"Inchiesta sul lavoro, condizioni e aspettative": la presentazione oggi a Roma
Ospiti in collegamento Daniele Di Nunzio - responsabile area ricerche "Fondazione Di Vittorio" & Giada Polillo - IRESS Lazio
È stata presentata oggi, mercoledì 19 giugno alle ore 9.30, presso la sede della Cgil di Roma e del Lazio, l’inchiesta sul lavoro condotta dalla Fondazione Di Vittorio in collaborazione con tutte le strutture sindacali della Cgil, attraverso un ampio gruppo di ricerca interdisciplinare.
"L'obiettivo dell’inchiesta dell'inchiesta - spiega in una nota Cgil - è stato quello di indagare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori per comprenderne i bisogni e le aspettative al fine di migliorare il mondo del lavoro e l’azione del sindacato".
I risultati raccontano un mondo del lavoro caratterizzato da bisogni specifici, con una crescente eterogeneità e una molteplicità di percorsi individuali di sfruttamento e di emancipazione. Sono emerse le sfide comuni per la ricomposizione dell’azione collettiva, per affermare un nuovo paradigma di sviluppo fondato su salari più giusti, meno precarietà, più innovazione, attraverso la partecipazione e la rappresentanza sindacale.
Il convegno, introdotto del presidente dell'Iress Lazio Eugenio Ghignoni, ha visto gli interventi di Francesco Sinopoli, presidente della Fondazione Di Vittorio, Daniele Di Nunzio, responsabile Area Ricerche Fondazione Di Vittorio e Giada Polillo dell'Iress Lazio. Le conclusioni sono state affidate al segretario generale della CGIL di Roma e del Lazio Natale Di Cola.
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"L'obiettivo dell’inchiesta dell'inchiesta - spiega in una nota Cgil - è stato quello di indagare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori per comprenderne i bisogni e le aspettative al fine di migliorare il mondo del lavoro e l’azione del sindacato".
I risultati raccontano un mondo del lavoro caratterizzato da bisogni specifici, con una crescente eterogeneità e una molteplicità di percorsi individuali di sfruttamento e di emancipazione. Sono emerse le sfide comuni per la ricomposizione dell’azione collettiva, per affermare un nuovo paradigma di sviluppo fondato su salari più giusti, meno precarietà, più innovazione, attraverso la partecipazione e la rappresentanza sindacale.
Il convegno, introdotto del presidente dell'Iress Lazio Eugenio Ghignoni, ha visto gli interventi di Francesco Sinopoli, presidente della Fondazione Di Vittorio, Daniele Di Nunzio, responsabile Area Ricerche Fondazione Di Vittorio e Giada Polillo dell'Iress Lazio. Le conclusioni sono state affidate al segretario generale della CGIL di Roma e del Lazio Natale Di Cola.
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NovitàTrascrizione
00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:08Buongiorno, bentrovati ad un'altra puntata di Non Solo Roma. Buon mercoledì a tutte le nostre telespettatrici e nostri telespettatori.
00:16Di nuovo il racconto di Roma e provincia come tutti i giorni in diretta sul canale 14 del digitale terrestre per Radio Roma News.
00:25Chi ci segue da tempo lo sa, di lavoro parliamo spesso nei nostri approfondimenti.
00:30Un settore in continua evoluzione tra cambiamenti, nuove necessità, nuove esigenze.
00:36Ebbene, il mondo del lavoro in questo momento in Italia non sta affrontando affatto un momento facile, lo sappiamo bene.
00:43Si parla spesso di nuove occupazioni, ma si parla anche del fatto che il mondo del lavoro sta cambiando anche un po' i suoi scenari.
00:51Ebbene, è stata condotta un'importante inchiesta che è stata presentata oggi nella sede della più anziana e famosa sigla sindacale italiana, la CGL.
01:03Questa inchiesta ci offre un panorama completo, non soltanto dei nuovi scenari che si stanno ripercorrendo nel mondo del lavoro, ma anche delle nuove esigenze.
01:13Di nuovo si punta il faro contro la precarietà che sembra essere davvero il male endemico di questo settore.
01:21Sono stati presentati appunto degli studi molto accurati sia sul fronte nazionale che sul fronte regionale, relativo proprio appunto alla nostra regione, a Lazio.
01:31Ebbene, noi oggi qui a non solo Roma abbiamo due degli studiosi che hanno condotto, realizzato appunto tutti i dati di questa importantissima inchiesta.
01:40Abbiamo nel primo collegamento Daniele Dinunzio, che è il responsabile dell'area ricerche della Fondazione di Vittorio, che ha realizzato in primis questa ricerca.
01:50E poi abbiamo Giada Polillo di Ires Lazio. Do a entrambi il mio benvenuto a non solo Roma, ovviamente buongiorno.
02:00Buongiorno, grazie per quest'invito e quest'opportunità.
02:03Buongiorno ai miei ospiti. Allora, grazie a voi per essere in nostra compagnia.
02:10Allora ragazzi, se voi siete d'accordo, innanzitutto do del tuo ad entrambi perché mi sembrate due ricercatori molto giovani, ovviamente i miei complimenti.
02:19Inizierei però sul fronte nazionale e di questo so che si è occupato Daniele con la sua inchiesta.
02:27Sì, sì, sì, assolutamente.
02:29Bene Daniele, che cosa puoi dirci? Assolutamente, lascio a te la parola perché so che sono stati esposti dei dati illuminanti in un certo senso.
02:37Li potremmo definire così?
02:39Sì, l'inchiesta racconta dal punto di vista delle lavoratrici e dei lavoratori sul mondo del lavoro.
02:44E quindi racconta in prima persona su quelle che sono le condizioni e anche le aspettative e desiderieri per migliorare queste condizioni di lavoro.
02:51Il dato che esce, il più inquietante, è che le criticità che interessano il mondo del lavoro sono di carattere generale e investono il modello di sviluppo nella sua complessità.
03:01Le questioni più importanti e più critiche dal punto di vista delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno risposto sono la questione legata al salario, quindi salari bassi,
03:11le questioni legate alla precarietà, intesa sia come precarietà contrattuale sia come paura di perdere il posto di lavoro,
03:18e poi le questioni che riguardano la formazione e la qualificazione del lavoro e l'organizzazione del lavoro in termini di carichi e di ritmi.
03:26Per dare qualche dato, inizio da uno che secondo me è particolarmente emblematico,
03:31e cioè che dall'uscita della crisi pandemica le condizioni di lavoro sono peggiorate per la maggior parte delle persone.
03:40In particolare il 24% dei rispondenti, quindi un lavoratore su quattro, dichiara che sono aumentati i tempi di lavoro ma non sono aumentati i salari.
03:51Aumentati gli stipendi.
03:53Assolutamente, quindi questo è un problema evidente perché mostra come l'uscita della crisi si fondi su un maggiore sfruttamento del lavoro.
04:03Ci sono poi dei problemi che riguardano l'innovazione e la qualificazione del lavoro.
04:07Si parla tantissimo di innovazione tecnologica, di digitalizzazione, di intelligenza artificiale,
04:12ma poi andiamo a vedere sia i dati che emergono dalle fonti statistiche ufficiali del nostro paese,
04:18ma anche da questa inchiesta che il 40% delle imprese in Italia, e qua parliamo di imprese medio-grandi,
04:24perché è stato il target della nostra inchiesta, non investe per nulla in innovazione sia in termini di tecnologia sia in termini di sostenibilità ambientale.
04:35E questo è un danno non solo per l'economia ma anche per le condizioni di lavoro.
04:39Basti pensare che uno su quattro dei rispondenti dichiara che i sistemi di prevenzione,
04:44quindi per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro, un altro tema molto importante e drammatico per il nostro paese,
04:52comunque un lavoratore su quattro dichiara che i sistemi di prevenzione e di tutela dai rischi dell'infortuna,
04:57delle malattie professionali sono inadeguati, sono inefficienti, ma questa quota sale al 35%,
05:03quindi interessa un lavoratore su tre per le imprese con più bassa innovazione.
05:08Quindi l'inchiesta ci aiuta un po' a unire i puntini perché era questa l'idea,
05:12indagare tutto il mondo del lavoro, tutti i settori, tutte le fasce generazionali,
05:16per avere una visione d'insieme delle questioni e delle problematiche.
05:21Daniele, quindi tu ci stai presentando davvero dei dati che mi permetto di definire drammatici,
05:27che hanno delle falle in ogni campo, nel campo ad esempio dell'innovazione, della formazione
05:34e soprattutto, forse il più importante, quello della sicurezza.
05:37Partiamo però dall'innovazione, perché le aziende investono poco nel formare a livello tecnologico,
05:44comunque improntato, ad esempio sul web, su queste cose qui, i lavoratori.
05:51Costa troppo la formazione e quindi non si investe per questo motivo?
05:56Io credo che bisogna evitare un approccio al modello di sviluppo
06:02che sia quello di focalizzarsi su un'unica misura, pensando che questa risolva i problemi.
06:07Quindi magari dire, investiamo, aiutiamo gli investimenti in innovazione,
06:11che sicuramente potrebbe essere una delle soluzioni positive
06:14per aumentare gli investimenti e l'innovazione dell'impresa,
06:18quindi in un certo senso favorire il supporto pubblico,
06:20che è importante, ripeto, per favorire l'innovazione.
06:23Perché questo elemento si deve tenere con una visione d'insieme.
06:26Se la competizione si fonda sull'abbassamento dei salari,
06:29sullo sfruttamento del lavoro con straordinari non pagati,
06:33con part time involontari che poi diventano full time,
06:36con contratti di precari che in realtà nascondono forme di subordinazione,
06:41è chiaro che un'impresa anche innovativa non riesce a tenere il passo
06:45di una concorrenza così destrutturata e sleale.
06:50Quindi bisogna che il Paese si do di una visione d'insieme,
06:54anche se vuoi di un programma di sviluppo ampio e di lungo periodo,
06:59che ribalti proprio la logica su cui si fonda la competizione.
07:03Le imprese che devono avere più successo sono quelle più innovative,
07:07quelle che rispettano i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici,
07:10quelle che cercano di restituire al territorio le risorse in termini di fondi pubblici
07:15che magari hanno ottenuto in termini di servizi.
07:19E quindi su una visione d'insieme che unisce gli aiuti all'innovazione
07:25alle questioni della legalità.
07:28Pensiamo al settore come l'agricoltura che avrebbe un enorme bisogno
07:31di orientarsi verso l'agricoltura sostenibile, migliorare le filiere,
07:35migliorare il rapporto tra raccolto al campo e la distribuzione.
07:38Ma poi dall'altro lato, per quanto si possa innovare,
07:40c'è il lavoro nero, il caporalato.
07:43Quindi si deve tenere una visione d'insieme di come qualificare quella filiera
07:48e questo è un elemento emblematico per tutti i settori.
07:52Assolutamente.
07:53Invece per la questione sicurezza, qui forse è anche più grave la questione,
07:58perché dovrebbe essere la base di qualsiasi azienda, di qualsiasi posto di lavoro,
08:04ma purtroppo, dati alla mano, anche il 2024 è un anno drammatico
08:08per quanto riguarda le morti bianche, no Daniele?
08:11Assolutamente sì, è un dato drammatico ed ancora più drammatico
08:16per le imprese più marginali all'interno delle filiere produttive.
08:19E di nuovo qua torno sull'importanza di una visione d'insieme.
08:23In questo caso i sistemi di appalti al massimo ribasso,
08:28la deresponsabilizzazione delle imprese centrali lungo le filiere,
08:32la precarietà, sono tutti fattori che aumentano l'esposizione al rischio
08:38e di fatti poi gli infortuni avvengono per la maggior parte per le imprese esternalizzate
08:44e in un certo senso ovviamente le imprese più grandi e centrali nelle filiere
08:48sono più attrezzate.
08:50Quindi anche in questo caso bisogna avere la capacità di favorire
08:53la costruzione di reti economiche virtuose nella quale non ci sia l'idea
08:58che i rischi vengono dati alle imprese di manutenzione, agli appalti,
09:03questo in tutti i contesti, dalle ferrovie alla manutenzione delle strade,
09:06abbiamo visto gli ultimi grandi incidenti.
09:10E quindi io davvero sottolino l'importanza di favorire una visione
09:16dello sviluppo collettivo ed insieme complessa all'altezza delle sfide
09:21che ci pone questa epoca.
09:24Ecco, in ultimo vorrei chiederti un commento anche su un'altra questione,
09:30Daniele, che magari esula anche un pochino dalla vostra inchiesta,
09:33è ufficialmente partita la stagione estiva,
09:36sembra che le figure più ricercate al momento siano cuochi e camerieri,
09:41i profili più ricercati, ma qui non si rischia effettivamente
09:44di dare dei lavori stagionali che non danno alcuna certezza,
09:48alcuna stabilità a questi lavoratori,
09:51che ovviamente sono anche legittimamente portati a rifiutare
09:56un incarico di questo tipo perché non hanno certezze.
09:59Dunque qui è come se ci fosse un cane che si morde la coda,
10:02non si trovano questi profili perché questi lavoratori non hanno certezze,
10:06però manca personale nel settore.
10:09Un po' problematica anche questa di questione, no?
10:12Assolutamente sì, quello che è successo nel mondo della ristorazione in generale,
10:17del turismo e quindi dei lavori più stagionali, più discontinui,
10:21è sotto gli occhi di tutti, le condizioni sono peggiorate,
10:25i salari si sono abbassati e alla fine per molte persone svolgere questo lavoro
10:32non è più vantaggioso dal punto di vista economico e delle condizioni
10:36rispetto alla fatica, all'impegno che ci si mette.
10:39Basti pensare che mansioni simili, lavori simili sono pagati in maniera
10:44a misura maggiore all'estero e quindi c'è anche un fenomeno di emigrazione
10:48per cui se una persona o un ragazzo decide di svolgere questo lavoro
10:52magari trova opportunità migliori all'estero per poter fare lo stesso a mansione
10:57però avendo una retribuzione maggiore e quindi lavorando
11:01per potersi permettere di costruire un futuro.
11:04Ecco, il lavoro serve non a sopravvivere ma a costruirsi un futuro.
11:08Quindi c'è una strategia complessiva anche nella ristorazione, nel turismo
11:12per cui ci sono delle carriere che possono proseguire negli anni,
11:15possono dare una prospettiva alle persone che ci lavorano
11:18o altrimenti si entra nella logica che è un lavoretto momentaneo
11:22però poi a quel punto non si può pensare di costruire delle grandi imprese,
11:27delle grandi aziende e quindi anche di fare delle carriere come dirigenti
11:32e comandatori di lavoro.
11:34Quindi è un cane che si morde la coda anche in questo senso
11:37che le cattive condizioni dei lavoratori poi si riversano anche sulle difficoltà
11:41per gli imprenditori di portare avanti le proprie aziende.
11:44Daniele, secondo me tu hai detto una cosa molto interessante qualche secondo fa
11:47cioè il lavoro non è fatto per sopravvivere ma per costruirsi un futuro.
11:51Questo forse dovrebbe essere il paradigma che ci aiuta un po'
11:55a cambiare anche approccio alla visione che abbiamo del mondo del lavoro.
11:59Grazie al contributo del nostro primo ospite Daniele Di Nunzio
12:03il responsabile dell'area ricerca e fondazione di Vittorio
12:06che ringrazio per averci fatto questa analisi così puntuale.
12:10Diamo ora spazio invece ovviamente anche ai dati regionali
12:13che è quello che un po' ci interessa di più in questa puntata di Non Solo Roma.
12:18Voi sapete che noi trattiamo Roma e provincia e dunque
12:21qual è la condizione del lavoro nel Lazio?
12:23Ce lo facciamo spiegare da Giada Polillo di Ires Lazio
12:27presente anche lei stamane alla presentazione
12:30scusate il gioco di parole di questa inchiesta sul lavoro alla sede della CGL.
12:35Giada lascio la parola a te per appunto illuminarci su questi dati
12:40che speriamo siano leggermente migliori rispetto ai nazionali.
12:44No allora purtroppo non posso dare questa buona notizia.
12:50Non ci dai buone notizie.
12:52No e allora nel confronto con i dati insomma rilevati a livello nazionale
12:59su alcuni aspetti di grave importanza il Lazio non esce in modo positivo
13:08nel senso che partendo un po' rilacciandomi ai discorsi che aveva fatto Daniele Dinunzio
13:14se partiamo ad esempio dal tempo di lavoro e dai salari
13:18è emerso come dall'inizio della pandemia per un rispondente su tre
13:23è aumentato il tempo di lavoro senza tuttavia che a ciò corrispondesse un aumento dei salari.
13:28Sono aumentati solo per il 14,3% del campione intervistato a livello regionale
13:34mentre ha aumentato il tempo di lavoro per il 35,1%
13:41quindi uno scarto davvero forte se si pensa che a livello nazionale
13:45l'aumento è stato del 28,5% ad esempio.
13:49Inoltre sempre nel Lazio è molto alta la quota di chi
13:55dicare di svolgere il lavoro straordinario non ridribuito
13:59parliamo di un 20% che lo fa spesso e di un quasi 17% che lo fa qualche volta
14:06con degli scarti di anche 4-5 punti percentuali rispetto ai rispondenti come dato nazionale
14:15sicuramente questo nasconde contrasti di lavoro che nella pratica poi
14:23si mostrano essere differenti ad esempio un part time che nella pratica quotidiana del lavoro
14:30invece diventa un tempo piano ridribuito, il lavoro nero, il lavoro grigio
14:36a questo abbiamo aggiunto però un dato emerso che era anche interessante
14:43perché a livello della regione abbiamo voluto anche capire
14:51la soddisfazione lavorativa ad esempio facendo un confronto tra le lavoratrici donne e i lavoratori
15:00infatti stavo attivamente per chiedertelo Giada se ci sono anche differenze dal punto di vista di genere
15:07immagino di sì
15:08sì assolutamente ci sono e c'è una maggiore insoddisfazione da parte degli uomini
15:19da parte delle donne rispetto agli uomini rispetto alla ritribuzione, alle prospettive di carriera
15:24che è il dato più forte perché parliamo di più di 70% delle rispondenti
15:31come la realizzazione personale per il lavoro che si scopre
15:36un dato che è emerso ed è interessante ma che in realtà semplicemente va un po' a chiarire
15:43quella che è sempre la differenza, la tipologia di lavoro nei contratti tra uomini e donne
15:49è stata la maggiore soddisfazione da parte degli uomini rispetto alla conciliazione tra lavoro e vita personale
15:57questo perché le donne lavorano di più in part time, un part time che oltretutto questo non è un pari chiesto
16:03un part time diciamo obbligato sia da parte del lavoratore sia da parte della necessità
16:09che ancora si conferma essere a carico delle donne della conciliazione vita lavoro
16:14infatti abbiamo un divario tra il 28,1% delle donne che svolgono lavoro part time
16:20contro il 10,4% degli uomini e anche uno scarto di quasi 8 punti per cali rispetto agli uomini
16:28che non hanno svolto lavoro in smart working rispetto alle donne che si attestano intorno al 50%
16:35questi anche sono dati che ovviamente confermano quello che è già molto noto
16:43però lo confermano in modo schiacciante
16:47in modo abbastanza evidente certo, quindi conferma in un certo senso il trend nazionale
16:51già ci stai dicendo, non so se posso andare in maniera ancora più specifica
16:58ci sono dei quadranti della regione Lazio che sono più svantaggiati in tal senso rispetto ad altri?
17:05questo non lo abbiamo ancora indagato, non siamo arrivati a un tale livello
17:12anche perché bisogna anche considerare il fatto che il campione regionale
17:18non è un campione così forte che ci permetteva ancora in questa prima trancia dell'inchiesta
17:24di andare così in profondità a livello territoriale
17:28invece per quanto riguarda il confronto con le altre regioni
17:34perché voi avete fatto uno studio nazionale e poi uno studio specifico sul Lazio
17:38il Lazio è più svantaggiato rispetto alle altre regioni ad esempio?
17:43Sicuramente c'è la questione della salute e della sicurezza
17:50relativa ai lavoratori che sono in appalto per la pubblica amministrazione
17:56e questo è un dato che emerge in modo più pesante all'interno della nostra regione
18:03ad esempio per quanto riguarda chi ha subito un infortunio
18:10registrato questo l'anno del 2021 che è un dato più alto
18:17a livello della nostra regione perché ci si aggira intorno all'8%
18:22con una suddivisione tra chi l'ha denunciato e chi non l'ha fatto
18:26dove si registra un 3,4% di chi non l'ha fatto contro un 4,2% di chi l'ha denunciato
18:34il tasso di imprese che operano alla pubblica amministrazione
18:40i cui lavoratori sono soggetti ad infortuni ha un dato complessivo del 56%
18:47che comunque è molto alto
18:49e inoltre è stato rilevare lo scostamento di 1,4 punti percentuali
18:57che non sono pochi all'interno della nostra regione rispetto al dato nazionale
19:02per quanto riguarda coloro che hanno denunciato un infortunio
19:05quindi sembrerebbe emergere come già data da altre indagini e studi che poi sono stati fatti
19:09una minore tendenza alla denuncia dagli infortuni della nostra regione
19:14legato però a questo agganciato ai lavoratori che sono in appalto
19:19che ovviamente si trovano in una situazione di difficoltà maggiore
19:23perché sono sicuramente meno tutelati
19:28e quindi si trovano in grave difficoltà nel momento in cui devono denunciare il proprio infortunio
19:33difficoltà legate all'aria del lavoro
19:35oppure magari anche immagino, Giada non so se puoi confermarmelo
19:39questo collegato anche al fatto che c'è la paura di perdere il lavoro
19:43l'aveva detto Daniele all'inizio del suo intervento
19:46c'è una buona fetta di lavoratori che ha questo terrore
19:50perché magari è tutto collegato, ha indifficoltà economiche, ha paura di perdere il lavoro
19:54e magari non denuncia e questo diventa un problema immagino
19:58Sì, specialmente per i lavoratori in appalto
20:02se non appunto si diventa molto più critica
20:09Posso chiederti se voi oltre a questa inchiesta avete anche avanzato delle ipotesi
20:15Daniele parlava di una visione a livello sistemico
20:19cioè cambiare anche un po' il nostro approccio al mondo del lavoro
20:23faccio la stessa domanda anche a te
20:25quali cambiamenti potrebbero essere messi in atto per stravolgere questi dati
20:30che sono davvero drammatici, fanno davvero riflettere
20:34Sicuramente ci deve essere per quanto riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro
20:41e quindi a cascata anche i lavoratori in appalto
20:44ci dovrebbe essere una vigilanza che facesse sì che ci fosse una
20:47sono già delle leggi che ci sono
20:49ad esempio se parliamo pure degli appalti
20:53c'è stato fatto un giornale con degli accordi che dovrebbero essere rispettati
20:59il problema è che c'è una carenza di personale
21:06per quanto riguarda la salute e sicurezza sul lavoro
21:09e deriva insomma importante
21:13quindi questo già sarebbe un punto di partenza
21:16che è molto semplice applicare e fare in modo che vengano applicate
21:20la normativa che è già vigente
21:25però è anche vero che la nostra regione, il Lazio
21:29si prepara ad una sfida molto importante
21:32che è quella del Giubileo 2025
21:34che non riguarderà ovviamente soltanto Roma
21:36ma riguarderà anche un po' i comuni Limitrofi
21:38se ci pensiamo perché magari può dare nuove prospettive di lavoro
21:42effettivamente anche a chi non lavora direttamente a Roma
21:46non so se questo può confermarcelo ovviamente anche Daniele
21:49che so che è ancora in collegamento con noi
21:52Io sono in chiusura, voglio ringraziare entrambi
21:55per essere stati in nostra compagnia qui oggi a non solo Roma
21:58un'inchiesta davvero molto interessante
22:01che ci fornisce dei dati che meritano davvero riflessione
22:04e che speriamo arrivino a chi può risolvere questa situazione
22:10dunque grazie davvero di cuore ragazzi
22:13Grazie a voi, grazie a te
22:15Grazie davvero
22:17e torneremo sicuramente a parlare di lavoro nei nostri approfondimenti
22:20lo sapete è un tema molto caro qui a non solo Roma
22:24anche magari evidenziando possibili scenari, possibili soluzioni
22:28per quanto possa essere possibile nei nostri approfondimenti
22:32e nei nostri studi
22:34Allora noi ci fermiamo per un brevissimo momento di pubblicità
22:37e torniamo tra pochissimi istanti
22:39restando però sempre nella Capitale
22:41con il nostro consueto approfondimento del mercoledì