri mari non hanno pace?
08:17Sì, tra l'altro ci sono anche altre specie che si affacciano sempre più in modo prepotente nelle nostre acque, una di queste è il pesce scorpione che è già in base al settore orientale del nostro bacino, quindi tra specie aliene invasive, specie invasive sicuramente il nostro Mediterraneo, i nostri ecosistemi si trovano ad affrontare un problema critico
08:41e noi ricercatori e tutti quelli indirettamente o indirettamente coinvolti con l'ecosistema postiero in particolare stanno avendo diverse problematiche.
08:53Il granchio blu sta avendo ancora un enorme impatto economico soprattutto nelle aree del delta del Po dove essendo zone che hanno una vocazione per l'attività di venericoltura, quindi di allevamento delle vongole, stanno avendo grossi problemi economici proprio perché il granchio riesce a predarle in modo molto efficiente.
09:17Lo stesso è quello che sta accadendo in acque strettamente marine e costiere con il bermocane che va facilmente e enormemente a impattare il pescato e quindi l'economia della pesca artigianale.
09:31Che dire Francesco, da parte nostra grazie per essere stato in nostra compagnia, ci hai fornito tanti chiarimenti davvero utili, prestiamo attenzione allora quando facciamo il bagno.
09:43Sì, diciamo in linea di massima se si spiagge in ambienti strettamente sabbiosi non ci dovrebbero essere problemi particolari perché questa specie diciamo in zone di sabbia pura non la si trova.
09:57Grazie Francesco è stato un vero piacere.
10:00Grazie a voi, piacere mio.
10:02A presto.
10:03Buon proseguimento.
10:05Ebbene, mancano un paio di minuti alla fine di questa puntata ma c'è un articolo molto interessante su Radioroma.it che vorrei leggere insieme a voi.
10:13Pensate un po', la CNN ha parlato della metro C di Roma, insomma parlano di noi anche oltreoceano.
10:20La CNN ha dedicato un lungo approfondimento alla linea C della metropolitana di Roma descrivendola come un progetto ambizioso che mira a migliorare il traffico e a celebrare la storia archeologica della città.
10:33Il progetto che è realizzato con WeBuild sarà il primo sistema metropolitano completamente automatizzato senza conducente in Italia.
10:42La linea a quanto pare potrebbe ridurre il traffico di 400.000 veicoli al giorno diminuendo anche qui per collegarci alla questione ambientale le emissioni di CO2 di circa 310.000 tonnellate l'anno.
10:56La fermata principale sarà Piazza Venezia dove sarà costruito un museo sotterraneo di 8 piani con l'obiettivo di completare l'opera entro il giubileo del 2033.
11:08Il progetto della linea C della metropolitana di Roma, descritto dalla CNN come un'iniziativa all'avanguardia destinato a trasformare il sistema di trasporto pubblico della capitale italiana.
11:19L'emittente statunitense ha evidenziato, tra le altre cose, che la linea sarà lunga 26 chilometri e sarà il primo sistema metropolitano in Italia completamente automatizzato e ovviamente senza conducente.
11:30Vi invitiamo chiaramente a terminare di leggere questo articolo sul nostro sito www.radioroma.it.
11:38Terminiamo qui questa puntata di non solo Roma ma torniamo domani per l'ultima puntata della settimana.
11:44Concluderemo con altre notizie sempre legate ovviamente a Roma e provincia.
11:49Grazie per essere stati con noi anche oggi e ovviamente buona giornata.